Museo dell’Etna nell’ex ospedale Vittorio Emanuele. Si avvera il sogno dell’avv. Valenziano scultore della pietra lavica
Data: Mercoledì, 30 giugno 2021 ore 08:10:00 CEST Argomento: Redazione
Con un investimento regionale di 13 milioni di euro
nascerà a Catania il museo dell’Etna nei locali dell’ex ospedale
Vittorio
Emanuele in via Plebiscito, lambito dalla lava dell’eruzione del 1669.
Il
progetto è stato presentato Catania dal governatore
Nello Musumeci e dal sindaco Salvo Pogliese.
alla presenza di progettisti Piero
Guicciardini, Marco Magni e Giuseppe
Lo Presti, associati dello Studio
Guicciardini & Magni di Firenze
che
vanta un'ampia esperienza nella
progettazione museale.
Il
progetto è stato selezionato tra quelli pervenuti e la
fase progettuale sarà completata entro la fine di luglio per poi
ottenere il
progetto esecutivo, in autunno. L’inizio dei lavori è previsto nella
prossima
primavera.
"Il
museo dell'Etna – ha detto il presidente Musumeci - è
l’infrastruttura culturale
più importante per la città dopo il museo dello Sbarco e il museo del
Cinema realizzati nel 2001.
"Per
la città - ha aggiunto il sindaco di Catania, Salvo
Pogliese - si avvia un percorso
di eccezionale valenza. Voglio ringraziare il presidente Musumeci per
avere
fortemente voluto la realizzazione del museo dell’Etna, che potrà
determinare
nuovi flussi turistici. Questa nuova realtà sarà motivo per valorizzare
ulteriormente l'incredibile patrimonio Unesco di Catania, col suo
barocco, e lo
stesso vulcano".
L’edificio oltre al museo dell’Etna, ospiterà anche una
galleria di mostre di arte temporanea, i laboratori dell’Accademia di
belle
arti, spazi per studenti e la città, uffici, oltre a luoghi d’incontro
culturale e di socializzazione.
Il
Museo dell’Etna, concepito come spazio di conoscenza e di
socialità, sarà un unicum singolare, un viaggio affascinante alla
scoperta del
territorio del vulcano. Il percorso espositivo sviscera i diversi
aspetti
legati alla ‘Muntagna’, da quelli scientifici a quelli mitologici,
artistici e
antropologici e prevede sei settori: L’Etna tra scienza e mito; L’uomo
e il
vulcano; Musica, letteratura e cinema; Osservando il vulcano; Usi e
costumi del
territorio etneo. Le due corti interne, "La corte del Vulcano"
nell’ala Est e la "Corte dei Liotri" nell’ala Ovest, costituiranno i
fulcri espositivi del museo.
Nella
prima sarà realizzato un modello sospeso del vulcano,
videomapping e giochi di luce mostreranno i processi che avvengono
all’interno
dei condotti magmatici, mentre tappeti interattivi riprodurranno lo
scorrimento
di un fiume lavico; la seconda corte vedrà l’installazione interattiva
"In
volo sul paesaggio etneo": un pavimento con video led simulerà un volo
sopra l’Etna, in alto ci sarà un’istallazione con piccoli liotri
sospesi, sulle
pareti multiproiezioni immersive con immagini del paesaggio etneo.
Si
realizza così il grande sogno dell’avv. Nino Valenziano
Santangelo, scultore che “parlava con le pietre e
faceva parlare la pietra lavica”.
A 51 anni si scoprì
“scultore” quando cominciò a dare un nome e un messaggio ai blocchi di
pietra
lavica che portava nel suo laboratorio, dove, con martello e scalpello
completava
sulla pietra l’opera della natura.
Ha
realizzato 350 sculture di media grandezza raffiguranti la
barca dei Malavoglia, personaggi verghiani, della mitologia, della
letteratura
e della storia antica, figure femminili che chiamava “il gineceo- curtigghiu”, figure sacre e simboliche
come l’Alfa e l’Omega- Alba e tramonto”
che fu donata dal presidente della Provincia, Nello Musumeci a Papa
Giovanni
Paolo II in occasione della sua visita a Catania nel 1944 ed ora
esposta nei Musei
vaticani.
Il
“museo di sculture in
pietra lavica”, allestito presso la sua abitazione, in Via
Sant’Angelo
Fulci, è stato meta di numerose visite didattiche di turisti e studenti
anche
francesi, inglesi, svizzeri e dopo la sua morte meriterebbero una degna
sistemazione in una sala che porti il suo nome, nel nascente Museo
dell’Etna.
Giuseppe Adernò
Avv. Nino Valenziano Santangelo
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