Tra i tanti aspetti discutibili del corso-concorso-ordinario per dirigenti scolastici, espletato in Sicilia, c'è da aggiungere un'altra chicca che non è stata
detta durante il programma "Mi manda RaiTre".
Alla fine del saggio e del progetto ogni candidato consegnava l'elaborato, unitamente al bigliettino con le proprie generalità, al sorvegliante della Sovrintendenza scolastica regionale, il quale lo inseriva in una busta che veniva sigillata di fronte al docente.
Fin qui tutto regolare, ma gli effetti speciali del concorso non finivano in quel momento perché ognuno di noi aveva l'obbligo di scrivere, su una linguetta ESTERNA alla busta stessa, un numero corrispondente alla nostra posizione nell'elenco generale dei candidati.
Ci sono state numerose proteste, ma siamo stati rassicurati perché i sorveglianti spiegavano che le linguette servivano per riunire i due compiti alla fine delle prove scritte e sarebbero state strappate alla fine delle stesse.
Non è stato esattamente così perché il giorno successivo siamo stati obbligati a scrivere nuovamente, sulla linguetta esterna della busta contenente il progetto, il numero che ci individuava.
Prima della conclusione della seconda prova, un non meglio identificato impiegato con voce annoiata ci comunicava che l'indomani presso la Sovrintendenza alcuni candidati scelti da un impiegato avrebbero assistito all'eliminazione delle linguette numerate.
C'è da sottolineare un aspetto fondamentale, solo i colleghi palermitani avrebbero potuto assistere a questo "rito" perché tutti gli altri subito dopo la consegna del progetto tornavamo a casa.
Gli stessi colleghi palermitani, nella mia aula c'era una rappresentanza, a loro volta sottolineavano che l'indomani sarebbero stati a scuola e non avrebbero potuto avere l'opportunità di essere presenti.
L'impiegato non ha fatto una grinza, anzi ha risposto indispettito per l'intervento della collega che così era stato stabilito.
Le domande nascono spontanee:
- Perché mai c'era la necessità di correggere insieme saggio e progetto?
- Non potevano essere corretti casualmente magari da sottocommissioni diverse?
- Cosa è accaduto nei due giorni in cui i nostri compiti erano facilmente individuabili grazie al numero riportato sulle linguette esterne?
- Perché si è scelto il giorno successivo alla fine delle prove concorsuali, concluse alle ore 16.00, e non lo stesso pomeriggio per potere procedere all'eliminazione del numero di riconoscimento del candidati.
L'apertura delle buste contenenti i nominativi dei candidati deve essere fatta successivamente alla correzione degli elaborati; deve quindi esserci un verbale di chiusura della correzione e un successivo verbale nel quale sia registrata l'indentificazione del candidato che ha redatto la prova.
Esistono questi verbali?
"Ai posteri l'ardua sentenza" a noi candidati bocciati, ma orgogliosi di non aver fatto errori sintattici e grammaticali rimane la serenità di poterci ancora guardare allo specchio senza vergognarci di noi stessi.
margherita.arena@virgilio.it