In 285 minuti si diventa dirigenti
Data: Giovedì, 19 ottobre 2023 ore 07:55:00 CEST Argomento: Redazione
Dopo due anni dall’emanazione del regolamento il concorso
per i dirigenti scolastici si avvicina alla tappa di partenza.
Si
diventa dirigenti in 285 minuti, sommando i 75 minuti per
la prova preselettiva con 50 quesiti a scelta multipla, primo scoglio
non
facile da superare, essendo amplissimo il campo tematico indicato nel
programma.
Per
coloro che superano la prova preselettiva in 180 minuti
svolgeranno la prova scritta che prevede le risposte a cinque quesiti a
risposta aperta, che dovranno essere formulate in maniera precisa,
pertinente ed
essenziale nel contenuto e nell’uso del corretto linguaggio tecnico.
Ai cinque quesiti relativi al vasto programma del concorso, si
aggiungono altri due quesiti in lingua inglese e per superare la prova,
occorre
totalizzare almeno 70 punti su 100 e quindi essere ammessi alla prova
orale che
prevede un colloquio di 50 minuti
Il
candidato, futuro dirigente, approfondirà svilupperà gli
ambiti
disciplinari della prova scritta.
La
commissione
ha il compito di accertare la preparazione professionale del candidato
e
verificare la capacità di risolvere un caso riguardante la funzione del
dirigente scolastico. Nel colloquio si effettuerà, inoltre, a verifica
della
conoscenza e capacità di utilizzo degli strumenti informatici, delle
TIC e
della conoscenza della lingua inglese al livello B2, attraverso la
lettura e la
traduzione di un testo scelto dalla commissione esaminatrice e una
conversazione in lingua inglese.
I
posti messi
a concorso sono 587 e la domanda di partecipazione è limitata ad una
sola
regione. Come si evidenza nella tabella sintetica, sono previsti: 155
posti in
Lombardia, 71 in Veneto, 65 in Piemonte,54 in Toscana, 50 nel Lazio, 34
in
Campania, 32 in Puglia, Sicilia 26 e ancor meno posti nelle restanti
regioni.
La
scuola
italiana si prepara ad una nuova tappa di cammino, con rinnovate
energie e
specializzazioni tecnologiche e linguistiche adeguate alla società
odierna che
necessita di una scuola di qualità capace di istruire, formare, educare
e
sviluppare nuove competenze.
Giuseppe Adernò
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