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mondo della scuola.
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Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti.
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N. 64, 26 agosto 2002
SOMMARIO
1. L'autunno caldo della scuola
italiana
2. Meno studenti al primo suono di
campanella
3. Ci sono banchi vuoti negli
istituti professionali
4. La sperimentazione va, ma si' che
va
5. Non di soli anticipi vive la
sperimentazione
6. Ecco la Guida alla sperimentazione
nell'elementare
7. Gli orari della nuova scuola
elementare
8. Il team soppianta il modulo
9. La vicenda infinita dei punteggi
delle graduatorie
10. Arrivano i revisori
11. Spoils system: Frattini rovina le
vacanze ai dirigenti
1. L'autunno caldo della scuola
italiana
Le premesse ci sono tutte. A pochi
giorni dalla riapertura delle scuole il ministro Moratti si trova al centro di
un vero e proprio groviglio di problemi, e di una serie di iniziative che
rendono caldo l'inizio del nuovo anno scolastico. I fronti aperti sono numerosi:
da quello sindacale (il contratto del personale e' scaduto il 31 dicembre 2001,
il concorso per dirigenti e' al palo da mesi) a quello
parlamentare (il disegno di legge
delega procede tra grandi
difficolta', non tutte dovute a
ostruzionismo dell'opposizione). Segnali di malessere e azioni di protesta
emergono in quasi tutte le realta' locali toccate dal taglio degli organici,
mentre il gran pasticcio delle graduatorie per il conferimento degli incarichi e
delle supplenze, e il ventilato taglio dei posti di sostegno, tengono in
fibrillazione migliaia di docenti.
C'e' poi il fronte piu' propriamente
politico, che appare
contrassegnato da una malcelata
irritazione dei partiti (ci riferiamo a quelli della maggioranza) nei confronti
dei ministri “tecnici”, come la Moratti, Lunardi o Sirchia. L'inizio del nuovo
anno scolastico vedra' inoltre l'esordio delle “Intese” sottoscritte con sette
Regioni e con la Provincia di Trento per la sperimentazione del nuovo canale
professionale, e soprattutto la contestata sperimentazione della scuola
dell'infanzia e della scuola elementare. I prossimi quattro mesi saranno ardui e
decisivi: se il ministro Moratti riuscira' a tenere la rotta tra tanti scogli,
si guadagnera' sul campo quella legittimazione politica che alcuni suoi “amici”
le rimproverano di non possedere. Altrimenti...
2. Meno studenti al primo suono di
campanella
Con ingressi scaglionati in base al
calendario regionale saranno circa
7,5 milioni gli studenti di scuole
statali (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_64-1.doc
) che inizieranno tra
breve il nuovo anno scolastico. Altri
750/800 mila entreranno nelle scuole paritarie per un totale complessivo di 8,3
milioni di studenti. Rispetto all'anno scorso si registra un lieve calo che
interessa, piu'
o meno intensamente, tutti gli ordini
di scuola (soprattutto
l'elementare), con l'eccezione della
secondaria superiore che sta sfruttando ancora l'effetto dell'innalzamento
dell'obbligo scolastico, che le fa registrare un incremento di oltre 36 mila
studenti (pari all'1,5% in piu'). Il decremento di iscrizioni nella fascia di
scuole dell'obbligo e dell'infanzia non e' uniforme sul territorio. Risultano
infatti interessati al calo di iscrizioni soprattutto il Nord Est e le Isole.
Nella scuola elementare l'unica area geografica che registra una
tenuta con aumento di quasi 600
alunni e' il nord ovest (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_64-2.doc
), dove in effetti sono state piu' forti le proteste per i tagli di organico.
3. Ci sono banchi vuoti negli
istituti professionali
Grazie all'innalzamento dell'obbligo
scolastico la secondaria
superiore e' dunque l'unico settore
scolastico che registra un aumento di iscritti. Guardando meglio la
distribuzione degli studenti delle superiori, in aumento soprattutto nelle prime
classi, c'e' da dire che la flessione di iscritti paventata mesi fa a danno
degli istituti professionali (una presunta fuga dovuta all'ipotizzato passaggio
dei professionali dallo Stato alle Regioni) e' stata minore del temuto (-1,1%).
C'e' stata comunque una chiara inversione di tendenza rispetto agli anni scorsi,
in cui si era registrato, a favore dei professionali, un costante incremento
compreso tra il 4 e il 4,9% all'anno (v. TuttoscuolaNEWS n 32 del 10 gennaio
2002). I 22.670 studenti iscritti in piu' nelle prime classi delle superiori (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_64-3.doc
) si sono distribuiti soprattutto nei licei scientifici (+ 10.340) e nei
classici (+5.978), mentre gli istituti professionali, per la prima volta negli
ultimi quattro anni, hanno avuto appunto un decremento di iscritti, pari a 1.706
unita' che, rispetto ai quasi 150 mila iscritti in prima dello scorso anno,
rappresenta un calo dell'1,1%. I classici invece, che avevano fatto registrare
una flessione negli anni scorsi, hanno avuto un balzo del 12,3% di iscritti in
prima rispetto a quelli del 2001/2002. C'e' da precisare che i dati rilevati dal
MIUR per il nuovo anno scolastico sono l'effetto delle iscrizioni di sette mesi
fa, ben prima quindi del lancio delle sperimentazioni regionali sulla formazione
e
istruzione professionale,
sottoscritte da alcune Regioni con i
ministeri dell'istruzione e del
lavoro.
4. La sperimentazione va, ma si' che
va
Saranno circa 800 i plessi di scuola
elementare e circa 500 quelli di scuola dell'infanzia che parteciperanno alla
sperimentazione che partira' tra pochi giorni. Le classi o sezioni tra
elementare e
materna interessate saranno circa
2.500, con il coinvolgimento
complessivamente di 6/7 mila docenti
e oltre 50 mila bambini. Sono queste le prime stime che si possono fare in base
al decreto ora all'esame del CNPI per il prescritto parere non vincolante.
Dopo il quasi veto del Consiglio dei
ministri, il ministro
dell'Istruzione Moratti e' riuscita
forse a portare a casa quel che voleva, piu' o meno (sia pure con il controllo
del “tutor” Gianni Letta). Quando si comincio' a parlare dell'ipotesi
sperimentale, al ministero si diceva che sarebbero bastate alcune centinaia di
scuola aderenti alla sperimentazione per ritenersi soddisfatti.
Le due istituzioni scolastiche per
provincia ammesse alla
sperimentazione, secondo quanto
previsto dalla bozza di decreto presentato al CNPI, facevano pensare a poca
cosa. In effetti pero' quelle piccole cifre vogliono dire che parteciperanno
alla sperimentazione 200 direzioni didattiche (come ha chiarito il decreto, che
ha quindi escluso gli istituti comprensivi, nei quali la presenza delle scuole
elementari e' piu' diluita), circa 800 plessi di scuole elementari e circa 500
di scuole dell'infanzia (oltre a 20 scuole paritarie comprensive anch'essi di
diversi plessi di scuole elementari e di scuole materne). Infatti ad ogni
direzione didattica fanno capo scuole materne e scuole elementari per una media
nazionale di 4 plessi di elementare e di 2,5 plessi di materna. Nel dettaglio,
le sezioni di scuola statale dell'infanzia interessate dovrebbero essere circa
1.200/1.300 con il coinvolgimento di circa 2.600 insegnanti e quasi 30 mila
bambini. Le classi elementari interessate (solamente le prime) dovrebbero essere
circa 1.200 con il coinvolgimento di quasi 4.000 maestri e 25 mila alunni. Una
quantita' complessiva ben superiore, dunque, a quella che si poteva stimare
all'indomani del no del Consiglio dei ministri alla sperimentazione
generalizzata (il ministro Giovanardi si era spinto a parlare di non piu' di 20
scuole sul territorio nazionale). Un test di tutto rispetto che dovrebbe servire
a dare un carattere di maggiore scientificita' e attendibilita' alla
sperimentazione, se gli Osservatori regionali e nazionali previsti dal decreto
verranno tempestivamente costituiti per sostenere il progetto e, soprattutto, se
essi lavoreranno bene in termini di monitoraggio e verifica dei processi di
cambiamento e dei risultati dell'innovazione. Vedremo.
5. Non di soli anticipi vive la
sperimentazione
Saranno probabilmente non piu' di
tremila i bambini che riusciranno ad iscriversi in anticipo alla prima
elementare, nell'ambito del progetto sperimentale del MIUR. Un dato che
ridimensiona ulteriormente il peso di questa innovazione rispetto alle altre ben
piu' corpose oggetto della sperimentazione. Il test sperimentale voluto dal
ministro Moratti ha tenuto banco nei
dibattiti giornalistici ferragostani,
mettendo sempre al centro
dell'attenzione gli anticipi di
iscrizione alla scuola dell'infanzia e alla scuola elementare. In effetti pero'
la portata del progetto proposto dal Miur e' ben altra, a leggerlo con
attenzione, rispetto alla questione degli
anticipi: e' l'intero impianto della
scuola primaria che cambia volto. Il ministero non ha perso tempo e, mentre il
dibattito sul disegno di
legge delega per la riforma procedeva
a rilento nelle aule
parlamentari, ha commissionato ad
esperti del mondo scolastico ed
accademico, sotto la guida del prof.
Giuseppe Bertagna, la
preparazione dei provvedimenti
destinati a tradurre in pratica la legge, appena sara' approvata. La
sperimentazione vuole quindi testare proprio questi provvedimenti
che contengono la modifica degli
attuali ordinamenti e, in
particolare, dei contenuti e degli
obiettivi di studio.
Anche sotto l'aspetto organizzativo
non saranno poche le novita', a
cominciare, ad esempio per la scuola
elementare, dal docente
prevalente-coordinatore e tutor per
continuare con il team, il portfolio, i laboratori, l'inglese e l'informatica in
prima classe, l'organizzazione oraria flessibile con facolta' di non organizzare
i rientri pomeridiani. Di questo ed altro parla la Guida on line di Tuttoscuola
presentata nella notizia successiva. E gli anticipi? Ridotti al lumicino.
Solamente una direzione didattica su due per provincia potra' organizzarli.
Visto che per questioni di spesa non potranno essere istituite nuove classi e
nuove sezioni di materna, gli iscritti anticipati potranno solamente coprire i
posti liberi fino al massimo di 25 alunni in prima elementare. Tradotto in
soldoni vorra' dire che di iscritti in anticipo in prima elementare non potranno
entrarne piu' di 2.500-3.000 (su circa 80 mila potenzialmente interessati, cioe'
meno del 4%) in tutto il territorio nazionale, una sorta di numero chiuso.
Genitori con figli nati nel primo bimestre del 97, e' aperta la corsa alle
iscrizioni anticipate.
Ma attenzione, prima di muoversi
bisogna aspettare che venga
ufficializzato sul sito del ministero
dell'istruzione (
www.istruzione.it)
l'elenco delle scuole autorizzate ad attivare la sperimentazione. E se la
direzione didattica nel cui ambito di competenza abita la famiglia non e'
nell'elenco, abbandonate ogni speranza di avvalervi dell'anticipo. Inutile
dunque a quel punto
avviare una frenetica ricerca per
individuare la scuola che
sperimenta.
6. Ecco la Guida alla sperimentazione
nell'elementare
Come sara' la nuova scuola elementare
che Parlamento e Governo stanno
disegnando? Quali novita' si
sperimenteranno in questo anno
scolastico, oltre a quella
dell'ingresso anticipato di due mesi, oggetto di tante discussioni ma tutto
sommato marginale?
Cosa devono fare i genitori, i
docenti, i dirigenti o gli
amministratori locali che saranno
coinvolti nella sperimentazione? Sono domande alle quali tenta di rispondere una
apposita Guida predisposta da Tuttoscuola. La “Guida alla sperimentazione 2002
nella scuola elementare” fornisce la chiavi di lettura del progetto nazionale
della nuova scuola primaria, illustrando con chiarezza e sinteticamente i nuovi
concetti (o le nuove accezioni) che si vuole introdurre: cosa fa il “docente
prevalente”? Come cambia il lavoro in “team”? Quali nuovi servizi si puo'
aspettare la famiglia? E poi: che si intende per “portfolio”? Come funzioneranno
i “laboratori”? ecc. Ad ognuna di queste domande, e a molte altre, rispondono
schede e tabelle estremamente chiare, tali che anche chi non e' un esperto della
materia possa capire e farsi la propria idea; ma che non mancano di spiegare
anche i risvolti piu' “tecnici” per chi e' chiamato ad applicare queste
innovazioni (senza aver avuto, almeno al momento in
cui partira', alcun addestramento o
preparazione). In allegato
l'indice (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_64-4.doc
) della Guida. Aspettiamo ovviamente osservazioni da chi leggera' la guida, che
verra' aggiornata on line e che si arricchira' di faq e altra documentazione.
Per saperne di piu' e consultare
alcune parti della Guida:
http://www.tuttoscuola.com
7. Gli orari della nuova scuola
elementare
La nuova scuola elementare che, a
cominciare dalla prima classe, affronta quest'anno il test della
sperimentazione, prevede nuovi orari per lo svolgimento delle lezioni. Saranno
almeno 32 i modelli orari tra i quali dovranno districarsi, nei prossimi giorni,
le scuole che aderiranno alla sperimentazione della scuola elementare. Lo ha
calcolato Tuttoscuola, che pubblica l'intero sviluppo dei 32 modelli nella
“Guida alla sperimentazione 2002” (
http://www.tuttoscuola.com ). Le quantita' di ore
settimanali di lezione non cambiano: 27 ore a tempo normale e 40 a tempo pieno.
Il decreto De Mauro, attuativo della legge di riforma dei cicli e ritirato dal
ministro Moratti, prevedeva un tempo normale di 30 ore settimanali. Se, dunque,
la quantita' oraria di lezione non viene modificata, la sua articolazione
organizzativa invece cambia relativamente ai rientri pomeridiani. Rispetto
all'ordinamento precedente, quando i rientri erano comunque obbligatori, essendo
facolta' del consiglio di circolo deliberare solamente la loro quantita' (1, 2 o
piu' in base alla situazione socio-economica delle famiglie e all'articolazione
delle attivita' didattiche), la sperimentazione introduce ora un cambiamento
radicale. I rientri al pomeriggio possono anche non essere effettuati.
L'autonomia organizzativa delle istituzioni scolastiche e', in questo senso,
completa ed esse possono organizzare l'orario settimanale in
modo flessibile, anche senza i
rientri, annullando cosi' una
prescrizione introdotta dal 1990 e
che aveva creato non pochi problemi
alle scuole, alle famiglie e ai
comuni, soprattutto dell'area
meridionale.
Sembra di capire che nella scelta
dell'organizzazione oraria delle lezioni le famiglie avranno un peso
fondamentale, con facolta' di
pronunciarsi sulla quantita' di
rientri pomeridiani desiderati
(compresa l'opzione “zero”) e
sull'eventuale opzione della settimana corta, a proposito della quale e'
opportuno che i consigli di circolo, di fronte ad una scelta di maggioranza, non
costringano i genitori di
minoranza a subire la settimana
corta, ma prevedano piuttosto
l'organizzazione di una scelta
alternativa su altra classe.
8. Il team soppianta il modulo
Le disposizioni ministeriali parlano
indifferentemente di “team” e di e'quipe pedagogica, ma non parlano piu' di
modulo.
La formula organizzativa nata nel
1990 con la riforma degli
ordinamenti dell'elementare sembra
destinata dunque ad andare in soffitta e a lasciare il posto ad un'altra
modalita' di intervento collegiale, il team. Il modulo era organizzato
normalmente sulle due classi in cui operavano i tre docenti. Con il docente
prevalente che opera solamente in una classe il modulo si frantuma: due docenti
diventano prevalenti su una classe e soltanto il terzo opera a scavalco sulle
due classi. Programmazione e coordinamento settimanale non si faranno piu' per
docenti di modulo, bensi' per docenti che operano nella stessa classe (cioe' nel
team di classe), su coordinamento del docente prevalente. Nasce il problema
dell'orario di programmazione del docente a scavalco che dovra' operare per due
ore alla settimana (su ogni classe o meta' e meta'?). Del team faranno parte i
docenti specialisti di inglese (a proposito, che ne sara' del pluralismo
linguistico?) e di religione cattolica (sembra che entrambi questi insegnamenti
siano affidati solamente a specialisti esterni) e anche quelli che operano su
laboratori di rete provenienti da altre scuole. Sara' anche diverso il carico di
responsabilita' e di impegno del docente prevalente-coordinatore-tutor: come gli
sara' riconosciuto il nuovo onere di lavoro e la maggiore responsabilita'? Per
il momento possono supplire i compensi accessori del fondo di istituto (la Guida
approfondisce questo tema, anche in relazione al ruolo delle RSU
http://www.tuttoscuola.com ), ma presto il
contratto dovra' affrontare il problema sia per l'aspetto giuridico che per
quello retributivo.
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CAMPAGNA ABBONAMENTI TUTTOSCUOLA
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insegnanti, genitori e studenti L'informazione e l'approfondimento in 64 pagine
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autoaggiornamento, ecco come:
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9. La vicenda infinita dei punteggi
delle graduatorie
Quando tutto faceva pensare che i
ritocchi alle graduatorie ordinate dalla sentenza del Tar del Lazio del maggio
scorso bastassero a garantire la regolarita' d'avvio dell'anno scolastico, ci si
e' messa di mezzo un'altra sentenza, anzi due: quella del Tar dell'Umbria e
nuovamente un'altra del Tar del Lazio. E pensare che il ministero
dell'Istruzione, forse per evitare il prolungarsi dei tempi, aveva rinunciato ad
impugnare la prima sentenza del Lazio, con una valutazione di opportunita'
politica piu' che di merito. Aveva potuto cosi' annunciare che ai primi di
agosto erano gia' state effettuate nomine di supplenza annua in quantita'
superiore all'80%. Ma non e' bastato. Sono arrivate queste nuove sentenze,
l'ultima delle quali ha annullato la circolare applicativa del Ministero in
quanto non interprete dell'esatta volonta' del TAR. Un nuovo stop, si dice al
ministero, dagli effetti molto contenuti, quasi irrilevanti. Ma.. Prevedibili le
proteste dei precari Sissini nuovamente colpiti dalle sentenze; e non puo' non
essere rilevata, tra le loro considerazioni, la perplessita' (per non dire la
riserva) sul fatto che in merito all'intero contenzioso i giudici sembrano aver
operato piu' con considerazioni di merito e di opportunita' anziche' di
legittimita'. Cosa succedera' adesso? Il ministero ha chiesto all'Avvocatura
dello Stato di proporre con urgenza ricorso al Consiglio di Stato, chiedendo la
sospensione dell'esecutivita' della sentenza del Tar. La risposta del Consiglio
di Stato difficilmente arrivera' nei prossimi giorni, ci vorra' almeno un mese.
Nel frattempo, quali scenari alternativi si possono immaginare? Se il Consiglio
di Stato accordera' la sospensiva, le nomine non si toccano e il problema e'
superato, almeno per questo anno scolastico. Secondo scenario: non viene
concessa la sospensiva. Siamo – con tutta probabilita' – a fine settembre, e
comunque ad anno iniziato. O il ministero cede e rettifica le graduatorie,
generando un “carosello” di insegnanti (un passo indietro rispetto al risultato
perseguito con successo l'anno scorso), o, se non lo vuol fare e intende
confermare l'orientamento di non dare esecuzione alla sentenza, dovra' scattare
un provvedimento straordinario di urgenza per garantire la regolarita' delle
nomune disposte. Un decreto legge, insomma, che il ministro dovrebbe chiedere al
governo per legittimare la decisione assunta.
10. Arrivano i revisori
Da settembre saranno operativi i
revisori dei conti per le istituzioni scolastiche autonome. Il via libera, dopo
mesi di chiarimenti amministrativi e operativi, e' venuto dal ministro
dell'istruzione che nei giorni scorsi ha diramato ai direttori generali
regionali disposizioni in materia ed elenchi dei revisori abilitati alla
funzione di controllo amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche.
L'avvio dell'attivita' di revisione era prevista dal 1° gennaio scorso, ma una
serie di problemi ne aveva rinviato l'attuazione che avviene soltanto ora in
coincidenza con l'avvio del nuovo anno scolastico, prevedendo tuttavia
l'estensione dell'azione di controllo agli atti di programma (bilancio) di tutto
il presente esercizio 2002. Per ogni istituzione scolastica il direttore
generale regionale dovra' ora nominare un collegio composto di tre revisori con
il compito di vigilare sulla legittimita', regolarita' e correttezza dell'azione
amministrativa, verificando la regolarita' delle scritture contabili e la
coerenza dell'impiego delle risorse finanziarie. Per gli istituti tecnici,
professionali e di istruzione artistica – gia' dotati di personalita' giuridica
da tempo – il controllo dei revisori non e' una novita', mentre per tutti gli
altri, soprattutto della fascia dell'obbligo, i controllori esterni di bilancio
possono costituire motivo di ansia e preoccupazione.
11. Spoils system: Frattini rovina le
vacanze ai dirigenti
Le dichiarazioni del ministro
Frattini sulla probabile consistenza
delle “bocciature” (15%) che
colpiranno i dirigenti
dell'Amministrazione (quelli
scolastici sono stati esplicitamente
esclusi) hanno reso inquiete le
vacanze di molti degli interessati. La legge di riforma della dirigenza
pubblica, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 172 del 24 luglio 2002, e'
entrata in vigore l'8 agosto, e da quella data decorrono i 60 giorni per la
conferma dei dirigenti di prima fascia, e i 90 giorni per l'eventuale
destinazione ad altro incarico di quelli di seconda fascia. Tra ottobre e
novembre, in pratica, si sapra' se, quanti e quali dirigenti dovranno lasciare
il posto attualmente occupato. Il meccanismo messo in opera dalla legge Frattini
e' particolarmente
incisivo soprattutto per i dirigenti
di prima fascia (capi
dipartimento e direttori generali: 30
in tutto nel settore
dell'istruzione), che in passato
erano quasi inamovibili. Fece
scalpore, a suo tempo, l'operazione
di rotazione di tutti i direttori
generali, tranne uno, fatta dal
neoministro Luigi Berlinguer
all'inizio del suo mandato. Nessuno,
tuttavia, fu licenziato o confinato ad “incarichi di studio”, cosa che questa
volta potrebbe
invece accadere. Peraltro due teste
pesanti, quelle dei capi
dipartimento, sono gia' state fatte
cadere senza tanti complimenti dopo l'insediamento del ministro Moratti.
Per i dirigenti di seconda fascia si
trattera' invece, salvo
eccezioni, di qualcosa di piu' “soft”
che si colleghera'
principalmente alla valutazione della
capacita' di ciascun dirigente da parte dei decisori politici. Infatti, la legge
Frattini riserva un ruolo determinante alla valutazione “esterna” dei politici
(ministro e sottosegretari), che secondo quanto annunciato dallo stesso Frattini
dovrebbe essere basata sul merito. Peraltro e' difficile pensare che le unita'
dirigenziali strategiche (formazione, relazioni sindacali, stato giuridico del
personale, dirigenza scolastica) non vengano affidate a dirigenti ritenuti
omogenei all'area politica del Governo. In generale, la difficolta' non sta
tanto nell'usare la tagliola, quanto nell'assicurarsi poi professionalita'
all'altezza.
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