27-8-2002
Altro rinvio per la convocazione dei collaboratori scolastici.
Come abbiamo pubblicato, il Csa, oggi, avrebbe dovuto procedere alla
pubblicazione del calendario, dando domani l'avvio alla convocazione di coloro
che avrebbero maturato il diritto alle nomine. Ieri, la notizia dello
slittamento, dovuto all'applicazione delle ordinanze del Cga di Palermo, in
virtù delle quali dovrebbero essere nominati 250 collaboratori scolastici che,
assistiti dall'avvocato Gaetano Tafuri Junior, avevano vinto il ricorso nei
confronti dei loro colleghi che avevano prestato servizio alle dipendenze degli
enti locali e che nello scorso anno scolastico avevano scavalcato in graduatoria
i collaboratori scolastici che, invece, avevano lavorato per conto dello Stato.
Considerato che il problema riguardante le nomine in questione non si è ancora
risolto, il dirigente del Csa, dott. Raffaele Zanoli (nella foto), ha diramato
il seguente comunicato: «Considerate le difficoltà di esecuzione delle note
ordinanze del Cga di Palermo – si legge – ed in attesa dei richiesti pareri, è
necessario disporre un ulteriore rinvio della pubblicazione dell'elenco dei
convocati e conseguentemente del calendario delle convocazioni degli aspiranti a
supplenze annuali del profilo di collaboratore scolastico (seconda fascia, D.M.
75 - 2001) come segue: 29 agosto ore 10 pubblicazione dell'elenco dei convocati;
30, 31 agosto e 2 settembre, dalle ore 9 alle 15, convocazione presso il circolo
didattico "Pizzigoni" di Catania. Restano invariati – conclude Zanoli – le
covocazioni disposte del personale inserito nella prima fascia».
Il problema, quindi, si pone per i collaboratori scolastici inseriti nella
seconda fascia, di cui fanno parte appunto i collaboratori scolastici che
attendono l'applicazione delle ordinanze del Cga.
Ovviamente, Zanoli, resosi conto delle difficoltà applicative delle decisioni
del Cga, chiede l'acquisizione di pareri operativi da parte degli organi
competenti, per evitare di incorrere in errori nelle procedure di nomina.
Intanto, il CSA ha proceduto alla nomina di 300 assistenti amministrativi (ex
applicati di segreteria).
Mario Castro
la protesta
La polemica continua e non dà alcun segno di volersi placare. I collaboratori
scolastici provenienti dagli enti locali, infatti, continuano a lanciare
l'allarme per una probabile perdita dell'opportunità di ottenere una nuova
nomina per l'anno scolastico ormai imminente e cercano di individuare una
soluzione possibile per «sbrogliare – si legge in una nota diffusa ieri da
Agatino Rapisarda, del "Coordinamento dei collaboratori scolastici" – l'ormai
sempre più imbrogliata matassa delle graduatorie».
Secondo Rapisarda, «nell'emettere l'ordinanza sospensiva, il Consiglio di
Giustizia Amministrativa di Palermo ha guardato gli eventuali danni gravi e
irreparabili che si sarebbero potuti produrre in capo ai ricorrenti, ma non ha
volto lo sguardo verso le altre persone presenti in graduatoria e, si noti bene,
senza che esso sia entrato nel merito della questione. Nel momento in cui si
entrerà nel merito della vicenda – aggiunge – il Cga non potrà che prendere atto
o del fatto che la graduatoria è difforme o del fatto che non lo è. E, allora,
se verrà emessa una sentenza contraria ai ricorrenti, chi pagherà i danni a
circa 300 persone che, pur avendo i requisiti di legge e il punteggio
necessario, vengono mandati via dal lavoro "in via cautelare"?».
La graduatoria è stata elaborata applicando le disposizioni previste da un
decreto ministeriale e, secondo Rapisarda, «impugnare tale graduatoria
corrisponde, di fatto, ad impugnare il decreto stesso. Il Cga non ha nessuna
competenza a sindacare un atto emesso dall'amministrazione centrale, la cui
competenza è del Tar del Lazio».
L'esponente del coordinamento, perciò, afferma «il diritto irrinunciabile di chi
è presente nelle graduatorie con il medesimo requisito dei ricorrenti a
mantenere la loro posizione di graduatoria senza che nessuno li scavalchi».
Una posizione chiara che lascia supporre che i lavoratori della scuola,
provenienti dagli enti locali, non abbiano alcuna intenzione di arrendersi di
fronte alle difficoltà o di «mollare» la loro battaglia.
«Continueremo ad esprimere il nostro pensiero – conclude, infatti, Rapisarda –
nelle forme più democratiche possibili, con la certezza di difendere un giusto
diritto. Secondo noi, fin quando un tribunale dello Stato, su cui ricade tale
giurisdizione, non emetterà una sentenza sul decreto ministeriale 75/2001, le
graduatorie non dovranno assolutamente essere toccate oppure si dovrà procedere,
in attesa dell'eventuale sentenza, alla riconferma del personale in servizio
nell'anno scolastico 2001/2002».