IL CASO CONCORSO DIRIGENTI SCOLASTICI A “MI MANDA RAI TRE”
E così diventò famoso. Anzi celeberrimo, eclatante, illustre. Illustre nel senso etimologico del termine, che dà cioè lustro alla scuola e al mondo dell’istruzione più in generale. Parliamo del concorso dirigenti scolastici in Sicilia che ha stimolato la fantasia dei giornalisti, suscitando titoli sui giornali altrettanto eclatanti, del tipo “Quei presidi che sbagliano sintassi e grammatica” o ancora “Mani pulite incombe sul concorso per divenire dirigenti”.
E che adesso, venerdì scorso, è addirittura finito in televisione, alla trasmissione “Mi manda Rai tre”, dove un gruppo di docenti siciliani, alquanto seccati, hanno esposto le loro ragioni riguardo a questo grande pasticcio di cui sentiamo parlare da mesi. Un “affaire” che, dalle testimonianze rese dagli intervenuti, appare veramente sporco.
Dalla disamina condotta sui verbali, infatti, sono emerse alcune gravi anomalie. La commissione era suddivisa in due sottocommissioni che operavano contemporaneamente con un unico presidente, in barba al criterio della collegialità: e passiamoci pure sopra. Ma dagli stessi verbali esaminati, circa quindici, emergono aspetti ancora più gravi. Considerando l’ora di inizio, le quindici e trenta, e di conclusione, le diciannove, delle operazioni di correzione, infatti, e facendo un semplice calcolo matematico… ben 62 elaborati sono stati esaminati in sole tre ore e mezzo! Risultato, presupponendo sette o otto pagine per compito, tre minuti e trentotto secondi a compito…compresa apertura delle buste. Ma c’è anche di peggio. In altri casi il tempo medio è stato un minuto e quarantasei secondi! Accidenti, che celerità! Che doti sovrumane! Ma come cavolo venivano letti questi compiti? Quale attenzione poteva mai essere dedicata al contenuto delle prove, in un tempo così esiguo? Per chi, invece, dopo la sospensiva del Tar, ha chiesto revisione del compito al danno si è aggiunto lo scorno: voto abbassato da diciannove a diciotto trentesimi!
Il direttore regionale Guido Di Stefano, d’altro canto, interpellato dal conduttore della trasmissione, ha riferito di aver chiesto spiegazioni all’allora presidente di commissione, il quale candidamente rispondeva che non sono sindacabili i tempi, perché a volte la correzione avveniva anche ictu oculi…Cioè a colpo d’occhio! Cavolo, una prova così seria che permette l’accesso a una professione di enorme responsabilità come quella di dirigente scolastico…corretta a colpo d’occhio?! Ma che facciamo, scherziamo?
Qui pare di essere in un mondo all’enverse! Ma perché dopo tanti ricorsi l’Amministrazione non si è chiesta se qualcosa non andava? Perché la commissione ha agito con tale eccesso di potere, facendo il bello e il cattivo tempo? Che cosa bisogna fare, si interrogano tutti? E la risposta è giunta: non resta che chiedere una sospensiva al Tar. Immediata, così consiglia l’esperto della trasmissione, il dottor Ruffolo.
Infine, come rossa ciliegina sulla torta, sullo schermo di “Mi manda Rai tre” appare uno scritto. Grafia incerta, ma fin qui niente di strano, varie sono le grafie umane, e tutte specchio dell’anima. Poi si vede qualcosa evidenziato in giallo. E’ un a capo della parola “legislative”…così suddivisa: legis – lative!!! Ma chi l’avrà scritto mai? Ma dove sono finite le regole della divisione in sillabe? Poi appare un altro brano in cui si legge: “Ciò induce il dirigente ha ricercare…” Stiamo leggendo bene? “Ha ricercare” con l’acca?! Errore ripetuto nella bella e nella brutta!
Poi si svela l’arcano. Quella dotta disquisizione che abbiamo letto è la prova di un aspirante preside che ha superato lo scritto…con una votazione medio alta. E bravo l’aspirante preside. E brava la commissione. E povera scuola, e, con questi insegnanti, poveri ragazzi. E poi ci lamentiamo di loro…
SILVANA LA PORTA