La politica va a scuola. Futurlab a servizio dei giovani
Data: Martedì, 15 dicembre 2020 ore 08:00:00 CET Argomento: Redazione
Il
futuro è dei giovani, ma serve una
giusta formazione per vincere le sfide della complessità,
dell’emergenza, della
crisi che caratterizza questo particolare momento storico segnato dalla
pandemia Covid-19.
La
politica per definizione è ”la
ricerca del bene comune” e i ragazzi lo sanno, i politici meno, si
rivelano “impreparati
e distratti”.
Per
questo è nata la “Scuola di
formazione politica per il bene comune”, apartitica, promossa dalla
Fondazione
per la Sussidiarietà in collaborazione con l’Associazione nazionale
“Futurlab”
che ha avuto origine a Catania.
Su
tema: “Democrazia, sovranità popolare e decisione politica”
in
videoconferenza sono intervenuti, diversi relatori e, dopo il saluto
istituzionale dell’assessore comunale Michele Cristaldi , ha preso la
parola,
il dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Francesco
Tuffarelli, docente di Diritto all’Università Roma 3, il quale, su
sollecitazione del giornalista moderatore, Giuseppe Di Fazio, ha
spiegato agli
studenti di quinto anno del Liceo “Cutelli”
e del Liceo “Turrisi Colonna” e ai
soci partecipanti di Futurlab l’interpretazione del termine
“democrazia”,
intesa non come “potere del popolo”, bensì spazio di condivisione che
“dà la
parola al popolo”, realtà multiforme di persone orientate alla civile
convivenza.
Nel percorso storico della democrazia i
Padri Costituenti hanno tracciato le linee operative delle procedure di
elezione dei rappresentanti del popolo al Senato e alla Camera dei
Deputati, secondo
la “tirannia dei numeri”, poteri e
compiti che oggi appaiono circoscritti e limitati dai numerosi DPCM e
da una
prevalenza non di partiti, ma di leader, figure uniche, che diventano
segno e
simbolo d’idee e d’indirizzi operativi.
Il
vero e autentico politico, delegato
dal popolo, dovrebbe progettare pensando non alle prossime elezioni,
bensì alle
generazioni future, con lo sguardo proteso al domani, al futuro, al
bene comune
dei cittadini, al progresso della Nazione.
Rileggendo
e commentando l’art. 41 della
Costituzione, ha esposto la sintesi delle diverse “anime” e “correnti
politiche” che i Padri Costituenti hanno aggregato fondendo l’idea
liberale
dell’iniziativa economica libera; la dimensione socialista: “Non
può svolgersi in contrasto con l’utilità
sociale”; la necessità del rispetto delle regole: “La
legge determina i programmi e i controlli opportuni” che
corrisponde alla linea politica della democrazia, protesa anch’essa “indirizzata e coordinata ai fini sociali”.
La
dimensione sociale e della
sussidiarietà è stata sviluppata dal prof. Giorgio Vittadini,
presidente della
Fondazione per la Sussidiarietà, il quale nel ricevere a Milano per la
festa di
S. Ambrogio, il riconoscimento civico dell’Ambrogino
d’oro, ha citato l’espressione: “La
città si costruisce dal basso”.
Con
una visione olistica ha tracciato il
percorso dei 150 anni della sussidiarietà elencando i numerosi
interventi
sociali che connotano la vita economica, sociale e culturale della
nostra
Italia.
Le
Casse rurali, Casse di risparmio,
Casse depositi e prestiti, il risparmio postale, le Leghe, le
Cooperative, la
Coldiretti, il Banco alimentare, sono
tutte iniziative che hanno avuto illuminati fondatori, tra i quali
Luigi Sturzo
ed hanno risposto ai bisogni sociali della gente, dei contadini e dei
commercianti. Corre sul filone della sussidiarietà anche la cultura
della
proprietà privata, l’Istituto delle Case popolari e l’edilizia
cooperativa, che
assicura ai cittadini la casa, come bene prioritario.
In
questo percorso storico il prof.
Vittadini ha riletto anche i 70 anni della Repubblica analizzando le
differenze
tra la prima e la seconda Repubblica: la crisi dei partiti, che oggi
appaiono
di “plastica”, tangentopoli, la crisi della famiglia, e la crisi della
democrazia, nella quale prevale o l’individuo, o la piattaforma con il
sondaggio di opinione, che hanno ribaltato il concetto di democrazia
nella formula
orientata verso “un uomo solo al comando”.
La
soluzione alle molteplici crisi,
secondo Vittadini è da ricercarsi nella necessità di una “sfida
educativa” che rimette al centro il corpo sociale e valorizza
la creatività, il capitale umano, le character
skills, integrando le abilità cognitive con: energia, amicalità,
coscienziosità, stabilità emotiva, resilienza e apertura mentale.
La
sfida educativa trova risposta
nell’Educazione civica che l’assessore regionale all’Istruzione e
Formazione Roberto
Lagalla, ha definito “pedagogia della democrazia”.
Nel suo intervento ha commentato il graduale percorso di miglioramento
che la
Sicilia aveva fatto registrare in merito alla dispersione scolastica,
riportandola dal 24% al 20% e ora, dopo il lockdown e la “didattica a
distanza”
si è resa ancor più profonda la ferita della dispersione ed è di nuovo
risalita
al 22,5%.
Anche
l’intervento del Capo di Gabinetto
del Ministero dell’Istruzione, Luigi Fiorentino, ha seguito il percorso
della
sfida educativa evidenziando l’impegno di valorizzare il “capitale
umano”, di
elevata qualità ed elevata forza, condizione di successo per una scuola
efficace
ed un’azione educativa che necessita sempre più di una maggiore
formazione e
attivo aggiornamento.
Il
dirigente del Liceo “Turrisi
Colonna”, Emanuele Rapisarda ha ringraziato i docenti, gli studenti, la
collega
del Liceo “Cutelli” Elisa Colella, e il presidente di Futurlab, Antonio
La
Ferrara, che ha introdotto e concluso l’intensa giornata scolastica,
vera lezione
di educazione civica e prospettiva di una “politica alta” che si potrà
realizzare mediante il coinvolgimento e la formazione di giovani
responsabili e
attenti alla logica del “bene comune”.
Giuseppe
Adernò
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