Un'analisi sismologica del maremoto di Sumatra
Data: Martedì, 24 maggio 2005 ore 23:40:27 CEST Argomento: Associazioni
Il terremoto nell'Oceano Indiano del 26 dicembre 2004, oltre ad aver
provocato lo tsunami che ha ucciso circa 300.000 persone, è stato così
potente da perturbare l'intero pianeta e da causare oscillazioni libere
che hanno fornito importanti informazioni sulla composizione della
Terra e sulle dimensioni e la durata del maremoto stesso. Una serie di
studi sull'argomento è stata pubblicata sul numero del 20 maggio della
rivista "Science".
Secondo il sismologo Roger Bilham dell'Università del Colorado,
"su una scala di centimetri, nessun punto della Terra è rimasto
indisturbato. Il terremoto ha ridotto la capacità della Baia del
Bengala e del Mar Andaman, sollevando il livello delle acque di tutto
il mondo di circa 0,1 millimetri".
Un gruppo internazionale di scienziati guidato dal geologo Jeffrey J.
Park dell'Università di
Yale ha analizzato le oscillazioni rilevate dai sismografi per
ricavare nuove informazioni sulla composizione e la temperatura
dell'interno della Terra. "Il terremoto - spiega Park - potrebbe
aiutarci a risolvere alcuni controversie, come la presenza o meno di
una massa di scorie di vecchie placche tettoniche presso il confine fra
nucleo e mantello al di sotto dell'Africa, o l'allineamento di
microscopici cristalli di ferro puro nel nucleo interno della Terra con
il suo asse di rotazione".
Gli scienziati dell'Università
della California di Berkeley, del Wadia Institute of
Himalayan Geology e del Geological Survey degli Stati Uniti hanno invece
usato dati delle stazioni GPS attorno all'Oceano Pacifico e all'Oceano
Indiano per realizzare un modello dei movimenti di faglia che hanno
prodotto i movimenti statici osservati. I risultati suggeriscono che il
terremoto sia stato due volte più forte (magnitudo 9,5 anziché 9,0) ma
molto più lento di quanto si riteneva finora: gran parte dello
scivolamento lungo la faglia sarebbe cominciato probabilmente più di
mezz'ora dopo la scossa iniziale, e sarebbe continuato per altre tre
ore.
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