Tra figli bulli e padri vendicatori
Data: Venerd́, 22 maggio 2009 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


NAPOLI. Padri e figli sfoderano i coltelli per vendicare presunti torti subiti dalla prole o per

sfogare rabbia, gelosia, bisogno di affermazione. Accade al Sud della penisola e lo racconta la cronaca di una giornata.

A Napoli e provincia tre gli episodi che inducono a riflettere sui gap di legalità e di educazione che si registrano nel Paese.

LITE TRA STUDENTI «VENDICATA» DA UN PADRE. A San Giorgio a Cremano, nel Napoletano,

una lite fra compagni di classe, per una interrogazione di italiano, è la scintilla che ha scatenato

l’ira di un padre di 44 anni, che ieri ha provato a «vendicare» la figlia, minacciando con un

coltello un diciottenne, fra i banchi di scuola. La figlia del furibondo papà e il ragazzo aggredito

avevano litigato, sabato scorso, perché volevano entrambi «offrirsi in italiano», ma il tempo a

disposizione era sufficiente per interrogare soltanto  uno di loro. Erano volati insulti anche

pesanti e la ragazza aveva raccontato subito l’accaduto a casa. Ieri l’epilogo della vicenda: il

padre è arrivato a scuola con la moglie, ha afferrato il ragazzo per la collottola e poi lo ha minacciato

puntandogli contro un coltello. Urla e panico hanno preso il sopravvento, ma la tenacia

e il coraggio degli insegnanti hanno avuto la meglio: due docenti e un custode hanno cercato

di disarmare l’uomo – un insegnante si è ferito leggermente alla mano – e di ricondurlo alla

ragione. Nel trambusto, il coltello è finito a terra ed è stato prontamente raccolto dalla moglie

che lo ha custodito nella borsa. In stato di agitazione, l’alunno aggredito è stato accompagnato

in un’altra classe da una insegnante mentre i compagni «sconvolti» per l’accaduto non

riuscivano a comprendere il gesto.

RISSA TRA BANDE: FERITO TREDICENNE. Sempre a San Giorgio, un altro coltello è spuntato

fuori in una rissa tra ragazzini per futili motivi. Probabilmente una rivalità tra bande contrapposte,

infatti, è stata all’origine del ferimento di un tredicenne, colpito da un’arma da taglio all’emitorace

destro nella tarda serata di domenica nel centro vesuviano. Sotto i portici di piazza

Vittorio Emanuele, dove ha sede il municipio, un gruppetto composto da S. B. e da altri ragazzini,

si è «incontrato» con un’altra comitiva. Diverbi sarebbero scoppiati per futili motivi, e

ad un tratto sarebbe spuntato fuori un coltello e un’altra arma da taglio che al momento non è

stata trovata. Nella concitazione, S. B. è stato colpito in maniera non grave. Soccorso all’ospedale

Loreto Mare di Napoli e successivamente trasportato al Santobono, se la caverà con 10

giorni di prognosi. Nelle scorse ore la polizia ha ascoltato tre minorenni tra i 12 e i 13 anni.

SCHIAFFEGGIA BIMBO CHE AVEVA LITIGATO COL FIGLIO. Nel quartiere napoletano di Poggioreale

altra performance di un padre-vendicatore. Un immigrato cinese, che lavora in un’azienda

della zona gestita da connazionali, è entrato in classe, ha allontanato la maestra con

uno spintone e ha schiaffeggiato un bambino  di cinque anni che poco prima aveva litigato con

suo figlio. L’uomo è stato denunciato dalla madre del bimbo picchiato per lesioni aggravate.

da La Sicilia







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