STABILITI INTERVENTI A FAVORE DEI DOCENTI PRECARI
Data: Venerd́, 28 luglio 2006 ore 08:39:14 CEST
Argomento: Comunicati


La VII Commissione,     tenuto conto innanzitutto delle indicazioni emerse nel corso delle audizioni informali di rappresentanti  delle associazioni di insegnanti precari svolte dalla Commissione cultura nella seduta del 15 giugno 2006;   premesso che:   il precariato nella scuola ha ormai raggiunto livelli insostenibili che, in assenza di radicali interventi  correttivi, sarebbero destinati a crescere ulteriormente, con gravissimo danno sia per i diritti di decine di migliaia  di precari, sia per la stessa funzionalità del sistema scolastico pubblico;   le dimensioni del fenomeno hanno conosciuto una crescita esponenziale nella passata legislatura a  causa del blocco, totale o parziale del turn over e della politica di tagli indiscriminati agli organici del personale  portata avanti dal precedente Governo;   il numero di immissioni in ruolo programmato dal precedente Governo è del tutto insufficiente a garantire  le ordinarie esigenze di funzionamento delle istituzioni scolastiche ed è, ancora una volta, di gran lunga inferiore  al numero di posti e cattedre resi liberi dai pensionamenti, sia per il prossimo anno scolastico, sia a maggior  ragione per quelli successivi, nei quali è previsto l'avvio del pensionamento di una intera generazione di docenti;   nella passata legislatura è stata definita - per la prima volta con una legge invece che con un atto  amministrativo - una tabella di valutazione dei titoli per la compilazione delle graduatorie permanenti,  attualmente in vigore, dalle quali si attinge per il 50 per cento delle immissioni in ruolo e per il conferimento delle  supplenze;   le modifiche introdotte rispetto alle norme fino allora vigenti, limitandosi a elencare quelli che hanno  prodotto conseguenze più pesanti, hanno riguardato:  1) l'eliminazione del criterio dei nuovi inserimenti in uno scaglione successivo all'ultimo, sostituito da  quello dell'inserimento «a pettine»;   2) il raddoppio del punteggio per i servizio prestato nelle scuole «di montagna», degli istituti penitenziari  e delle piccole isole;   3) l'equiparazione del servizio prestato nelle scuole paritarie private a quello delle scuole statali, in modo  retroattivo, sia ai fini del punteggio, sia a fine del possesso dei requisiti di servizio, con la conseguente  abolizione della quarta fascia (accorpata con la terza);   4) la valutazione di master e corsi di perfezionamento, cumulabili fino a raggiungere ben 30 punti, dando  il via a un mercato di titoli non sempre qualificanti ma con un peso economico notevole per i precari, costretti a  conseguirli per non essere scavalcati da altri colleghi;  il risultato di tali interventi è stato un radicale sconvolgimento delle graduatorie che ha reso incerte le  aspettative e i diritti di decine e decine di migliaia di docenti precari che per anni, in condizioni di minori tutele  salariali e contrattuali, avevano consentito al sistema scolastico di far fronte alle proprie necessità; considerato inoltre che:   il ricorso massiccio al lavoro precario nella scuola, sia per i docenti che per il personale amministrativo,  tecnico e ausiliario (ATA), risponde ad una logica di risparmio che, alla luce di un'attenta analisi dei valori  economici in gioco, in ragione del costo nettamente inferiore del personale neo immesso in ruolo che  prenderebbe il posto del personale che va in pensione e dopo aver raggiunto i livelli più alti della scala  retributiva, si dimostra falsa ed illusoria nei suoi presupposti;   occorre invertire questa tendenza puntando decisamente al superamento del precariato e alla stabilità  degli organici quale premessa per lo sviluppo qualitativo del sistema scolastico pubblico, partendo dal principio  che le assunzioni fatte sulla base delle attuali graduatorie permanenti sono viziate da profonde ingiustizie e da  sostanziali illegittimità e che ciò non può essere riprodotto;   occorre altresì, in previsione delle operazioni di conferimento delle supplenze per il prossimo anno  scolastico, dare una risposta chiara e concreta al vasto e complesso mondo dei precari sugli indirizzi che il  Governo intende seguire per risolvere i problemi evidenziati in premessa,     impegna il Governo:   a) ad incrementare significativamente e progressivamente il numero di immissioni in ruolo previsto,  tenendo conto dei massicci pensionamenti già in atto;   b) a predisporre un piano straordinario di assunzioni in considerazione dei posti vacanti, e disponibili  nell'arco di un triennio, intervenendo anche sui criteri di definizione degli organici in relazione alle reali esigenze  di funzionamento delle scuole;   c) ad adottare le necessarie iniziative idonee per il prossimo anno scolastico, e in ossequio ai  tempi tecnici necessari a predisporre una soluzione legislativa, a valere dalle graduatorie dell’anno  scolastico 2007-2008, affinché sia abrogata la lettera h), con particolare riferimento al raddoppio del punteggio  di montagna, del punto B.3 della tabella di valutazione dei titoli, allegata alla legge 143/04, nonché sia eliminata  la possibilità di valutare master, corsi di perfezionamento e di specializzazione o, almeno, nei limiti fortemente il  numero;   d) a predisporre, in particolare con la massima urgenza, un provvedimento che delegifichi la suddetta  tabella di valutazione e ne riconduca la definizione ad un atto amministrativo in modo tale che, fermo quanto  indicato al punto C, siano fissati i riferimenti generali, assumendo il principio che deve essere fortemente  valorizzato il servizio prestato sullo specifico insegnamento per il quale si concorre.     (7-00017) «De Simone, Sasso, Rusconi, Poletti, Costantini, Li Causi, Ghizzoni, Benzoni, Guadagno  detto Vladimir Luxuria, Martella, Tranfaglia, De Biasi».       Interrogazioni e risoluzioni/RISOLUZIONE DE SIMONE N. 17 NUOVO TESTO












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