28 anni fa la tragedia del piccolo Nicholas. Il ragazzo che salvò migliaia di vite, a Messina primo convegno internazionale “Donarte 2022”
Data: Mercoledì, 05 ottobre 2022 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
Sono trascorsi 28
anni dal tragico incidente del 29 settembre 1994, quando
lungo l’autostrada Salerno -Reggio
Calabria, il bimbo americano, Nicholas
Green, in vacanza in Italia con i genitori, fu colpito da un
proiettile..
L’auto sulla quale viaggiava la famiglia Green era diretta in Sicilia
ed è
stata scambiata con quella di un portavalori e nel corso del tragitto è
stata
bersaglio di una sparatoria che ha costretto Mister Green a correre
verso
l’ospedale di Messina, vedendo il suo piccolo colpito nel sonno.
L’evento
viene
ricordato nelle scuole con il Concorso “Nicholas Green” e quest’anno,
coordinato dalla prof. Maria Teresa Mazzeo, ha avuto luogo
presso il
Rettorato dell’Università di Messina il Primo convegno
internazionale
“Donarte 2022” e tra gli illustri relatori ha partecipato anche
Mister Reginald
Green, papà del piccolo Nicholas, il
quale, rivivendo la tragedia del
figlio ha ricordato
come il primo ottobre 1994, ai medici
dell’ospedale
di Messina che comunicavano la morte cerebrale del piccolo
Nicholas, gli affranti genitori hanno
detto: “Trapiantate i suoi organi”.
Il
cuore di Nicholas ha pulsato ancora per altri 23 anni restituendo una
vita
normale ad Andrea Mongiardo, morto a 37 anni, nel 2016 a Roma ;
mentre
gli altri sei organi sono ancora oggi vivi nei trapiantati di Messina,
Siracusa
e Bari ed una
di questi, Maria Pia, dopo il trapianto
è diventata mamma ed ha dato al figlio il nome di Nicholas. Un grande
applauso
è stato riservato a Maria Pia e a Nicholas, presenti al
convegno.
Il
gesto nobile ed
eroico della famiglia Green ha commosso l’Italia e ha determinato un
vero effetto Nicholas dando un forte sviluppo
alla diffusione della cultura della donazione degli organi che la
Fondazione
Nicholas coordina a livello internazionale.
Al convegno di
Messina sono intervenuti medici, chirurghi, anestesisti del Regno
Unito, della Spagna,
del Ghana, del Giappone, degli USA, del
Brasile, della Cina, di Cipro e docenti
universitari di Torino, Treviso, Padova, Verona, Bologna, Sassari,
Cagliari, Roma, Reggio
Calabria, Palermo, Catania e Messina
e ciascuno ha presentato ricerche, esperienze cliniche di trapianti di
organi,
statistiche e confronti tra le diverse Nazioni.
Particolarmente
apprezzata
è stata la mostra artistica di pitture che presentano con immagini
artistiche e
originali il tema della donazione degli organi.
Nell’unire
scienza e arte è
stata valorizzata l’interdisciplinarità e la convergenza della
comunicazione di
un valore educativo da diffondere e assimilare.
Effetto
Nicholas
I
genitori del piccolo Nicholas hanno dato una lezione di civiltà al
mondo intero
autorizzando l’espianto di ben sette organi che hanno dato vita a sette
giovani
italiani di Messina, Siracusa, Bari, Roma, i quali hanno beneficiato
degli
organi del piccolo Nicholas ed hanno così continuato a svolgere una
vita
normale. I suoi organi sarebbero rimasti inerti e inattivi e invece
hanno
continuato a vivere e durare nel tempo.
Nel
corso di questi anni a Nicholas sono state intitolate aule, teatri,
vie,
scuole, fondazioni, sono stati banditi concorsi regionali e provinciali
per
stimolare tra gli studenti l’attenzione alla cultura della donazione
degli
organi e dei tessuti, grazie alla cooperazione dei volontari dell’Aido.
Sulla
collina di Bodega Bay, piccolo centro della California, accanto alla
tomba di
Nicholas, l’artista Bruce Hasson con le tante campane raccolte in
Italia, dono
di amicizia e segno di perdono, ha realizzato la “Children’s
Bell Tower” e al vento dell’oceano suonano e vibrano le
campane italiane nel nome e nel segno di tutti bambini del mondo.
L’effetto
Nicholas, così com’è stato salutato dai mass media, l’eco di
ammirazione e
di plauso nei confronti dei coniugi Green, per il generoso gesto di
amore, ha
determinato una rapida crescita delle donazioni in Italia e la
diffusione della
cultura del trapianto di organi, rinforzata dal trapianto degli organi
della
studentessa romana Marta Russo, della giovane Annalisa di Napoli, di
Alessandro
Giani, sindaco dei Ragazzi di Cassano Magnago, in provincia di Varese,
e di
tanti altri meno noti generosi donatori di organi.
I
Consigli Comunali dei Ragazzi, in collaborazione con il Parlamento
della
legalità Internazionale hanno costituito a Messina l’Ambasciata
del dono, diffondendo e praticando il valore di “
sentirsi ed essere un dono per gli altri”
nella concretezza del quotidiano.
La
cultura del dono
e del trapianto degli organi, anche grazie alla lodevole promozione
dell’Aido,
ha modificato comportamenti e modi di pensare ed ora è in dibattito al
Parlamento la proposta di legge in merito al rendere noto ai familiari
il nome
del donatore e consentire un contatto tra ricevente e familiari del
donatore.
Di tale proposta Mister Green si è reso testimone e sostenitore.
“Io dono, tu doni….essi vivono” non
è solo uno slogan, ma resta un monito
costante e incisivo per la formazione integrale degli studenti e questa
“lezione” fa parte dei contenuti dell’Educazione Civica che comprende
anche la
sfera dell’educazione alla salute e al benessere.
Giuseppe
Adernò
Reginald
Green, Maria Teresa Mazzeo e Deepak Gupta (India)
Reginald
Green, 94 anni, con Maria Pia, il
figlio Nicholas, il preside Adernò e
Andrea Scarabelli
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