Di quali fatti è testimone la storia? E di quali tempi? Di quale verità?
Data: Venerdì, 30 aprile 2010 ore 06:46:12 CEST
Argomento: Opinioni


La storia -scrive Cicerone- .è “luce di verità “ “testimone dei tempi” ;come dire: essa registra i fatti del tempo e ne dà vera testimonianza. Ma di quali fatti è testimone? E di quali tempi? Di quale verità? Spesso ci sono immense moltitudini di uomini che passano su questa terra senza che la storia se ne avvede , senza che nessuno se ne accorge ; passano senza lasciare traccia alcuna che possa darci un barlume di verità sulle loro vicende , o vicissitudini, su questa terra. Sorge, allora, il sospetto che la storia sia soltanto testimone di “certi fatti “, e di “certi tempi, e di “certe verità “: quelle dei potenti che si scrivono, o si fanno scrivere, la storia! La storia del loro potere, dei loro fini, che non coincidono con quelli della gente comune.
Nuccio Palumbo

Redazione


La storia -scrive Cicerone- .è “luce di verità “ “testimone dei tempi” ;come dire: essa registra i fatti del tempo e ne dà vera testimonianza. Ma di quali fatti è testimone? E di quali tempi? Di quale verità? Spesso ci sono immense moltitudini di uomini che passano su questa terra senza che la storia se ne avvede , senza che nessuno se ne accorge ; passano senza lasciare traccia alcuna che possa darci un barlume di verità sulle loro vicende , o vicissitudini, su questa terra. Sorge, allora, il sospetto che la storia sia soltanto testimone di “certi fatti “, e di “certi tempi, e di “certe verità “: quelle dei potenti che si scrivono, o si fanno scrivere, la storia! La storia del loro potere, dei loro fini, che non coincidono con quelli della gente comune !
La storia non ha un senso condivisibile in universale, perché ognuno, di storia, ne ha una propria, il cui senso non può essere valido per tutti in generale. Ci vorrebbe una storia che spiegasse
tutte “ le speranze , le lotte , le sofferenze” del genere umano. “ Evidentemente questa storia concreta non può essere scritta”.( Popper).
Si può costruire un sistema filosofico, una filosofia idealistica della storia? Assegnare alla storia un senso, delle finalità, una sua intrinseca razionalità? Si può affermare che tutto ciò che è reale è razionale? Ahimé, no!” La storia non si snoda” in maniera razionale, consequenziale, “non contiene/il prima e il dopo”. Nella catena degli eventi “ molti anelli “non tengono”!
La storia – scrive Montale – non è intrinseca /perché è fuori”. “ Non è prodotta / da chi la pensa e neppure/da chi l’ignora”. “La storia non è magistra /di niente che ci riguardi. Accorgersene non serve/ a farla più vera e più giusta”.
La storia “non giustifica / e non deplora”. Essa non appare inscritta in un orizzonte nè teleologico né teologico. Allora forse è vero quanto afferma J.Baudrillard: -Non esiste una definizione di cosa sia la storia. E, oggi più che mai, nell’era della comunicazione globalizzata e della informatica , nell’era del digitale, gli eventi stessi perdono il loro senso prima ancora che se ne possa dare uno. Gli eventi si “volatilizzano” subito , per effetto della comunicazione mediatica prima ancora di poterli metabolizzare. Non c’è tempo per riflettere e catalogare scegliere e definire astrarre e concettualizzare, sistemare e normalizzare. Non si può assolutizzare più nulla! L’unità dell’Io si è frantumata in tanti piccoli io immersi nell’immenso “mare” dell’esistenza. La storia universale è diventata la storia di tutti noi, ognuno con la propria storia. La storia è la gente, tutta la gente, quella colta e quella ignorante, quella che vince e quella che perde, quella che gioisce e quella che soffre. La storia siamo noi con i nostri torti e con le nostre ragioni. La storia è il nostro presente, insieme passato e futuro!

Nuccio Palumbo







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-20935.html