
TuttoscuolaNEWS n. 133
Data: Giovedì, 15 gennaio 2004 ore 09:51:59 CET Argomento: Comunicati
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N. 133, 12 gennaio 2004
SOMMARIO
1. Settimana di passione per tempo pieno e riforma 2. Iscrizioni: crea problemi la circolare lumaca 3. Il "costo invisibile" della campagna mediatica sulla riforma 4. Ma il decreto sul primo ciclo rispetta la nuova Costituzione? 5. Francia: laicita' integrale o integralista?
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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.37/133:
- I nuovi limiti di obbligo scolastico, tra dubbi e confusione - Anticipi. Il clamoroso "buco" dell'informazione. - Professionali e artistici, una corsa ad eliminazione: solo uno su due ce la fa - AN: pro o contro i sindacati? - Resta in panchina lo schema di decreto sull'alternanza scuola-lavoro
E poi tutte le scadenze aggiornate della scuola nella rubrica TuttoscuolaMEMORANDUM
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Buon anno
Con la ripresa dell'attivita' scolastica TuttoscuolaNEWS e TuttoscuolaFOCUS riprendono le edizioni consuete, dopo la pausa delle vacanze natalizie. In questo periodo il contatto con i lettori non si e' interrotto, perche', oltre ad avere inviato prima della fine dell'anno lo speciale "scuola 2003 dall'A alla Z", sul notiziario quotidiano di tuttoscuola.com (www.tuttoscuola.com) abbiamo mantenuto costante l'informazione, pubblicando, tra l'altro, uno "speciale iscrizioni" tuttora in linea e molto "navigato". Buon 2004!
1. Settimana di passione per tempo pieno e riforma
Dopo i chiarimenti e le integrazioni introdotte al testo del decreto legislativo per il primo ciclo da parte della Conferenza unificata, sembrava sopita la polemica in difesa del tempo pieno. Invece si prepara una settimana di fuoco, tra iniziative parlamentari e mobilitazioni di associazioni e sindacati. Il primo appuntamento e' di livello istituzionale: un incontro promosso a Roma per lunedi' 12 gennaio dai gruppi parlamentari dell'opposizione delle commissioni istruzioni di Camera e Senato. L'obiettivo dichiarato e' di acquisire ulteriori elementi di conoscenza e di giudizio (oltre a quelli forniti dai pareri della Conferenza unificata e del CNPI) su alcuni aspetti problematici della bozza di decreto, in vista dell'avvio della discussione in Senato programmato per mercoledi' 14. Sono invitati all'incontro le associazioni e i sindacati che hanno partecipato nelle settimane scorse alle audizioni alla Camera e al Senato, nonche' i comitati contro la riforma Moratti e per la difesa del tempo pieno e del tempo prolungato. Ma anche sul territorio non mancheranno iniziative. Si muoveranno nei prossimi giorni i comitati dei genitori e i sindacati per invitare i genitori, in concomitanza con le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, a formalizzare richieste di conferma del modello attuale di tempo pieno contro ogni ipotesi di cambiamento. Per i comitati non e' piu' in ballo il tempo scuola (che sara' di 40 ore settimanali, come oggi) ne' la mensa (gratuita e svolta dai docenti della scuola, come oggi), bensi' il modello didattico del tempo pieno: e' un no all'introduzione di funzioni tutoriali e di attivita' opzionali. La settimana "contro" si concludera' sabato 17 con una manifestazione nazionale a Roma non solo per confermare la difesa dell'attuale modello di tempo scuola della primaria e della secondaria di I grado, ma per chiedere addirittura il ritiro del decreto legislativo all'esame del Parlamento. Una richiesta gia' avanzata dai sindacati scuola confederali, "spiazzati" a livello istituzionale dall'Anci e dalle Regioni che, in sede di Conferenza unificata, avevano preferito la strada della concertazione e della trattativa per emendare il testo. Come e' avvenuto.
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2. Iscrizioni: crea problemi la circolare lumaca
Da quando le iscrizioni scolastiche si fanno all'inizio dell'anno solare, non era mai successo che la circolare che le regolamenta si facesse attendere tanto. L'uscita e' sempre avvenuta intorno alla meta' di dicembre, con l'eccezione - quattro anni fa - di una uscita al 5 gennaio. Ma allora erano momenti di conferma dell'esistente e l'eventuale ritardo di emanazione non creava grossi problemi. Quest'anno, complice la fase di riforma e, in particolare, l'incertezza del futuro di organizzazione della scuola elementare e media, causata da informazioni e controinformazioni sugli assetti del tempo scuola e dei servizi correlati, l'attesa della circolare e' diventata spasmodica. Per un'abitudine diffusa da tempo nelle grandi citta', la preparazione alle iscrizioni (incontri con le famiglie, presentazione dei piani di offerta formativa ecc.) e' iniziata gia' a dicembre, ma questa volta ha dovuto registrare risposte e indicazioni evasive e dilatorie. Mai come quest'anno, quindi, sarebbe stata opportuna una pubblicazione tempestiva della circolare sulle iscrizioni che invece e' in forte ritardo (a causa dell'enigma ministeriale: attendere il decreto legislativo o agire secondo l'ordinamento attuale? Alla fine ha prevalso la seconda ipotesi, anche per la preoccupazione per le ripercussioni sulla "macchina degli organici"), forse proprio per la necessita' di accompagnare in modo coerente il passaggio verso il cambiamento organizzativo della scuola. La circolare, gia' pronta a meta' dicembre, e' stata bloccata per recepire il parere dell'Anci (come concordato in sede di Conferenza unificata) che aveva chiesto garanzie per gli anticipi per l'infanzia. E si e' perso altro tempo prezioso. Solo al termine della settimana scorsa, il testo della circolare lumaca e' stato sottoposto all'approvazione del ministro prima di sottoporlo, come convenuto, all'ANCI. L'ok definitivo e' atteso per la giornata di lunedi' 12, e subito a seguire verra' pubblicata la circolare.
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3. Il "costo invisibile" della campagna mediatica sulla riforma
Quanto e' "costato" e chi ha "pagato"? Questi interrogativi non sono rivolti ai costi economici della campagna mediatica a sostegno della riforma, che pure sono tanti. Ci sono i costi di tempo e di lavoro che si stanno "scaricando" o si scaricheranno sulle scuole per questo ritardo di emanazione delle disposizioni sulle iscrizioni scolastiche e sull'attuazione della riforma. Dirigenti, docenti, segreterie amministrative delle scuole, uffici scolastici regionali e Csa sono infatti impegnati in un supplemento di informazioni per far capire ai genitori quello che c'e', quello che non ci sara', quello che forse verra' nella scuola dei loro figli il prossimo anno scolastico. Probabilmente cio' che sta avvenendo in questo periodo in attesa delle indicazioni per le iscrizioni dovra' essere replicato quando il decreto attuativo andra' in porto e scuola e famiglia, cioe' domanda ed offerta, si dovranno incontrare per creare nella scuola primaria le condizioni per organizzare ". tenendo conto delle preventive richieste delle famiglie, attivita' e insegnamenti. per ulteriori 99 ore annue (198 ore per la scuola media), la cui scelta e' facoltativa e opzionale per gli allievi. Le predette attivita' sono formulate all'atto delle iscrizioni.". L'effetto che la campagna mediatica della riforma ha prodotto fa si' che si riconosca al Ministero il ruolo di comunicatore e l'immagine di innovatore delle regole dall'alto, alla scuola la fatica di dover far i conti con una situazione reale che non ha ancora i contenuti del messaggio veicolato.
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ANNUARIO DEI VIAGGI DI ISTRUZIONE 2004
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4. Ma il decreto sul primo ciclo rispetta la nuova Costituzione?
Nuovi ostacoli sembrano rendere ancora piu' tormentata la gestazione del primo dei decreti legislativi attuativi della riforma Moratti, attualmente all'esame delle Commissioni parlamentari competenti. Circola infatti la preoccupazione che il livello di dettaglio che caratterizza lo schema di decreto approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri non sia compatibile con le prescrizioni contenute nella legge 5 giugno 2003, n. 131, art. 1, di attuazione del nuovo art. 117 della Costituzione in materia di legislazione regionale, e con le relative raccomandazioni provenienti dalla stessa Presidenza del Consiglio. L'istruzione rientra infatti nella fascia delle materie a competenza legislativa concorrente tra lo Stato e le Regioni, per le quali il comma 3 del citato art. 1 della legge 131/2003 prevede che le Regioni esercitino la loro potesta' legislativa "nell'ambito dei principi fondamentali espressamente determinati dallo Stato o, in difetto, quali desumibili dalle leggi statali vigenti". Ora, da un punto di vista strettamente giuridico e formale, risulta che lo schema di decreto in discussione non si limiti a definire "principi fondamentali", ma entri nel merito di questioni particolari e specifiche, con una impostazione che alcune Regioni (a prescindere dal colore politico dei rispettivi governi) giudicano neocentralistica. Il rischio di contenzioso e' alto, e d'altra parte e' noto che su alcuni aspetti dello schema di decreto, soprattutto quelli che toccano i modelli organizzativi della scuola primaria (moduli, maestro-tutor, orario), esistono forti dissensi e malumori anche in seno alla maggioranza. Una via d'uscita per la verita' ci sarebbe: il decreto potrebbe essere alleggerito in modo da limitarsi ai pochi "principi fondamentali" di cui parla la legge 131/2003, rinviando tutto il possibile all'autonomia delle scuole, alla legislazione ordinaria regionale, e ad altri momenti della normativa secondaria statale (regolamenti, decreti ministeriali).
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5. Francia: laicita' integrale o integralista?
Il 70% dei francesi approva la linea dura tenuta dal presidente Chirac in materia di laicita' e neutralita' valoriale della scuola pubblica, ma il rischio che lo schieramento laico commetta una specie di involontario autogol aumenta. Il progetto di legge di poche righe apprestato dal Ministero dell'educazione nazionale dice quanto segue: "Nelle scuole, nei colle'ges (scuole medie, ndr) e nei licei pubblici sono vietati i simboli e le tenute che segnalino in modo ostentato l'appartenenza religiosa degli allievi". Ma qual e' la soglia della "ostentazione"? Il progetto di legge non la definisce, e non e' di molto aiuto neppure la relazione che lo accompagna, che si limita a riprendere quanto suggerito nel rapporto finale della commissione Stasi sulla laicita': veli islamici, kippa ebraiche e croci cristiane (pero' solo quelle "di dimensioni manifestamente eccessive") superano la soglia, mentre "simboli discreti di appartenenza religiosa - per esempio una croce, una stella di Davide o una mano di Fatima - resteranno naturalmente possibili". Il rischio, che si sta gia' manifestando, e' che la rigida difesa della neutralita' valoriale della scuola pubblica, in nome del pluralismo e della liberta' di coscienza dei singoli allievi, induca le famiglie musulmane (quasi un decimo della popolazione francese) a scegliere le scuole private, che in materia sono piu' tolleranti, a partire da quelle cattoliche. Ma il vero timore e' che possano nascere scuole fortemente caratterizzate dal punto di vista etnico-religioso, ideologicamente autoreferenziali, e che venga in tal modo rafforzata la tendenza alla frammentazione sociale e all'isolamento "comunitaristico". La nuova legge non si applichera' infatti alle scuole private, come spiega la relazione, neppure nel caso che esse siano convenzionate e finanziate con risorse pubbliche. Il risultato (temuto, si dice, anche dal ministro dell'interno Sarkozy, che pero' non osa contrapporsi apertamente a Chirac) e' che in tal modo il tasso di pluralismo, di liberta' di coscienza e di tolleranza, cioe' di laicita', della societa' francese, finirebbe paradossalmente per diminuire proprio per responsabilita' di coloro che lo vorrebbero invece difendere e accrescere.
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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.37/133:
I nuovi limiti di obbligo scolastico, tra dubbi e confusione
A quale eta' scatta l'obbligo di iscrizione alla prima elementare (o primaria) per il prossimo anno? (.) http://www.tuttoscuola.com/focus
Anticipi. Il clamoroso "buco" dell'informazione.
In attesa della circolare lumaca, le scuole hanno dovuto fronteggiare le richieste delle famiglie. Come se la sono cavata? In almeno quattro modi diversi (.) http://www.tuttoscuola.com/focus
Professionali e artistici, una corsa ad eliminazione: solo uno su due ce la fa
Quanti studenti che si iscrivono oggi a scuola completeranno l'intero percorso scolastico? E' anche su questo che si gioca la competitivita' futura del Paese. Ebbene ad oggi 31 studenti delle superiori su 100 non concludono (.) http://www.tuttoscuola.com/focus
AN: pro o contro i sindacati?
Il 15 gennaio riprendono i lavori della commissione mista Aran-Miur-sindacati sulla carriera dei docenti. E si dovrebbe finalmente entrare nel merito delle proposte. Ma c'e' chi vede con aperta diffidenza i lavori della commissione. L'on. Angela Napoli (.) http://www.tuttoscuola.com/focus
Resta in panchina lo schema di decreto sull'alternanza scuola-lavoro
Preparato gia' alla fine dell'estate scorsa e pronto al varo in prima lettura da parte del Consiglio dei Ministri, lo schema di decreto legislativo sull'alternanza scuola-lavoro resta ancora in panchina (.) http://www.tuttoscuola.com/focus
E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:
- Conguaglio fiscale - domande di riammissione in servizio - scadenze amministrative relative al mese di gennaio - Rilevazioni integrative - questionario su avvio riforma scuola primaria - il giorno della memoria - Posti per assistenti di lingua italiana all'estero
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