1° maggio a difesa della scuola pubblica. Lo chiede Professione Insegnante ai Sindacati
Data: Martedì, 20 aprile 2010 ore 07:38:01 CEST Argomento: Comunicati
Chiediamo, ai segretari confederali, ai sindacati scuola
rappresentativi e non, a tutte le associazione dei docenti, alle
associazione e ai coordinamenti dei precari della scuola dell'
Università e della Ricerca, alle associazioni degli studenti,alle
associazione e ai coordinamenti dei genitori, a tutti i lavoratori, a
tutti i cittadini di appoggiare la richiesta , mandando una lettera a
Epifani, Bonanni, Angeletti e ai segretari generali di comparto
Pantaleo, Scrima e Di Menna.
Primo maggio 2010 dedicato alla difesa
della scuola pubblica. Lo chiede Professione Insegnante ai Segretari
generali di CGIL CISL UILQuello che hanno in mente.
Lo smantellamento o meglio la
dismissione della scuola statale pubblica nazionale, creerà o meglio
darà impulso a un importante e parallelo sistema d’istruzione non
statale ( paritario o privato che sia) che costituirà una grande
occasione di affari per i diplomifici. Ma il progetto del Governo non
si ferma a questo. Dietro i tagli (130.000 docenti e personale ATA in
meno nel 2011, secondo i dati ufficiali), dietro la politica di
riduzione dei contributi alle scuole per il loro normale funzionamento
(attualmente gli Istituti vantano un credito di 1 miliardo di euro
dallo Stato) non c’e’ solo la “scure” contabile di Tremonti, perché
questa scure è guidata da un preciso disegno politico. Quello di
colpire al cuore, una volta per sempre, la scuola di massa, nata negli
anni ’60 e che fu il prodotto di una grande stagione di lotte per il
progresso civile e sociale del paese. Pur con tutti i suoi limiti e le
sue degenerazioni, le sue anchilosi, i suoi ritardi e certo anche i
suoi sprechi, la scuola di tutti e per tutti ha avuto il merito di
promuovere la crescita e l’emancipazione di ampie categorie di giovani
culturalmente ed economicamente svantaggiati e fino ad allora di fatto
esclusi dalla cittadinanza attiva. L’intenzione che guida la scure di
Tremonti e’ quella di riportare la scuola a ciò che era negli anni ’50:
una scuola di classe, costruita su un sistema misto pubblico-privato a
due livelli: il primo, elitario ed esclusivo, destinato alle future
classi dirigenti, a cui potranno accedere solo pochi; il secondo,
dequalificato e ridotto ad un enorme parcheggio sociale, in cui
finiranno tutti gli altri, coloro che non dovranno pensare, elaborare
un pensiero critico, autonomo, ma solo imparare un mestiere, accettando
la loro condizione di eterna subalternità. Che l’intenzione sia questa
e’ dimostrato dall’ultima proposta di legge, ancora allo stato di
bozza, che si propone di eliminare uno dei simboli della scuola
democratica: i corsi serali per gli studenti lavoratori, frequentati
anche da molti stranieri. E’ l’ultimo segmento che completa il quadro.
Senza una forte opposizione politica, sindacale, civile, culturale,
aliena da ogni compromesso, questo progetto cinicamente andrà avanti a
marce forzate. Invitiamo tutte le organizzazioni sindacali a dedicare
il prossimo primo maggio alla scuola. Nella consapevolezza che oggi più
che mai il sapere per tutti e il lavoro per tutti non possono restare
due battaglie disgiunte. Ne va della tenuta civile e democratica di
questo paese.
|
|