Il livello di
istruzione fra i deputati italiani e’ sceso dal 91% al 64,6%. E’ quanto
si legge in un libro appena pubblicato “Classe dirigente-L’intreccio
fra business e politica” a cura di Tito Boeri, Antonio Merlo e Andrea
Prat e pubblicato dall’Universita’ Bocconi.
Analizzando la composizione dei parlamentari che entrano per la prima
volta a Montecitorio nelle quindici legislature che vanno dal 1948 al
2006, si legge a pagina 46 del libro che “anche il livello di
istruzione e’ cambiato enormemente fra il 1948 e il 2006. La percentuale dei nuovi eletti con una
laurea, pari al 91,4% all’inzio della prima legislatura, e’ diminuita
costantamente sino a quota 64,6% dopo le elezioni del 2006″.
“La percentuale dei laureati – scrivono gli autori -e’ complessivamente
piu’ bassa nella Seconda Repubblica rispetto alla Prima”. Negli Usa, si
legge sempre nello studio, i parlamentari con una laurea (bachelor)
sono aumentati dall’88,5% del 1947 al 93,9% del 1993. Il dato positivo
riguarda le donne: la loro percentuale e’ infatti salita dal 7,2% al
20,8% con una crescita delle laureate. Quanto alla carriere dei
parlamentari, i neoeletti provenienti dal settore legale sono ora un
terzo (dal 33,9% al 10,6%) mentre e’ piu’ che raddoppiata la
percentuale di quelli che vengono dal settore industriale (dal 12,4% al
26,3%) ma ne e’ cambiata la composizione: gli operai sono scesi dal
6,3% al 5% mentre i manager sono aumentati dal 6,1% al 18,2%.
Il saggio si basa su una banca dati unica che raccoglie per la prima
volta informazioni dettagliate sugli eletti alla Camera dei deputati.
Passando dall’aspetto della formazione a quello economico, si vede che
mentre sono scese le qualifiche di studio sono salite le retribuzioni.
“In Italia – si legge – l’indennita’ parlamentare annua in termini
reali (misurata in euro del 2005) e’ aumentata da 10.712 euro nel 1948
a 137.691 euro nel 2006, il che significa un aumento medio del 9,9%
all’anno ed un incremento totale del 1.185,4%”. Negli Usa, la
retribuzione lorda (in dollari del 2005) “e’ cresciuta da 101.297
dollari nel 1948 a 160.038 dollari nel 2006 (con un aumento del 58%)
ovvero un incremento dell’1,5% l’anno”.
Certo, nello stesso periodo il Pil pro capite e’ aumentato del 449,5%
al tasso annuale del 3,2% in Italia e del 241,7%, ad un tasso di
crescita annuo del 2,1%, negli Usa. Ma il fenomeno e’ recente. Se
durante la Prima Repubblica “i legislatori italiani risultano
sottopagati rispetto ai loro colleghi statunitensi fino alla fine degli
anni ’80″ tuttavia dal 1994, anno di inizio della Seconda Repubblica
“si osserva il fenomeno inverso. Lo stipendio medio dei membri del
Parlamento italiano supera quello dei colleghi Usa e la forbice si e’
ampliata fra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000″. (da
http://www.gliitaliani.it/2010/10/onorevole-ignoranza/)
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