Distanziamento “se si può”. Torna il compagno di banco
Data: Lunedì, 23 agosto 2021 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
La riapertura della scuola in presenza ripropone il
problema della capienza delle aule non tutte idonee ad accogliere gli
alunni
delle classi, formatasi con i vecchi parametri dell’organico.
Nel
protocollo
d’Intesa sul distanziamento firmato con i sindacati era
sparita l’espressione “solo
se si può”, che per fortuna è riapparsa
nella nota inviata alle scuole.
L’applicazione
della norma sul distanziamento lo scorsa estate ha creato mille
problemi di
misurazioni nell’uso del metro, calcolato tra le “rime boccali” o nel
raggio
del cerchio, e di fatto ha governato la didattica a distanza ed ha determinato il frazionamento
del gruppo classe.
Per il nuovo anno scolastico
il
distanziamento diventa flessibile e l’applicazione della norma è
assegnata alla
gestione autonoma delle singole scuole.
Sfogliando le
pagine dei giornali si legge di presidi che riprendono i banchi biposto
dagli
scantinati (
Roma - Ispica) che collocano i banchi monoposto
in maniera sfalsata, (Torino) e, facendo indossare a tutti la
mascherina, con
la garanzia del Gren Pass per tutti,
si assicura lo svolgimento delle lezioni ordinarie “come
prima, più di prima”.
Ritorna
così il
“compagno di banco” o il “vicino di posto” con cui scambiarsi
bigliettini,
darsi una mano o anche solo scambiare un’occhiata d’intesa mentre il
prof.
spiega o per avere un suggerimento
quando si viene interrogati.
I
presidi
nell’applicazione delle note tecniche e nelle interpretazioni da
applicare
circa i tamponi e controlli del Green
Pass si sentono autorizzati ad accorciare di qualche centimetro la
vicinanza della nostalgica figura del “compagno di banco” ,che ha
riempito nel
tempo pagine di diari ed ha intrecciato flirt
e storie d’amore.
In
molte scuole
è già partito il togli-e-metti dei
banchi monoposto e a rotelle, per recuperare spazi.
«Lo scorso anno entravamo massimo in 12 in
aula, quest’anno saremo tutti e 20 — dichiara Margherita,
studentessa
romana di Scienze umane — Risedermi accanto alla mia amica Irene
renderà la
scuola più affrontabile, più umana, meno alienante; una scuola che non
insegna
solo le nozioni,ma pure la relazione con gli altri». (La Repubblica)
I
ragazzi hanno
voglia di stare insieme e tornare “in presenza” è una gioia. Si spera
che con i
vaccini si creino delle aule-bolla Covid
free e questo è indispensabile che gli studenti siano responsabili:
mascherine, igiene delle mani e cautela negli scambi di oggetti e cibi..
Il
problema
maggiore dei banchi condivisi riguarderà gli studenti “fragili” e si
comprende
bene che isolarli sarebbe ingiusto nella
scuola che vuole essere “inclusiva”, ma,
come raccomandano i medici
e i genitori: “bisogna stare attenti alla salute ”.
Nei
commenti
all’organizzazione dello scorso anno ritorna frequente l’osservazione
che i
banchi a rotelle sono serviti a poco, ed ora sono accatastati nei
magazzini.
Lo ha detto anche il Sottosegretario
all’Istruzione Rossano Sasso intervenendo alla trasmissione TG2
post, assicurando la gratuità dei
tamponi per i docenti “fragili” e definendo la scuola come “un
prezioso bene immateriale” della
società civile da custodire e proteggere.
Giuseppe
Adernò
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