
DAVID SASSOLI testimone di valori. Le sue parole profumano di fraternità. Un auspicio per il prossimo 9 maggio Giornata europea
Data: Martedì, 18 gennaio 2022 ore 13:00:00 CET Argomento: Redazione
L’anno
2022 ha avuto inizio con un solenne funerale per onorare David
Sassoli,
giornalista e Presidente del Parlamento Europeo.
Le
dichiarazioni
di cordoglio e le testimonianze raccolte dai rappresentanti delle
Istituzioni,
dai colleghi giornalisti, dai giovani scout e dai cittadini hanno messo
in luce
la ricchezza di umanità, di bontà, di coerenza ai valori della
democrazia e
dell’Europa unita che hanno caratterizzato la sua seppur breve
esperienza di
vita.
Giornalista
e volto del TG1, Sassoli ha dialogato con tutti gli italiani
trasmettendo, attraverso
il suo sorriso serenità e armonia.
Educato
ai valori cristiani dello scoutismo, che si manifestano nell’attenzione
verso
gli altri, nella disponibilità, nella cooperazione e amicizia, nella
mitezza
che pure accompagna la ferma coerenza ai principi di un vero umanesimo,
ha
saputo trasferire anche nel suo ruolo di Presidente del Parlamento
Europeo, una
dimensione alta di “dignità, passione e amore”.
“Uomo
di ideali e non di ideologie”,
adottando la
metodologia del dialogo, ha animato la democrazia di “idee forti dai
modi
gentili”, nella visione di un’Europa intesa come “punta avanzata
di umanità, cultura,
resilienza e democrazia”.
"Ha
sfondato muri di gomma con la tenacia della tua gentilezza,
con l'ostentazione del rispetto per gli altri,
con lo sfinimento del dialogo, la forza della prudenza e la dirompenza
della
mitezza”.
Il
Parlamento Europeo lo ha riconosciuto come “presidente mito
e prossimo”; la presidente della Commissione europea, Ursula
von der
Leyen come “vero e
sincero amico”; il gesuita Padre Francesco Occhetta ha
detto che
Sassoli era “capace di scagliare come un arciere, nel cuore parole
pacate e
calibrate che hanno modellato il nostro Paese e l’Europa,
ed erano parole che profumano di fraternità”.
L’amore,
infatti, non si divide, si moltiplica, si mette a
servizio degli altri, si dona e diventa “Bene comune”.
“Era
un uomo di parte e anche un uomo di tutti”, ha detto
nell’omelia il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna, “la
sua
parte era quella della persona: per
lui la politica doveva essere per il bene comune.
Ecco
perché voleva un'Europa unita con i valori fondativi, e ha servito
perché le
istituzioni funzionassero”
Citando
l’ultimo messaggio prima di Natale "Abbiamo visto
nuovi muri, i nostri confini in alcuni casi sono diventati confini tra
morale e
immorale, tra umanità e disumanità, muri eretti contro persone che
chiedono
riparo dal freddo, dalla fame, dalla guerra e dalla povertà”, il
Card.
Zuppi ha sintetizzato un messaggio-testamento di speranza che Sassoli
consegna
alla comunità italiana ed europea con una “caparbia lezione di
ottimismo” ed
una positiva linea di unità anche nella compagine parlamentare.
Nel
suo ultimo discorso al Consiglio
europeo del 16 dicembre 2021 ha detto: L’Europa ha bisogno
di un
nuovo progetto di speranza. Penso che questo progetto possa essere
costruito
intorno a tre assi forti, a un triplice desiderio di Europa che sia
unanimemente condiviso da tutti gli europei: quello di un’Europa che
innova, di
un’Europa che protegge e di un’Europa che sia faro».
Su
questa linea David Sassoli ha indirizzato
il suo progetto europeo, ricalcando i valori acquisiti e interiorizzati
nel
corso della sua formazione alla scuola di Don Milani:
“Tra
giustizia e ingiustizia non esiste il centro; I privilegi ricevuti
vanno
restituiti con l’impegno di essere al servizio dei più deboli; Al primo
posto
la non violenza, lo studio e la competenza; Il
problema degli altri è il mio problema; L'indifferenza non è un'opzione”
La
bandiera dell’Unione europea sopra il feretro è la fotografia più
significativa
e simbolica del primo funerale di Stato del nuovo anno, rendendo
omaggio ad un
uomo che ha dato la propria vita per le istituzioni, per il dialogo tra
i
popoli, un maestro e una guida per i giovani.
Il
saluto augurale di “Buon cammino” resti un impegno per tutti e
per
ciascuno e la sua eredità, il suo mite sorriso, producano buoni frutti,
facendo
crescere sempre più la coscienza del Bene Comune.
L’Europa
ritrovi l’orgoglio del suo modello
democratico di libertà e di prosperità e, secondo il suo auspicio “il
prossimo 9 maggio, data in cui si celebra la Giornata dell’Europa, sia
l’occasione di una manifestazione comune, forte e unitaria, che
testimoni
l’impegno comune per il progetto europeo e per i valori e la civiltà
che
trasmette».
Giuseppe
Adernò
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