''Scuola in presenza'', come prima più di prima. Verso la costruzione della scuola post-Covid
Data: Sabato, 28 agosto 2021 ore 08:00:00 CEST Argomento: Ufficio Scolastico Provinciale
27_08_02
Il Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi,
ha mantenuto la promessa ed il nuovo anno scolastico ripartirà “in
presenza”.
Si rinnova, ancora una volta, l’antico detto: “Adagio,
avanti, quasi indietro”.
Riavviare
le attività didattiche in presenza è come
far respirare di nuovo quell’aria di “libera” di scuola che ci era
apparsa in
questo tempo come “impolverata” dalle molteplici formule di controlli e
di
precauzioni preventive del contagio Covid-19.
Adesso,
ritornare tra i banchi anche se con le
mascherine è segno d’incontro, di socialità, una differenza che
interrompe la
linea dura del “distanziamento” che doveva essere solo fisico, ma che
con il
perdurare del tempo, è risultato, invece, anche “sociale”.
La
linea tracciata dal Governo Draghi punta dritto
verso l'obiettivo di una scuola efficiente e attiva, capace di incidere
positivamente sul percorso di formazione
integrale e di un’educazione fondamentale per lo sviluppo psicologico e
di
strutturazione della personalità delle giovani generazioni.
La
didattica in presenza, grazie alle interazioni e
alle relazioni tra alunni e con i professori, potrà meglio aiutare a
garantire
efficacia all’autentica azione didattica, che va ben oltre la semplice
trasmissione di saperi.
In alcune scuole, per la mancanza di aule e per il
numero ancora elevato di alunni per classe, si dovrà continuare la
didattica a
distanza, a garanzia della sicurezza e della prevenzione dei rischi di
contagio.
Le linee guida
per il Piano Scuola, emanate dal Ministero e rinnovate anche alla
luce dei
decreti relativi al green pass, articolano
le complesse realizzazioni attuative della vita scolastica ed in
particolare
dell’azione didattica, che si sostanzia delle competenze professionali
dei
docenti, capaci anche di “insegnare a scrivere dritto su righe storte”.
La
mancata modifica dei criteri funzionali alla
definizione dell’organico della scuola e la disomogenea organizzazione
delle
strutture rallentano, però, di fatto, la piena attuazione delle norme
di prevenzione
del contagio Covid-19 mediante il distanziamento
e il tracciamento.
Il
Comitato Tecnico Scientifico ritiene fondamentale che il Personale
docente
e non docente, su tutto il territorio nazionale, assicuri piena
partecipazione
alla campagna vaccinale, non come “obbligo”, ma come “libera scelta
responsabile” per il bene comune, contribuendo al raggiungimento di
un'elevata
copertura e alla ripresa in sicurezza delle attività scolastiche.
Unica
certezza per il nuovo
anno sono il green pass e le
mascherine; mentre i sindacati lamentano la mancata assegnazione di
nuovi fondi
a la poca attenzione alla formazione del personale.
Le
molteplici innovazioni
metodologiche e didattiche sollecitano per il loro pieno e proficuo
utilizzo un
adeguato contingente di personale
esperto e
qualificato e l’aggiornamento auspicato ha appunto il raggiungimento di
quest’obiettivo.
Non si può vivere di rendita, né
affidarsi alla buona volontà dei pochi generosi volontari che elaborano
e
realizzano progetti innovativi.
La
crisi epocale tracciata dal Covid impegna la Scuola a saper cogliere
ciò che è
opportuno conservare del passato e quali nuovi passi intraprendere per
consentire ai giovani di affrontare il futuro, da persone attive e
competenti.
E’
necessario “costruire” la scuola del post Covid,
facendo buon uso delle nuove tecnologie di comunicazione, senza per
questo
trascurare la relazione e i rapporti umani.
"Per
una ripartenza efficace serve
l'aiuto di tutti",
afferma con chiarezza Suor Anna
Monia Alfieri, ed è
necessario costruire un ponte di
continuità tra genitori preoccupati e ragazzi smarriti dopo mesi di
didattica a
distanza e modificato stile di vita e di relazione.
La
curva della deprivazione culturale rischia di crescere, divenendo
anticamera
della miseria morale e materiale e rende questa giovane generazione
ancor più
impreparata ad affrontare nel prossimo futuro l’estinzione del debito
contratto
con l’Europa.
Sono
dunque necessari al nostro Paese: un radicale cambiamento ed un
progetto di rinascita,
così da contrastare la povertà educativa, e colmare il divario fra il
Nord e il
Sud, ristabilendo le condizioni strutturali del Paese.
Le
indicazioni
ministeriali, le “linee guida”, costituiscono
il binario da percorrere, ma qualcosa si deve pur muovere su questo
binario ed
in maniera rapida ed efficace.
I
docenti, educatori sempre, accompagnino
gli alunni verso il graduale sviluppo delle competenze e contribuiscano
alla
definizione del Profilo Educativo Culturale e Professionale, di cui
ciascuno è
titolare.
Gli
studenti, dopo le esperienze vissute in prima persona, imparino a “saper scrivere dritto su righe storte”,
guardando verso il loro futuro, che arriverà presto e con limitate
possibilità
di previsioni.
Giuseppe
Adernò
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