L'artista che modella l'acciaio
Data: Domenica, 04 novembre 2007 ore 22:38:14 CET
Argomento: Rassegna stampa


  L'Asino Immortale,  monumento itinerante in acciaio INOX , superbo e maestoso !  Il critico Vittorio Sgarbi ha così commentato: "Brillante e intelligente. Non arrivo a dire geniale perchè non vorrei insinuare nessuna valenza provocatoria o parodica, come in una sorta di esperienza new-new-dada.Operazione addirittura colta e raffinata. Il monumento all'asino con la A maiuscola, condensa nella sua formula artistica un sapiente abbinamento di tradizione e innovazione. L'animale è sempre stato al centro delle raffigurazioni ispirate all'arte mimetica. Le prime immagine create dai primitivi( Altamira, Lascaux) rappresentano animali, la cui inquietante presenza andava esorcizzata prima del rito della caccia.Poi l'uomo ha concesso all'animale uno straordinario privilegio: rappresentare simbolicamente la divinità, dare corpo all'essenza materiale più elevata che si potesse concepire. L'asino di Ucchino non è però una divinità, è anzi l'opposto della divinità in quanto "pura bestia"Lo spirito del monumento di Ucchino è lo stesso di quelli pittorici dedicati ai cavalli da artisti come Giulio Romano o George Stubbs: un omaggio sincero a un compagno dell'uomo che nella vita terrena si è distinto alla stregua dei migliori di noi.Ma i cavalli del Pippi o dello Stubbs sono animali di razza, purosangue che con la corsa hanno sollecitato i divertimenti di alcuni aristocratici privilegiati, Ucchino non ha voluto nobilitarlo, non ha voluto farlo diverso da quello che è. Gli ha concesso solo la nobiltà della materia, l'acciaio inox che non si arrende alle ingiurie del tempo e che quindi ha i crismi dell'immortalità.
Dice di lui Josè Saramago, Nobel per la Letteratura: "Dopo tanti monumenti dedicati a certi uomini che sono stati "Asini", finalmente un monumento all'asino che è stato un vero "Uomo". Bellissime sono anche le opere grafiche in bianco e nero e a colori di alcuni scorci paesistici della Costa Jonica Messinese -così commenta- il critico G.Carandente:" Ucchino non smentisce la classicità e il pathos della sua natura siciliana nè la realtà della vita che affonda nel mito. In quest'ultimo non dardeggia il Sole, ma si addensa grave e dolorosa un'ombra notturna. La raffigurazione della storia dell'umanità  ,dai forti contrasti  cromatici ,densa di carnalità adorna l'interno della chiesa di San Vito Martire in Misserio e dimostra il talento di un artista originale e in continua evoluzione.

m.allo









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