Secondo premio in Narrativa e menzione in Poesia: il Convitto Cutelli vittorioso alla XIX edizione del Concorso Ilaria e Lucia
Data: Venerdì, 14 giugno 2024 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
“Rendi forti i vecchi sogni perché questo
mondo non perda coraggio a lume spento”, scriveva il poeta americano
modernista
Ezra Pound. Una frase significativa in un’epoca difficile in cui spesso
i sogni
dei giovani sembrano scalfiti dalle circostanze e dagli ostacoli che
affliggono
il nostro tempo. Pound insiste proprio sull’importanza del coraggio,
invece, chiave
di volta che ci permette di andare avanti nei momenti bui.
Proprio
su questo tema, “Il coraggio: tra
cuore e sogno”, si sono cimentati i nostri alunni del Liceo Classico
Europeo
del Convitto Nazionale Mario Cutelli partecipando alla XIX edizione del
Concorso artistico – letterario Ilaria
e Lucia. A guidarli nella partecipazione
e nella composizione dei testi la prof.ssa
Giusy Gattuso, nell’ambito del suo
progetto Pof la scuola come volano
artistico – letterario. Con il loro entusiasmo
e il loro talento sono così riusciti a conquistare un secondo posto nella
Sezione Narrativa, ottenuto da Beatrice
Notarangelo di IVE, e una menzione
in
Poesia (Lavinia Sipione IVD) ricevendo rispettivamente cento
euro e una targa
durante la cerimonia di premiazione che si è tenuta presso l’Auditorium
De
Carlo del Monastero dei Benedettini di Catania mercoledì 12 giugno. E’
stato un
pomeriggio intenso e ricco di emozioni in cui sono state ricordate le
due ragazze
a cui è dedicato il concorso, vittime innocenti di un incendio che ha
distrutto
un piccolo albergo di Parigi che li ospitava nel 2001 durante il
progetto
Erasmus Anche grazie a questo concorso le due giovanissime studentesse
continuano a vivere nella nostra memoria. Tra l’altro, Ilaria amava
molto la
poesia e scriveva dei testi letterari che sono stati raccolti in un
volume. Le
nostre due studentesse, dopo una riflessione sulla tematica proposta,
si sono
lasciate ispirare e hanno composto, sotto la guida della docente, i due
testi
premiati.
Il rumore del silenzio di Beatrice
Notarangelo racconta in maniera coinvolgente e diretta la storia di
Agnodice,
prima ostetrica della storia (secondo Gaio Giulio Igino, in Fabulae).
Era stata
una bambina curiosa, soprattutto del lavoro del dottore quando
nascevano i suoi
fratellini, e da più grande dedita ad aiutare la madre nel momento del
parto.
Questa ragazzina non
capiva per quale motivo solo il
genere maschile potesse esercitare la professione di dottore in
medicina. “Le
sue gambe battevano il pavimento del gineceo, interrompendo il
religioso
silenzio delle donne” scrive Beatrice per illustrare quanto le stava
stretta la
vita di casa e la filatura. Scappa allora ad Alessandria d’Egitto,
travestita
da ragazzo perché vuole imparare le nozioni e le pratiche
dell’ostetricia nella
scuola medica di Erofilo e lì continua a mantenere quell’identità
fittizia.
Torna poi ad Atene dove inizia ad esercitare la sua professione
segretamente,
nascondendosi e cambiando continuamente il suo domicilio fino a che,
scoperta,
non deve affrontare la folla sulla collina dell’Areopago dove svela la
sua
identità di donna e viene difesa a spada tratta dalle ragazze che ha
seguito e
accudito nella sua professione esercitata negli ultimi anni. La
coraggiosa
ostetrica fonderà la prima scuola medica ad Atene per le donne greche.
In Per
audacia ad Ignotum, Lavinia Sipione descrive invece, fra le
rime, lo “spirito indomabile”
dell’uomo che, con ardore e forza attraversa tempeste, dubbi, venti
impetuosi,
persino “l’ira del destino” e con fierezza combatte, riuscendo sempre a
coltivare la “danza” della speranza. Non rassegnato ma sempre
combattivo,
“abbraccia il fato” nell’eterna melodia del tempo, sottolinea la nostra
autrice,
e questo suo perenne coraggio merita quindi anche di essere citato e di
“splendere” in poesia.
Il
coraggio resta il motore del mondo:
l’audacia di esprimere ciò che si pensa, l’ardimento delle proprie
azioni,
l’intrepidezza nell’affrontare situazione difficili anche “a lume
spento” (come
scriveva Pound), la prodezza del portare avanti degli ideali: la
temerarietà di
vincere la paura, in definitiva, sta al centro di ogni progresso della
storia
umana.
In
tutte le sue manifestazioni, la forza
d’animo che ci spinge ad agire e a farci avanti con risolutezza e
franchezza, è
davvero perciò la causa prima dell’evoluzione dell’uomo e i nostri
alunni hanno
perfettamente inteso, interpretato ed efficacemente sviluppato il
messaggio.
Prof.ssa Giusy Gattuso
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