“La prima e più essenziale comunicazione è quella della vita”
Data: Lunedì, 17 maggio 2021 ore 08:05:00 CEST Argomento: Redazione
“Come
associazione attenta ai temi della
comunicazione non possiamo non cogliere questa occasione per sostenere
ogni
iniziativa che voglia promuovere la prima e più essenziale
comunicazione:
quella della vita”. Lo
afferma il presidente nazionale dell’Aiart,
(Associazione
Italiana Ascoltatori
Radio e Televisione), Giovanni Baggio, commentando quanto emerso
negli
Stati generali della natalità, svoltisi a Roma con gli interventi di
Papa
Francesco e del presidente del Consiglio, Mario Draghi.
“Senza natalità
non c'è futuro. Se le famiglie ripartono, tutto riparte". Sono queste le espressioni che hanno trovato
univoca convergenza negli interventi .
agli Stati generali della natalità.
Il premier Mario Draghi ha
ammonito:
"Un'Italia
senza figli è
un'Italia che non crede e non progetta. È un'Italia destinata
lentamente a invecchiare e scomparire" .
La
natalità è, infatti “un tema urgente,
basilare per invertire la tendenza e rimettere in moto l’Italia”. L’Italia si trova da anni con il numero più
basso di nascite in Europa nel 2020 è stato registrato il
numero più
basso di nascite dall’unità nazionale, e non solo per il Covid ma per
una continua, progressiva
tendenza al ribasso, un inverno sempre più rigido”.
L'Istat parla di un "pesante crollo"
della
natalità: negli ultimi 5 anni
si è passati dai 18 nati ogni 1000
abitanti della seconda metà degli anni '60, a 10 nella seconda metà
degli anni
'80, fino ai 7,3 del periodo 2016-2020. Nell'anno 2020 sono nati
404mila
bambini, per il 2021 la stima è di un calo arrivando a
una cifra tra
i 384mila e i 393mila.
“Eppure
tutto ciò non sembra aver
ancora attirato l’attenzione generale”,
afferma Papa Francesco, citando il presidente Mattarella il quale ha
ricordato
che “le famiglie non sono il tessuto
connettivo dell’Italia, le famiglie sono l’Italia”.
Perché
il futuro sia buono, allora, “occorre prendersi cura delle famiglie, in
particolare di quelle giovani, assalite da preoccupazioni che rischiano
di
paralizzarne i progetti di vita”, a causa dell’incertezza del lavoro e
del
timore di non poter sostenere economicamente i costi dei figli.
“Urge
offrire ai giovani garanzie di un impiego sufficientemente stabile,
sicurezze
per la casa, attrattive per non lasciare il Paese”,.
“Come sarebbe bello veder crescere il numero d’imprenditori
e aziende che, oltre a produrre utili, promuovano vite, che siano
attenti a non
sfruttare mai le persone con condizioni e orari insostenibili, che
giungano a
distribuire parte dei ricavi ai lavoratori, nell’ottica di contribuire
a uno
sviluppo impagabile, quello delle famiglie! È una sfida non solo per
l’Italia”.
Le
parole del Papa trovano concretezza nella volontà politica del
Presidente del
Consiglio Mario Draghi, alla presenza dei ministri della Famiglia e
della
Scuola, primarie agenzie di educazione e formazione per una cultura
della sacralità
della vita, del rispetto delle persone nella realizzazione dei propri
ideali.
SCUOLA E
FAMIGLIA
La
scuola, “non
può essere una fabbrica di nozioni da riversare sugli individui;
dev’essere il
tempo privilegiato per l’incontro e la crescita umana. A scuola non si
matura
solo attraverso i voti, ma attraverso i volti che s’incontrano. E per i
giovani
è essenziale venire a contatto con modelli alti, che formino i cuori
oltre che
le menti.
Perché
“i giovani non
crescono
grazie ai fuochi d’artificio dell’apparenza, e mantenersi giovani non
viene dal
farsi selfie e ritocchi, ma dal potersi specchiare un giorno negli
occhi dei
propri figli.
Realizzarsi
non vuol dire soltanto fare soldi e conquistare successo, Questa
mentalità è una
cancrena per la società e rende insostenibile il futuro”.
I
giovani
"sognano". E i dati dicono che la maggior parte dei giovani desidera
avere
figli, ma i loro sogni di vita, germogli di rinascita del Paese, si
scontrano
con un inverno demografico ancora freddo e buio: solo la metà dei
giovani crede
di riuscire ad avere due figli nel corso della vita.
Per
promuovano coraggiosamente la natalità sono indispensabili una
politica, un’economia, un’informazione.
Sono
indispensabili una politica, un’economia, un’informazione e una cultura
che
promuovano coraggiosamente la natalità.
In
occasione della 55° Giornata mondiale delle comunicazioni
sociali ritorna fondamentale l’impegno a realizzare una nuova
narrazione della
natalità, a sostegno delle condizioni femminili e non provare vergogna
se una
donna rimane incinta, mettendo in luce la consapevolezza
dell’importanza
di avere figli come prodotto del miglioramento della condizione della
donna, e
non antitetico alla sua emancipazione.
La Sostenibilità fa rima
con Responsabilità che ha bisogno di
un’anima che si chiama Solidarietà. SRS
sono le nuove sigle che garantiscono sviluppo, crescita, vero progresso
ed il
tanto auspicato nuovo umanesimo per far rifiorire la società.
Giuseppe Adernò
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