I nuovi istituti tecnici e professionali: si attendono i regolamenti.
Data: Mercoledì, 10 febbraio 2010 ore 17:47:53 CET
Argomento: Rassegna stampa


Al momento sappiamo che la riduzione seguirà due criteri:
si ridurranno i “raggruppamenti disciplinari” con un monte ore annuo pari o superiore a 99 ore e nessun raggruppamento potrà essere ridotto più del 20%.

Per i professionali, nelle seconde e terze classi, a settembre 2010 scatterà l’orario settimanale di 34 ore, che verrà successivamente ridotto a 32 ore per la seconda nel 2011, per diventare di 32 ore nel 2012 nel triennio.
L’articolazione in due bienni più il quinto anno, quindi, che doveva interessare anche la struttura degli istituti professionali, per il momento risulterebbe sospesa.
Infine è opportuno ribadire che le confluenze ipotizzate non sono sufficienti per la programmazione dell’offerta formativa, di esclusiva competenza delle regioni.

Cosa succederà adesso?
Saranno riaperte tutte le scadenze per la nuova riorganizzazione territoriale o si pensa, anche in questo caso, di rinviare tutto al nuovo anno ma di far partire lo stesso le classi prime?

Parlare di confusione è un eufemismo rispetto alla situazione reale vissuta in queste ore dalle scuole, sul versante della propria identità, dell’offerta formativa da programmare per dare informazioni e fare orientamento per genitori e studenti.
La situazione del personale non è certo migliore: non solo le prospettive di stabilizzazione del personale precario si allontanano, ma è in dubbio persino la conferma dell’attuale condizione.
Per il personale di ruolo la soprannumerarietà e l’instabilità del proprio profilo rischiano di diventare condizioni ordinarie.

Del resto la fretta con la quale il Governo ha deciso di procedere all’attuazione di regolamenti così complessi è figlia del furore economico finanziario, non già di scelte pedagogico-didattiche, nè di politica scolastica di respiro.
Essa non consente neppure alla più solerte delle amministrazioni di risolvere le problematicità e le complessità di questo segmento, cui certo non giova la tempistica risicata.
Se al tutto si aggiunge il ritardo della pubblicazione dei regolamenti e quindi l’incertezza anche ordinamentale, la nostra richiesta di rinvio dell’applicazione per il nuovo anno, ne esce rafforzata.

L'assemblea nazionale sulla scuola superiore prevista a Roma per il 17 febbraio prossimo e lo sciopero del 12 marzo saranno importanti appuntamenti per sostenere le nostre posizioni e respingere, anche su questo versante, l’attacco alla qualità del sistema pubblico dell’istruzione rappresentato dai regolamenti approvati dal duo Gelmini-Tremonti.







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