
UN FRANCOBOLLO PER CELEBRARE I 200 ANNI DEL SOGNO DI DON BOSCO
Data: Sabato, 17 febbraio 2024 ore 08:00:00 CET Argomento: Redazione
Per ricordare il 200°
anniversario del sogno di
San Giovanni Bosco, le poste vaticane hanno emesso un originale
francobollo che
ripropone l’immagine di quel sogno che
ha dato l’avvio all’opera salesiana a servizio della gioventù.
Era
l’anno 1824, quando il
piccolo Giovanni Bosco, come egli stesso racconta nelle sue Memorie,
fece un
sogno: “ Mi parve di essere vicino a casa… dove stava raccolta una
moltitudine di fanciulli, che si trastullavano… Alcuni ridevano, altri
giocavano, non pochi bestemmiavano. All'udire quelle bestemmie mi sono
subito
lanciato in mezzo di loro, adoperando pugni e parole per farli tacere…
In quel
momento apparve un uomo venerando... la sua faccia era così luminosa,
che io
non potevo rimirarlo. Egli mi chiamò per nome e mi ordinò di pormi alla
testa
di quei fanciulli aggiungendo queste parole - Non con le percosse, ma
con la
mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici.
Mettiti dunque
immediatamente a fare loro un'istruzione sulla bruttezza dei peccati e
sulla
preziosità della virtù - …vidi accanto a lui una donna di maestoso
aspetto,
vestita di un manto, che risplendeva da tutte le parti… mi accennò di
avvicinarmi a lei, mi prese con bontà per mano e mi disse - Guarda - …Guardando mi accorsi che quei
fanciulli erano tutti fuggiti ed in loro vece vidi una moltitudine di
capretti,
di cani, orsi e di parecchi altri animali - Ecco il tuo campo, ecco
dove devi
lavorare. Renditi umile, forte e robusto: e ciò che in questo momento
vedi
succedere di questi animali, tu dovrai farlo per i miei figli… a suo
tempo
tutto comprenderai.”
Quel sogno fu l’origine
della vocazione del futuro fondatore della Congregazione dei Salesiani
ed è
stato la fonte ispiratrice del carisma educativo, permeato da tre
principi:
Ragione, Religione e Amorevolezza.
Come
ha scritto Papa
Francesco nella lettera al Rettor Maggiore dei Salesiani, Padre Angel
Fernandez
Artime, in occasione del Bicentenario della nascita di Don Bosco
“Don
Bosco ci insegna,
prima di tutto, a non stare a guardare, ma a schierarci in prima linea,
per
offrire ai giovani un’esperienza educativa integrale che, solidamente
basata
sulla dimensione religiosa, coinvolga la mente, gli affetti, tutta la
persona,
sempre considerata come creata ed amata da Dio”.
L’espressione
di Don
Bosco: “Basta che siate giovani, perché io vi ami” condensa la
lezione
di “amorevolezza” appresa proprio dal quel
sogno che in questi 200 anni è divenuto realtà viva e palpitante.
La risposta all’emergenza educativa oltre che
un problema etico, morale e sociale è essenzialmente “un problema di
cuore”
ed ogni giorno va ancora “sognato”.
Giuseppe Adernò
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