PETIZIONE ''SALVIAMO IL SOSTEGNO''
Data: Giovedì, 15 marzo 2007 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


Petizione "Salviamo il sostegno"
Con la presente si vuole porre all’attenzione, sia dei mezzi di informazione, sia delle forze politiche, la paradossale situazione nella quale si trovano gli insegnanti di sostegno della scuola pubblica italiana.
Negli ultimi anni, visto il crescente disagio in cui si trovano sempre più alunni e visto il costante aumento delle certificazioni da parte delle Asl, sono stati attivati numerosissimi corsi per formare insegnanti di sostegno, che fossero in grado di garantire un adeguato percorso formativo ai ragazzi diversamente abili, favorendone nel contempo, il fattivo inserimento nelle classi nelle quali erano inseriti. Gli insegnanti di sostegno, pur avendo quotidianamente a che fare con le difficoltà e talvolta le contraddizioni della realtà scolastica, che non sempre è pronta ed attrezzata ad accogliere la diversità, si rendono conto dell'importanza del loro ruolo e della loro funzione, alfine di tentare di garantire un reale processo di integrazione degli alunni nel contesto classe. Chi vive ogni giorno la realtà della scuola, verifica che in ogni classe ci sono almeno 2/3 alunni, oltre all'alunno certificato, che avrebbero bisogno di interventi individualizzati di sostegno. Per far fronte a tutte queste criticità, l'amministrazione scolastica ha giustamente richiesto alle università di formare sempre più insegnanti che potessero essere utilizzati sui posti di fatto disponibili; purtroppo la maggior parte di questi posti sono tutti precari, con stipendio fino al 30 giugno!
Quindi, il primo paradosso che vogliamo evidenziare, riguarda proprio la sproporzione fra il numero delle certificazioni che si sono avute in questi anni, e l'effettiva disponibilità di posti di lavoro a tempo indeterminato, i cosiddetti posti di diritto. Attualmente il ministero della Pubblica Istruzione non gradisce più che vi siano un crescente numero di certificazioni, perché ciò comporta un aggravio di spesa per le casse dello Stato, che deve assumere, naturalmente a tempo determinato, un sempre maggior numero di insegnanti di sostegno e perciò si è deciso di attivare le commissioni competenti per le certificazioni, che erano già state costituite sulla carta dalla Moratti, ma non avevano mai iniziato a funzionare, con lo scopo di rendere il percorso che porta alla certificazione di disabilità, sempre più difficile, aumentando gli adempimenti burocratici e lasciando il giudizio finale alle valutazioni di una commissione che avrà tutto l'interesse, nel caso di situazioni borderline, a dichiarare la non certificabilità.
Questo è il secondo, e più grave paradosso che vogliamo mettere in evidenza. Quando una famiglia affronta il percorso di una certificazione è sicuramente in una situazione emotiva molto delicata, in quanto sicuramente il ragazzo/a ha già avuto una situazione scolastica difficile e travagliata, ha già manifestato problemi caratteriali e/o comportamentali, ha già vissuto situazioni di isolamento sociale e di cattiva qualità dell'integrazione, ha già manifestato comportamenti oppositivi e talvolta violenti. Insomma anche oggi la certificazione per le famiglie non credo che venga vissuta come un momento di allegra spensieratezza, ed anche gli insegnanti che talvolta la propongono durante il percorso scolastico lo fanno dopo averne molto discusso e con la determinazione che ciò possa essere utile a colmare delle lacune e intervenire sugli aspetti relativi all'autostima, alla coscienza di sé e degli altri, al raggiungimento di un'effettiva autonomia di lavoro e/o personale, all'acquisizione di un metodo di lavoro più efficace, al riconoscimento e alla gestione delle proprie emozioni e quindi al rispetto delle regole di convivenza. Ciò che vogliamo mettere in evidenza è che a tutti i livelli, 1) famiglia con il suo carico di ansie, paure e talvolta pregiudizi, 2) scuola, con l'obiettivo di rendere il percorso formativo veramente efficace e l'intervento educativo veramente personalizzato, 3) ASL, che certamente non stila delle certificazioni, se non vi sono reali problematiche da affrontare con interventi strutturati sulle carenze della persona, vi è una presa di coscienza che , se il percorso della certificazione si avvia, è perché se ne riscontra la reale necessità, e se le famiglie negli ultimi anni si sono affidate con maggiore fiducia alle indicazioni provenienti dagli insegnanti, ciò va visto non come un problema, ma come un'opportunità positiva e come testimonianza di fiducia delle famiglie stesse nei confronti del sostegno, che in questi anni ha prodotto innumerevoli buone pratiche, acquisendo stima e valore agli occhi dei cittadini, dopo anni di pregiudizi e resistenze. La nostra paura, rafforzata anche da colloqui con dirigenti scolastici, è che si voglia sostituire gli insegnanti di sostegno, che ricordiamo essere gli unici autorizzati ad interventi didattici e progettuali sulla classe, e non solo in funzione dell'alunno diversamente abile, con figure non ben identificate di educatori provenienti da cooperative o associazioni, a cui non è richiesta nessuna particolare specializzazione e con meri compiti di assistenza per l'autonomia personale e la comunicazione e con stipendi più bassi di quelli degli insegnanti.

Giuseppe Tuozzo
Firmando questa petizione, possiamo rendere visibile il nostro disagio e sollecitare azioni concrete a tutela del nostro lavoro:
 
http://www.petitiononline.com/Sostegno/petition.html
14/03/2007






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