ANCODIS: la scuola italiana tra personale precario e docenti “diversamente precari”
Data: Lunedì, 21 giugno 2021 ore 18:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Il
precariato
nella scuola italiana ha ormai raggiunto livelli che hanno superato la
soglia
di guardia per un fenomeno che certamente ha condizionato negativamente
almeno
questo ultimo decennio e che resta un’incognita per i prossimi anni.
Forze
politiche, rappresentanti politici e OO.SS. stanno facendo a gara nel
proporre
soluzioni più o meno “clientelari” per stabilizzare migliaia di docenti
e non
docenti attraverso procedure che appaiono tra loro confliggenti per una
contrapposizione ideologica tra chi vuole procedure concorsuali e
meritocratiche e chi avanza proposte che tengono conto soprattutto del
servizio
prestato.
In
questo
dibattito politico-sindacale, Ancodis fa rilevare che c’è un’altra
categoria di
docenti “diversamente precari” nel loro lavoro professionale e cioè
decine di
migliaia di donne e uomini che – oltre la quotidiana azione didattica
negli
ambienti di apprendimento – si dedicano con professionalità, competenza
e
spirito di servizio al funzionamento organizzativo e didattico delle
loro
scuole senza NULLA o quasi ricevere in cambio da parte dello Stato.
Senza questo insostituibile,
qualificato e quotidiano lavoro ogni istituzione scolastica non
potrebbe
portare avanti il proprio progetto educativo: si tratta di docenti che
meritano
formalmente il riconoscimento della propria identità professionale
nell’ambito
della moderna revisione della funzione docente.
Lasciare
in
una condizione di “precarietà” la governance scolastica e chi a diverso
titolo
ne è coinvolto significa non dare piena attenzione al futuro della
scuola italiana
della quale – per le diverse ragioni - tutti si preoccupano di dare
soluzione con
le prossime immissioni in ruolo (stabilizzazioni) ma nessuno o quasi di
come
fare funzionare in modo moderno, efficiente e efficace questa complessa
organizzazione.
E’
arrivato il
tempo, allora, di dare seguito alla previsione giuridica del comma 16
dell’articolo 21 della legge delega 59 del 15/3/1997 che – per miopia
politica
e inerzia sindacale – è rimasta sospesa nella norma scritta dal
legislatore!
La
scuola non
può più confidare in chi - nostalgico del passato - pensa che soltanto
riducendo il precariato si potrà dare il necessario impulso per un
rinnovato
sistema scolastico.
Le
figure di
sistema e i collaboratori dei dirigenti scolastici di Ancodis ritengono
che la
“precarizzazione” della governance scolastica deve essere superata
rientrando
in una prospettiva di sistema stabile, professionalmente avanzato anche
nella
carriera, con una specifica formazione per l’accesso in una nuova area
contrattuale.
Ancodis
confida che nella visione del Ministro Bianchi e dell’attuale
maggioranza
parlamentare si ponga meritata attenzione al tema certamente non
secondario e
che nel prossimo appuntamento annunciato con gli “Stati generali della
scuola”
il coraggio per questa innovazione culturale sostenga i protagonisti
che
siederanno ai tavoli del confronto.
Per ANCODIS
Prof.
Rosolino Cicero
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