Gran Galà 2024 del Convitto Cutelli: l’addio delle quinte classi fra danze, sorrisi e lacrime
Data: Lunedì, 10 giugno 2024 ore 17:00:00 CEST Argomento: Redazione
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Occhi raggianti e sorrisi luminosi;
abiti
svolazzanti e volteggi vorticosi;
nodi
alla gola ed euforia contagiosa.
Quest’atmosfera
aleggiava sabato 8
giugno, nella Corte Vaccarini del Convitto Nazionale Mario
Cutelli di Catania, mentre i nostri studenti di quinto anno
del Liceo Classico Europeo si accingevano ad aprire le danze del Gran
Galà 2024
a loro dedicato.
Le
luci si sono abbassate … un silenzio
“assordante” ha avvolto i cuori dei magnifici cavalieri pronti a
piroettare con
le splendide dame in abiti da sera. E intorno i genitori, a cui
tornavano alla
mente i fanciulli e le bambine che tenevano per mano fino a qualche
anno fa,
con gli occhi lucidi attendevano che questi giovani uomini e donne
scendessero
dallo scalone monumentale pronti ad aprirsi al mondo.
In
questa “scuola” che solo “scuola”
non è ma che è appunto “convitto” (dal latino “convictus” cioé vivere
insieme,
convivere) ovvero luogo di grande condivisione, aggregazione e
familiarizzazione in cui gli allievi sono cresciuti, sono stati
accompagnati,
coccolati e “formati” dai docenti educatori e dai docenti delle
discipline:
tutti li hanno condotti e amati, modellando ed erudendo le loro menti e
guidandoli nel groviglio adolescenziale dalle contrastanti emozioni,
sempre
pronti a formare ed armonizzare le loro coscienze e il loro spirito
oltre che
la loro istruzione. E sabato erano in trepidazione, in attesa che
iniziassero
le danze e i protagonisti si mostrassero elegantissimi, con i tacchi
alti e i
capelli acconciati per l’occasione.
Dopo
il saluto del rettore prof.
Stefano Raciti, ad animare la serata il nostro gruppo musicale composto
dall’eclettico Fabrizio Barbagallo (piano e voce), con le voci di
Vittorio
Allibrio, Daria Viglianisi, Giorgia Carobene, Riccardo Villari,
Francesco Longo
(sax e voce) e dai musicisti Eco Lo Giudice (chitarra e basso), Flavio
Iuculano
(chitarra e basso), Marco Papale (batteria).
A condurre Pierpaolo Sapienza e il
tutto addolcito da un magnifico buffet finale preparato dagli chef
della mensa
fra cui il nostro signor Ferlito che quest’anno ci lascia dopo ben
quarant’anni
di lavoro e affetto profuso a tutti i componenti del Convitto.
Due
passi avanti e uno indietro;
“quattro, cinque sei, sette, otto … “ ed eccoli esordire con lo shim
sham
(coreografia costituita da passi di danza jazz e lindy hop) Tain’t
whatyou do, cantata da Jimmie
Lunceford; a seguire Libertango di
Astor Piazzolla (con l’arrangiamento tratto dall’album Stonata
di Giorgia); infine, il valzer Harry Polter Waltz (eseguito
dall’Orchestra Filarmonica di Praga
per il film Harry Potter ed il calice di
fuoco) fra l’ondeggiare degli abiti colorati e i volti emozionati.
Perché i
nostri ragazzi hanno dovuto imparare anche a ballare, grazie alla
maestria e
alla pazienza della prof.ssa Maria Grazia Abramo, che li ha seguiti in
tutte le
fasi della preparazione.
Il
Convitto, e questa soirée, non si
dimenticano ma rimangono una parte indelebile della vita dei ragazzi,
vivi nei
loro ricordi tanto che, al solo pronunciarli, si apre il cosmo
mnemonico di
sentimenti che ha illuminato qui e che è per sempre, come ci raccontano
spesso
gli ex alunni.
E’
un posto unico il Convitto Cutelli,
ve lo assicuro. Lo scrive una docente che da anni “vive” questo luogo
magico in
cui si alternano “persone” sempre stimate per la loro unicità: non
numeri o
cognomi che si perdono in mezzo a tanti altri ma un lui o una lei
prezioso/a,
singolare, indimenticabile; che ha vissuto qui ben dieci ore al giorno
per
cinque anni, in simbiosi con i docenti, i collaboratori, i cuochi, gli
inservienti, l’amministrazione. Qui tutti conoscono tutti: non solo gli
alunni
o i compagni delle proprie classi ma Sofia e Ludovica della VB,
Francesco della
ID, Sveva della VC, Carla e Valerio della IIC,… e così via …
E
chiunque oltrepassa lo scalone
monumentale (nessuno escluso) non dimentica questa scuola e, se va via,
la
rimpiange. Sempre.
Questa
kermesse non è un congedo. I nostri
ragazzi non calpesteranno più ogni giorno il mosaico geometrico del
nostro
cortile ma sappiamo già che il loro cuore e il loro spirito rimarranno
fra
queste mura: risentiremo le loro voci non solo le innumerevoli volte
che
torneranno a trovarci ma continueremo ad ascoltare quotidianamente
l’eco delle
loro risate per i corridoi, nelle aule, nella corte.
Ci
sono state anche tante lacrime
sabato sera ma ognuna di esse ha avuto un riflesso cristallino di
felicità:
quella che i nostri alunni hanno vissuto in questo suggestivo posto e
quella
che cercheranno e troveranno nel mondo che li attende.
Concludo
con le parole con cui hanno
chiuso i nostri alunni: “Questo luogo prima che una scuola è stato per
noi una
dimora, una casa”.
Auguri
ragazzi, giovani promesse del
Convitto Cutelli!
Prof.ssa Giusy Gattuso
Fotografie
di Nafisa Del Bufalo, Adéle
Balla e Giusy Gattuso
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