La polemica sull'inglese nella scuola di base
Data: Giovedì, 25 marzo 2004 ore 17:27:30 CET
Argomento: Opinioni


Certi allarmismi possono essere evitati, se si riesce a leggere  con obiettività, il progetto di riforma nella sua  interezza progettuale .

L’impianto dell’orario scolastico che prima era unitario e vincolante, ora si presente diversificato e distinto in “ore di attività curriculari”  che coinvolgono tutti  gli studenti (891 ore annue) ed ore che  vengono gestite attraverso l’esercizio della “facoltatività” della scelta, (tre settimanali per la scuola primaria – sei per la scuola secondaria di primo grado)  ma che una volta scelte , diventano attività ordinarie e quindi vincolanti per la frequenza e calcolate nel conteggio del mente ore annuo di cui ciascun alunno fruisce.

Nel nuovo impianto didattico nella scuola secondaria di primo grado (ex scuola media) le ore destinate allo studio delle lingue comunitarie sono  126  o 132 , pari a due ore settimanali per l’inglese e due ore per la seconda lingua comunitaria a scelta della scuola. (francese , spagnolo, tedesco)

            Attualmente l’insegnamento della  lingua  inglese  viene impartito per tre ore settimanali, che comprendono l’attività didattica di spiegazione, interrogazione , esercitazione  e conversazione.

Il  progetto di riforma tende a valorizzare i momenti didattici di conversazione di esercitazione, proponendoli  non più come attività della classe intera ,bensì  come  attività seminariali destinate a piccoli gruppi  per consentire un efficace apprendimento ed offrire a  la possibilità di  correggere e migliorare la dizione, l’espressione, la forma scritta. Nel piccolo gruppo l’apprendimento diventa più efficace, più controllato, di maggiore successo. Dicono, infatti, gli esperti che un’ora di lavoro con piccoli gruppi di studenti  corrisponde  a due ore di insegnamento per  classi intere.

            Il docente  di lingua inglese che oggi svolge tre ore di insegnamento per classe , dal prossimo anno scolastico organizzerà l’attività didattica in due ore da destinare a tutto il gruppo classe  ed un’ora settimanale   da svolgere  in piccoli gruppi, secondo il progetto didattico che  si riterrà più idoneo alla realtà territoriale nella quale la scuola opera

            Questa attività aggiuntiva , proposta dalla scuola, costituisce parte integrante dell’offerta  formativa e non vedo la necessità, né tanto meno la preoccupazione che “le famiglie possono anche rifiutarle ,, essendo appunto opzionali”come scrive il prof. Almirante. Le famiglia esercitano la facoltà di scegliere  ciò che ritengono bene ed utile per i propri figli e, condividendo la necessità e l’importanza della conoscenza delle lingue comunitarie son certo che tutti accoglieranno la proposta della scuola che va strutturala e pianificata nei tempi, nei modi, nelle metodologie e negli strumenti didattici  (laboratori, computer, audiofono)

            Tutto ciò non è tanto affidato “solo al buon cuore delle scelte dei genitori” bensì alla capacità progettuale della scuola, alla presentazione del progetto formativo, alle dinamiche di coinvolgimento che gli insegnanti metteranno in atto nel costruire il percorso didattico dei singoli studenti che trova esplicitazione nel “piano di studio personalizzato” e nel “portfolio delle competenze”

            A conferma di ciò porto la testimonianza di numerosi genitori che chiedono l’insegnamento aggiuntivo di ore di inglese, oltre l’attività ordinaria, già sin della prima classe  della scuola primaria, con positivi  e soddisfacenti risultati.

            L’organizzazione flessibile della scuola rinnovata tende ad integrare le attività curriculari ed opzionali, che dopo la scelta sono “obbligatorie” e tende a pianificare tali momenti didattici di classe o di piccolo gruppo , da svolgere non soltanto nel pomeriggio, ma anche al mattino, nella prima o nella seconda parte della giornata scolastica , essendo tutti i momenti  ed i percorsi  didattici funzionali all’apprendimento  e come tali di pari dignità e finalizzati allo sviluppo di specifiche competenze, che vengono documentate e registrate nel portfolio dello studente.

            La pari dignità delle discipline e delle diverse tipologie metodologiche di approccio didattico coinvolge anche i diversi docenti, i quali, indipendentemente dalla discipline che insegnano e della funzione che svolgono  all’interno del gruppo classe: tutor, coordinatore, capo dipartimento , esercitano la professione  di docenti educatori e come tali responsabili della formazione e dell’educazione integrale degli studenti  e non solo dell’istruzione e della trasmissione di contenuti e  di conoscenze.

 

Giuseppe Adernò







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