Ma
a quale pro si persiste pervicacemente a collezionare insuccessi politici e
sindacali da parte del gruppo dirigente di Catania dell’O.S., quando a fronte di
un migliaio di iscritti si riesce a portare in strada una sparuta schiera di
seguaci?
Eppure moltissime scuole erano chiuse perché sedi di seggi elettorali, con il
personale docente e ATA libero dal servizio. E questo personale non ha avuto
nessun appeal a partecipare alla manifestazione di strada; manifestazione che
era stata richiesta al Questore e al sindaco di Catania con fax del segretario
organizzativo della FL-CGIL A. Licciardello del 24.5.2006, del seguente tenore:
“ Si comunica che lunedì 29 maggio dalle ore 8.30 alle ore 11.30 si terrà
un’assemblea del personale ATA delle scuole di Catania nel tratto antistante il
C.S.A. di Via Coviello n. 15 “
Questo era anche il senso del comunicato stampa recapitato al quotidiano locale
che parlava di mobilitazione degli ATA. La richiesta rivolta alle scuole,
invece, era diretta non solo al personale ATA ma a tutto il personale
scolastico; non solo, ma la richiesta era specifica per le scuole della città,
mentre talvolta aggiunta a penna figurava anche la dicitura “ e provincia “.
Come si possa convocare il personale di una Città come Caltagirone, distante
da Via Coviello più di due ore e mezzo di strada, è poi un ragionamento che
sfugge a qualsiasi logica, se non quella di indire e regalare “ una giornata di
vacanza “ ad iscritti e non iscritti.
E questo mentre da un canto si dice di voler difendere la scuola pubblica contro
i presunti privilegi della scuola privata; salvo poi a mettere a dura prova la
tenuta della scuola pubblica con queste contrastanti iniziative che provocano
solo disservizi.
E i disservizi sono le cose che fanno paura ai genitori e agli utenti e che li
inducono a farsi dei pregiudizi nei confronti della scuola pubblica. Quindi si
dice di difendere una entità che invece si contribuisce fattivamente a smontare.
Non sarebbe certamente più comodo semplice e opportuno convocare i propri
iscritti al chiuso del confort di un cinema o di una grande aula magna di una
scuola, con tutti i supporti tecnici e logistici adeguati?
Quale altro sindacato di una categoria professionale, pensiamo ai medici agli
avvocati agli ingegneri ai notai convocherebbe i propri iscritti per strada?
Sarebbe una offesa una mancanza di rispetto e una “ diminuitio “ alla dignità
professionale della categoria rappresentata. E infatti nessuno lo farebbe se non
per gravissimi motivi e per gravi emergenze.
Ma, tant’è … I docenti sono considerati “ massa di manovra “ impiegatizia e
indifferenziata tanto che possono coesistere nello stesso comparto e nella
stessa RSU con bidelli e amministrativi.
Ma non era questo il caso. E i docenti e gli stessi bidelli di Catania hanno
declinato, lasciando in solitudine il gruppo dirigente della locale FL-CGIL.
Ancora di più sorprende il silenzio dei gruppi dirigenti regionali e nazionali
dello stesso sindacato che indirettamente subiscono un contraccolpo
dall’atteggiamento politico sconsiderato del gruppo dirigente locale.
Se questo non è argomento di dimissioni, su che cosa si dovrà misurare la
capacità di mobilitazione e di coinvolgimento? Sul numero forse di citazioni ex
art. 28 nei confronti di presidi?
Ma questo significa stravolgere la lotta sindacale e trasferirla su un terreno,
quella del sindacalismo giudiziario, estraneo alla cultura e alla tradizione del
sindacalismo confederale italiano.



