QUELLA SPORCA...ULTIMA CATTEDRA
Data: Sabato, 29 agosto 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Quella Sporca, Ultima ……Cattedra

 

 

È andata!! Anche quest’ anno ho un posto di lavoro fino al 30/06/2010. Dovrei essere contento, sono tra i fortunati che possono continuare a lavorare; ma invece non lo sono affatto.

Mi è sembrato di vivere di persona, un tragico momento rivisitato da tanti film sulla deportazione dei prigionieri nelle varie guerre.

Potrei chiamare quest’ incubo “quella Sporca, Ultima…….Cattedra”.

Vediamo;  il tutto si svolge in una torrida mattina di fine agosto dove centinaia di “prigionieri” delle graduatorie vengono ammassati in locali senza finestre e di dimensioni ridicole per contenerci tutti.

Dagli sguardi dei colleghi, si percepisce il nervosismo che serpeggia perché a dispetto dell’ alto numero di persone solo in pochi riusciranno a salvarsi.

I “prigionieri” delle graduatorie si raggruppano per le loro classi di concorso attendendo le sentenze che da lì a poco potranno decidere del loro futuro.

I fortunati che vengono chiamati, sfilano a testa bassa, quasi vergognandosi, davanti ai colleghi che mormorano forse complimenti, ma non ne sono così sicuro.

Sfilo anch’ io, alla chiamata del mio nome, e guardo i miei colleghi: molti sono seduti a guardare nel vuoto pensando a come tirare avanti da domani in poi, altri impassibili attendono la loro sorte ma le labbra tradiscono dei movimenti impercettibili di preghiera, quasi come a cercare una raccomandazione ultima, per evitare la fine di tante speranze e sogni; e poi ci sono gli amici con i quali ho diviso anni ed anni di speranze e delusioni  sulla stessa strada che oggi giunti al bivio più triste si divide e ci divide.

E come i prigionieri delle guerre, noi, i “prigionieri” delle graduatorie che siamo stati prescelti, ci avviamo verso i campi di lavoro per un altro anno di sopravvivenza  lasciando i nostri sfortunati colleghi al loro destino, consapevoli però che questa potrebbe anche essere la nostra “Sporca, Ultima ….Cattedra”.

 

Giuseppe Crisà, docente di sostegno precario  “fortunato”







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