SCUOLA SUPERIORE, L'IRA DEI PROFESSORI PRECARI
Data: Giovedì, 26 maggio 2005 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


SCUOLA Superiori, l’ira dei professori precari Petroni, Cgil: «Anche quest’anno i ”passaggi” ridurrano i posti per i supplenti» Come accade ogni anno, i passaggi di ruolo degli insegnanti della scuola secondaria di II grado tendono ad assottigliare le prospettive di stabilizzazione per il personale precario delle superiori. Ma stavolta le passerelle per il trasferimento dalla scuola materna o primaria fino ai licei o agli istituti tecnici e professionali fanno insorgere gli insegnanti non di ruolo che si dicono «preoccupati perché a rischio c'è non solo il sospirato contratto a tempo indeterminato, ma anche lo stesso incarico annuale». L'elenco dei movimenti per il prossimo anno scolastico è stato affisso ieri all'albo del Centro servizi amministrativi di via dei Flavi 1 ed è anche on line sul sito www.csarieti.it. E' un'ordinanza che regola il contratto della mobilità a stabilire il diritto per il personale di ruolo di usufruire del 50% dei posti a disposizione per ottenere un passaggio, mentre il restante 50% è destinato alle immissioni in ruolo: ma il grande salto non piace a chi da anni è in attesa della titolarità. «Ci sentiamo scavalcati da chi non ha maturato il nostro tipo di esperienza specifica nella scuola secondaria. Sicuramente tutto è avvenuto nel rispetto delle regole ma questo continuo ricorso ai trasferimenti penalizza le nostre aspettative e rischia di farci perdere il posto di lavoro. Sarebbe più logico ridurre al 20% i posti per la mobilità del personale di ruolo: se ne è già parlato ma non se n'è fatto nulla». Riccardo Petroni, della Cgil Scuola conferma che «anche stavolta i passaggi ridurranno i posti per supplenze annuali o immissioni in ruolo nella secondaria, ma questo avverrà in base a norme che, tra l'altro, non scontentano tutti, visto che per i precari della scuola dell'infanzia e della primaria questi trasferimenti significano posti liberi in più». Più ottimista Luciano Isceri (Snals): «In realtà il rischio di perdere posti per i precari delle superiori risulta inferiore all’anno scorso». Stefano Mariantoni





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