La Sicilia: A Catania niente «alta montagna»
Data: Martedě, 05 luglio 2005 ore 11:27:53 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il Tar Catania dice no al doppio punteggio per i docenti A Catania niente «alta montagna» La Giustizia amministrativa si è pronunciata sul «doppio punteggio» delle polemiche. Con sentenza dell'8 giugno scorso, la quarta sezione del Tar Catania (presidente Biagio Campanella, relatore Ettore Leotta), in accoglimento del ricorso presentato da 89 docenti catanesi tutti difesi dall'avv. Fabio Rossi, ha annullato il decreto del Ministero dell'istruzione n.29 del 3/6/2004 (allegato D) che prevedeva il raddoppio del punteggio in graduatoria per coloro che avessero insegnato nei cosiddetti Comuni di montagna, individuati dal medesimo Ministero. Una decisione questa del Tribunale che costituisce l'esito finale di approfondite indagini istruttorie da cui è emerso che il ministero dell'Istruzione, nell'assegnare il suddetto doppio punteggio ad alcuni docenti, anziché avvalersi dell'elenco ufficiale dei Comuni di montagna formato dalla Commissione censuaria centrale, come impone la legge n.991 del 1952 (e si tratta di un elenco abbastanza ristretto in base alle caratteristiche richieste) si è basata su un elenco predisposto dal'Uncem (Unione nazionale dei comuni di Montagna). Un elenco «che - come è scritto nella sentenza - non ha alcun carattere di ufficialità, in quanto proveniente da un Ente a a carattere associativo, l'adesione dal quale avviene su base meramente volontaria e non comporta alcuno specifico accertamento in ordine ai requisiti posseduti». Peraltro, sulla base della specifica certificazione prodotta in giudizio dai ricorrenti, il Tar Catania ha accertato che, in ogni caso, nessun Comune della provincia di Catania possiede i requisiti «tecnici» richiesti dalla legge sopracitata per essere ricompreso tra i Comuni di montagna, e quindi, nessun raddoppio di punteggio può essere applicato nelle graduatorie di tale provincia. «La sentenza del Tar Catania - spiega l'avv. Rossi - è stata subito notificata al ministero dell'Istruzione e al Csa, il Centro servizi amministrativi di Catania che dovranno tenerne conto in sede di formazione delle graduatorie del personale docente relative al prossimo anno scolastico. «Ove così non dovesse essere - continua il legale catanese - si attiverà la specifica procedura per la nomina di un commissario ad acta, che provvederà alle necessarie rettifiche delle graduatorie in sostituzione dell'amministrazione inadempiente». La Sicilia 05/07/2005





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