Il pluralismo educativo, una scelta ancora possibile. Il nuovo libro di Suor Anna Monia Alfieri
Data: Sabato, 07 ottobre 2023 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
E' un inno alla libertà della scuola e alla
libertà dell’educazione il nuovo libro di Suor Anna Monia Alfieri “Il pluralismo educativo- una scelta
ancora possibile” – Editrice Morcelliana- Scholè.
Dedicato agli studenti, perché possano essere
formati alla libertà, alla conoscenza e alla responsabilità, il volume
ha come
destinatari i Ministri, i Senatori, i Deputati, i Presidenti e gli
Assessori
regionali, perché, con animo sgombro da pregiudizi e scevro da
ogni visione
ideologica. abbiamo il coraggio di individuare e introdurre
riforme
adeguate e funzionali al rispetto del diritto allo studio degli
studenti, della
libertà di scelta educativa dei genitori e della libertà
dei docenti di scegliere dove insegnare.
Nell’esercizio
di queste libertà si
intrecciano i valori della democrazia, riconosciuta e sancita dalla
Costituzione Italiana, della quale quest’anno ricordiamo i primi 75
anni.
Nel
volume. con la prefazione di Dario
Antiseri, che presenta un’Europa socratica nella mente e cristiana
nella
volontà” viene ribaltata la formula tradizionale usata da sempre “
senza oneri
per lo Stato” con una rinnovata espressione.
ricca di saggezza e di valori “senza alcuna discriminazione
economica”.
E’ questo un principio di democrazia e di rispetto dell’uguaglianza di
cui
tutti i cittadini hanno il diritto di fruire.
Suor
Anna Monia Alfieri, che è stata
insignita anche del titolo di Cavaliere della Repubblica, ha
condotto da
anni con tenacia e forte determinazione, questa battaglia,
supportando con studi analitici e puntuali
documentazioni le proposte e le richieste relative ad una parità
scolastica
efficace ed efficiente, nel rispetto degli studenti, dei genitori e dei
docenti.
La
scuola, infatti, non può limitarsi a
trasmettere il “già pensato”, ma ha il compito di “insegnare a
pensare”
esercitando il senso critico e una qualificata e costruttiva educazione
alla
libertà.
L’Autrice
afferma che “La scuola
italiana, oggi come ieri, non è libera, perché può realmente scegliere
la
scuola per i propri figli solo il genitore che può permettersi di
pagare, oltre
alle tasse per un servizio di cui non si avvale, anche la retta se
decide di
iscrivere il proprio figlio presso una scuola paritaria che, in quanto
tale, è
pubblica, per definizione a norma di Legge”
La
duplice articolazione del servizio
scolastico, offerto dalle scuole statali e dalle scuole paritarie,
giustifica
l’attributo di “servizio pubblico” che compete alle due
tipologie di
istituzioni scolastiche, convergenti negli obiettivi educativi,
orientati alla
crescita integrale dell’alunno-persona e alla formazione dell’uomo e
del
cittadino.
Dopo
aver attraversato il tunnel del Covid,
che ha comportato anche la didattica a distanza, pesante battuta di
arresto nel
processo di crescita educativa, ed ha ulteriormente alimentato le
disparità
sociali, la deprivazione culturale e la dispersione scolastica, il
cammino da
intraprendere è quello di attivare un “sistema integrato” tra
scuole
paritarie libere e scuole statali autonome.
Gli
aggettivi qualificano e connotano le
due realtà culturali e sociali di servizio pubblico e nel volume
vengono
elencate le “soluzioni possibili” di carattere strutturale per la
scuola
italiana, assegnando una reale autonomia organizzativa, e didattica
alle
quarantamila scuole statali; garantendo alle dodicimila scuole
paritarie
libertà di scelta educativa senza dover pagare due volte le tasse per
l’istruzione dei figli, aiutando anche la fasce più povere e più
fragili.
Dal
pluralismo educativo scaturisce il
rinnovamento della scuola e della società ed in una recente intervista
Suor
Anna Monia Alfieri ha chiarito che “Pluralismo educativo significa
costruire
un sistema scolastico all’interno del quale i genitori, in virtù del
loro
diritto precipuo di educare la prole e in ragione del fatto che, in
quanto
cittadini, pagano le tasse, possono scegliere liberamente, ossia a
costo zero,
la scuola per i loro figli. L’istruzione è un servizio pubblico,
indipendentemente
da chi lo gestisce. Pertanto alle famiglie dovrebbe essere garantita
una quota
capitaria da spendere per l’istruzione dei figli presso una scuola
pubblica,
statale o paritaria, in una attenta rendicontazione.
I
benefici di tale interazione sono da
ritrovare nell’aumento dei livelli di apprendimento, in linea con
gli
standard europei, nel miglioramento della tenuta sociale dei territori
economicamente e socialmente più fragili, nell’ innalzamento della
qualità
della vita.
Il
messaggio dell’Autrice non è quello di
dare denari alle scuole dei ricchi, ma di sostenere le scuole paritarie
(e
molte sono state costrette a chiudere), affinché, svolgendo un servizio
pubblico, nel rispetto della libertà
educativa dei genitori, possano accogliere anche studenti e disabili”
senza
alcuna discriminazione economica”.
Giuseppe
Adernò
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