Investire per la scuola come in Cina
Data: Martedì, 16 febbraio 2021 ore 08:00:00 CET Argomento: Redazione
Il nuovo Ministro Patrizio Bianchi in una recente
intervista, ancor prima di essere nominato, ha dichiarato che la scuola
necessita di “rilancio” per divenire effettivamente “perno dello
sviluppo del
Paese”.
Egli
stesso ha posto alcune domande
precise: “Quanto incide la scuola su
crescita ed economia?. Perché l’Italia è il paese d’Europa con
i più bassi
livelli d’istruzione, i più alti tassi di dispersione scolastica e il
più alto
numero di NEET?” ed ha constatato come, mentre
nelle altre Nazioni europee viene
assegnato come investimento per l’istruzione il 10-11% della spesa
pubblica, in
Italia si arriva appena al 7%. Adesso occorre dare risposte e
intraprendere una
nuova strada.
Leggendo
i giornali si apprende che in Cina,
il Consiglio di Stato, che comprende 26 dipartimenti a
livello di gabinetto, inclusi 21 ministeri, e la Banca popolare cinese
ha
assegnato all’istruzione 66 miliardi
e l’istruzione è il dipartimento in cui Pechino investe di più.
Perché anche da noi, con il “Governo dei
migliori” non s’intraprende questa strada?
Investire
nella scuola è segno di
efficienza e lungimiranza politica e amministrativa perché si comincia
a
costruire il futuro e si assicura garanzia di successo alle molteplici
realizzazioni
che si mettono in atto per rispondere
all’emergenza sanitaria ed economica che la pandemia ha reso ancor più
grave.
Una società capace
di crescere ha necessità di
un nuovo umanesimo e di una cultura salda e ben radicata che la scuola
ha il
compito di seminare e di coltivare.
In questi giorni dalle segreterie dei partiti,
dei sindacati, dalle associazioni di categorie vengono elencate e
suggerite
delle priorità, che rispondono ai bisogni e alle necessità dei
richiedenti.
Sono
questi i giorni decisivi per progettare
il nuovo anno scolastico dell’era Bianchi,
evitando di ripetere gli errori commessi negli anni precedenti e
definendo
innanzitutto il numero degli alunni per
classe così da poter panificare l’organico
del personale, ed assicurare a settembre il regolare funzionamento
alle
attività didattiche.
Ci
sarà da incrementare la formazione
del Personale, le innovazioni metodologiche e la rimodulazione
dell’orario e
delle lezioni in funzione ai bisogni degli studenti e nell’ottica delle
competenze e non soltanto della trasmissione di nozioni.
Il
segno meno che si registra nella complessità
del sistema scolastico, con la saggia guida del Ministro Bianchi
dovrebbe
diventare gradualmente positivo,
e…senza quarantena!
Che
cresca sempre più il verde della
speranza e che i sogni diventino realtà.
Giuseppe Adernò
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