Quell'accento traditore della Gelmini
Data: Martedì, 28 ottobre 2008 ore 17:37:53 CET
Argomento: Rassegna stampa


Un accento sbagliato non è altro che una nota stonata, se inoltre la parola storpiata è di lignaggio classico non si può pretendere che chiunque, confondendosi tra ascendenze greche e latine, indovini dove collocare l'ictus. Se però a commettere l'errore è la ministra dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, nel momento in cui difende con maggior veemenza nell'aula del Senato la sua riforma, si può supporre che uno spiritello traditore si sia divertito a imbrogliarle la lingua. Una minuzia, un accento spostato: ha pronunciato egìda invece di ègida.
«Il Libro bianco sulla scuola, scritto sotto l'egìda dei ministri Fioroni e Padoa Schioppa...»
Davanti alle risate dei senatori dell'opposizione per la verità la ministra si è corretta subito, ma la frittata era fatta.
Come non ricordare i suoi esami di abilitazione legale nella più abbordabile Reggio Calabria invece che a Brescia? Come non pensare agli studenti che protestano contro il taglio dei fondi alla ricerca? Non sarebbe più onesto se, per risparmiare, il governo riducesse prima i costi scandalosi della politica? Anche perché, tra intenti riformatori e contestazioni, nessuno si preoccupa d'insegnare a chi si laurea, anche in legge come la Gelmini, a non sbagliare un accento almeno nelle occasioni importanti.

Salvatore Scalia - La Sicilia 28 ottobre 2008






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