
Ripresa e resilienza nel segno di Sant’Agata Ne parlano i giornalisti UCSI di Catania
Data: Venerdì, 28 gennaio 2022 ore 08:00:00 CET Argomento: Redazione
 Come
già da otto anni, in preparazione alla festa di Sant’ Agata i
giornalisti
dell’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) si incontrano per
riflettere sul
significato religioso della festa, ricca di segni di devozione popolare
e sul come
il giornalista la racconta e comunicando il sacro.
Il
tema assegnato all’ottava edizione del progetto “comunicare il sacro” è
stato: “Ripresa
e resilienza nel segno di S Agata”, che si inserisce nel dibattito del
momento
storico che vive la società italiana tra le spire della pandemia ed il
bisogno
di una ripresa economica, sociale e culturale utilizzando al meglio i
fondi
europei del PNRR.
Dopo
il saluto introduttivo del presidente della sezione, Giuseppe Adernò,
che
ha illustrato i temi delle precedenti edizioni del progetto “Comunicare
il
sacro”, il consulente regionale dell’Ucsi, Don Paolo Buttiglieri,
ha
analizzato le emergenze sociali di oggi: paura, individualismo, caos,
babele. Poi
alla luce della dottrina sociale della Chiesa e sulla scia della
testimonianza
della giovane Agata, patrona, modello e guida per i catanesi, il
relatore ha
tracciato il percorso di “sinodalità” che impegna a camminare
insieme,
sulle orme dei testimoni credibili, ad esercitare un attento “ascolto”
dei bisogni degli altri ed a rispondere con la generosità del dono.
“Essere
un dono per gli altri” è la
lezione che S Agata ha
testimoniato con il martirio, ascoltando e mettendo in pratica la
parola del
Signore, ascoltando la preghiera dei fedeli catanesi e venendo incontro
alle
necessità e ai bisogni di ciascuno.
La
giornalista Rossella Jannello, vice presidente regionale UCSI,
ha
raccontato la festa del 2020, quando le vie e le piazze di Catania
erano
gremite di gente, mentre cominciava a diffondersi il Covid-19, e come
la festa
del 2021 è stata vissuta via internet e social, in famiglia, senza
manifestazioni
esterne, ma con segni di religiosa devozione popolare. La festa del
2022 è
ancora incerta nell’organizzazione e a seguito di avvenimenti
imprevisti
passerà forse sotto silenzio e solo con la celebrazione liturgica del 5
febbraio.
Maria
Torrisi,
giornalista e autrice di un libro su
Sant’Agata ha illustrato lo stile e i sentimenti che hanno ispirato ed
animato
la narrazione della vita di S Agata, intrecciando storia, religiosità e
devozione popolare.

L’intervento
dello storico ing. Salvatore Calogero ha messo in luce i
diversi aspetti
de “La festa di S Agata e le trasformazioni della città di Catania
dal
Cinquecento ad oggi” La proiezione di immagini documentali ha reso
partecipe il pubblico della ricchezza di conoscenze che la ricerca
storica e
bibliografica ha apportato, ricordando anche i preziosi contributi in
materia di
Mons. Gaetano Zito e del prof. Antonio Blandini.
Leggere
e interpretare le trasformazioni della festa avvenute negli anni aiuta a
comprendere il valore storico di una solennità che diventa “patrimonio
dell’Umanità”.
La
neo presidente del Comitato dei festeggiamenti agatini, Cav. Mariella
Agata
Gennarino ha portato il saluto e il compiacimento per la lodevole
iniziativa dell’Ucsi, alla quale lo scorso anno ha partecipato come
relatrice.
Il
segretario nazionale dell’UCSI, Salvo Di Salvo, nel suo
intervento ha
evidenziato l’intreccio della devozione popolare che unisce Catania e
Siracusa
nel nome di Sant’Agata e Santa Lucia, martiri siciliane che vengono
ricordate nel
canone romano della Messa.
A
conclusione dell’incontro, quale ulteriore informazione storica per i
giornalisti, sono state presentate le riproduzioni fotografiche: della
pergamena del 1196 che si chiude con un
“sigillo”
in piombo raffigurante Sant’ Agata e San Giorgio, documento che è il
segno più
antico della diocesi etnea, e che si
trova custodito con devota cura, dalla dott. Rita Carbonaro, presso la Biblioteca “Civica-Ursino Recupero”:
ed anche della pergamena del XVI secolo,
ritrovata, acquistata e restaurata
dall’Arcidiocesi di Catania per merito di Mons. Gaetano Zito,
ove si
legge un brano della Passione della
vergine,
ed in particolare il passaggio in cui Sant’Agata tiene testa a Quinziano, prima del
crudele martirio.
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