Congresso Cisl «Emergenza nazionale per la scuola»
Data: Lunedì, 23 maggio 2005 ore 23:32:27 CEST Argomento: Eventi
Assente il ministro Moratti per impegni istituzionali, a chiudere il secondo congresso nazionale della Cisl-scuola (sul tema: “cultura della partecipazione, qualità della formazione”) è stato ieri il segretario generale Savino Pezzotta (nella foto), accolto da un foltissima platea di delegati. Sull'atteso incontro (giovedì) delle parti sindacali con il governo e quindi sulla possibilità di recedere dallo sciopero, Pezzotta ha testualmente dichiarato: «Dipende tutto dal nostro interlocutore; da parte nostra abbiamo disegnato un'ipotesi-accordo di una vertenza, che dura da 17 mesi per i pubblici dipendenti, da 20 per quelli della scuola e da ben 40 mesi per il settore della ricerca». Insomma, per Pezzotta quella della scuola è una vera e propria emergenza nazionale e come tale va affrontata. Ma se non si dovesse accogliere la vostra mediazione? «Allora andremo allo sciopero, che si tradurrà in manifestazioni articolate regione per regione, in quanto detestiamo lo sciopero a gatto selvaggio, quello con i blocchi stradali che danneggiano i cittadini. La nostra protesta punterà comunque a raggiungere l'obiettivo». Sulla riforma Moratti, è vero che vi è piovuta addosso? «Si è trattato di una riforma che ha coinvolto pochi eletti; è mancata la concertazione ed oggi la scuola ha bisogno di stabilità. Per cui occorre uno sforzo bipartisan, che permetta al sistema scolastico un percorso ben definito. Inconcepibile che ogni governo presenti la sua riforma; in questo modo si finisce con l'indebolire il sistema formativo del nostro Paese, inficiando i risultati positivi raggiunti in precedenza». Quale consiglio prioritario darebbe al ministro? «Che le scelte siano frutto della concertazione allargata alla base». In serata i circa 500 delegati hanno rieletto Francesco Scrima segretario generale della Cisl.di PIERGIORGIO ORSINI
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