NAPOLI. Padri e figli sfoderano i coltelli per vendicare presunti torti subiti dalla prole o per
sfogare rabbia, gelosia, bisogno di affermazione. Accade al Sud della penisola e lo racconta la cronaca di una giornata. A Napoli e provincia tre gli episodi che inducono a riflettere sui gap di legalità e di educazione che si registrano nel Paese.
LITE TRA STUDENTI «VENDICATA» DA UN PADRE. A San Giorgio a Cremano, nel Napoletano,
una lite fra compagni di classe, per una interrogazione di italiano, è la scintilla che ha scatenato l’ira di un padre di 44 anni, che ieri ha provato a «vendicare» la figlia, minacciando con un coltello un diciottenne, fra i banchi di scuola. La figlia del furibondo papà e il ragazzo aggredito avevano litigato, sabato scorso, perché volevano entrambi «offrirsi in italiano», ma il tempo a disposizione era sufficiente per interrogare soltanto uno di loro. Erano volati insulti anche pesanti e la ragazza aveva raccontato subito l’accaduto a casa. Ieri l’epilogo della vicenda: il padre è arrivato a scuola con la moglie, ha afferrato il ragazzo per la collottola e poi lo ha minacciato puntandogli contro un coltello. Urla e panico hanno preso il sopravvento, ma la tenacia e il coraggio degli insegnanti hanno avuto la meglio: due docenti e un custode hanno cercato di disarmare l’uomo – un insegnante si è ferito leggermente alla mano – e di ricondurlo alla ragione. Nel trambusto, il coltello è finito a terra ed è stato prontamente raccolto dalla moglie che lo ha custodito nella borsa. In stato di agitazione, l’alunno aggredito è stato accompagnato in un’altra classe da una insegnante mentre i compagni «sconvolti» per l’accaduto non riuscivano a comprendere il gesto. RISSA TRA BANDE: FERITO TREDICENNE. Sempre a San Giorgio, un altro coltello è spuntato
fuori in una rissa tra ragazzini per futili motivi. Probabilmente una rivalità tra bande contrapposte, infatti, è stata all’origine del ferimento di un tredicenne, colpito da un’arma da taglio all’emitorace destro nella tarda serata di domenica nel centro vesuviano. Sotto i portici di piazza Vittorio Emanuele, dove ha sede il municipio, un gruppetto composto da S. B. e da altri ragazzini, si è «incontrato» con un’altra comitiva. Diverbi sarebbero scoppiati per futili motivi, e ad un tratto sarebbe spuntato fuori un coltello e un’altra arma da taglio che al momento non è stata trovata. Nella concitazione, S. B. è stato colpito in maniera non grave. Soccorso all’ospedale Loreto Mare di Napoli e successivamente trasportato al Santobono, se la caverà con 10 giorni di prognosi. Nelle scorse ore la polizia ha ascoltato tre minorenni tra i 12 e i 13 anni.
SCHIAFFEGGIA BIMBO CHE AVEVA LITIGATO COL FIGLIO. Nel quartiere napoletano di Poggioreale
altra performance di un padre-vendicatore. Un immigrato cinese, che lavora in un’azienda
della zona gestita da connazionali, è entrato in classe, ha allontanato la maestra con uno spintone e ha schiaffeggiato un bambino di cinque anni che poco prima aveva litigato con suo figlio. L’uomo è stato denunciato dalla madre del bimbo picchiato per lesioni aggravate. da La Sicilia