Dalla Sicilia una proposta d’interazione tra pubblico e privato
Data: Mercoledì, 26 agosto 2020 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
L’avvio dell’anno scolastico
è segnato da un diffuso caos che alimenta uno stato
di insicurezza che immobilizza e preoccupa i dirigenti: “Come muoversi?
Che fare? Se poi avverrà un contagio, sarò inquisito?”
Gli appelli dei dirigenti, docenti, genitori e alunni
delle scuole
paritarie sono stati disattesi dal presidente del Consiglio dei
Ministri e
dalla Ministra Azzolina, che finalmente dopo 177 giorni
apre alla possibilità di “Patti educativi con le
paritarie”.
Più volte esponenti del Centro Destra hanno ribadito
l’opportunità di
coinvolgere le scuole paritarie nella ricerca degli spazi adeguati per
gli
studenti, dovendo rispettare le norme di distanziamento fisico e quindi
la
necessità di maggior numero di aule.
La Sen Tiziana
Drago, M5S, ha inserito su facebook la lettera della dirigente di un
Circolo
didattico di Catania, indirizzata al Sindaco, all’Assessore
all’Istruzione al
Patrimonio, alla Manutenzione del comune di Catania, al dirigente
dell’ufficio
scolastico territoriale di Catania con la quale si chiede l’uso dei
locali
dell’Istituto delle Suore Sacramentine (via Bentivoglio) o di
altri Istituti religiosi nelle vicinanze,
per consentire ai mille alunni iscritti al Circolo Didattico di
beneficiare di
locali idonei alle attività scolastiche ed evitare il doppio turno.
Si dà così
concretezza al “Patto educativo di Comunità” previsto dalla normativa
vigente e
dalle Linee guida per l’avvio dell’anno scolastico.
La comunicazione
della Sen. Tiziana Drago è preceduta da una nota nella quale afferma
che “circa
un mese fa ho proposto al Presidente Conte, che sembrava apprezzare e
alla
Ministra Azzolina, l’idea di poter utilizzare i locali delle scuole
paritarie
E’ questa una best practice da proporre anche a livello nazionale Siamo
in
emergenza e in questi casi si perseguono scelte a magari in tempo di
pace non
avremmo mai pensato di far ricorso”.
Parte da Catania
e dal basso una proposta funzionale e intelligente che valorizza il
momento storico
di emergenza per la scuola italiana, abbattendo le barriere tra scuole
statali
e paritarie, entrambe impegnate in un servizio pubblico.
Sostenitrice dei
“Patti educativi fra scuole statali e paritarie”, della quota capitaria
per le
famiglie e completamento del percorso dei costi standard di
sostenibilità per
allievo, Suor Anna Monia Alfieri
Ha
salutato questo segno di apertura come testimonianza che quando i
cittadini
scendono in campo, senza se e senza ma, possono dare il loro contributo
propositivo
e cambiare il mondo”.
E’
stata predisposta la lettera al Presidente del Consiglio nella
quale le famiglie e tutti i
cittadini, attenti all'istruzione delle giovani generazioni e al futuro
del
Paese, chiedono che:- si definiscano, nelle singole realtà
territoriali, PATTI
EDUCATIVI di COMUNITA’ tra scuole
statali e paritarie, dove alle famiglie sia assicurata la possibilità
di
scegliere la scuola paritaria ritenuta più sicura per il figlio, senza
dover
pagare rette aggiuntive, attraverso una quota capitaria, che abbia come
tetto
massimo il costo medio studente o il costo standard di sostenibilità
per
allievo.
Quella che sta partendo da Catania è un’operazione
facile, possibile e, se arriverà a buon fine, risponderà alle legittime
esigenze di trasparenza e pubblicità degli atti delle scuole.
Tale apertura potrebbe
anche rispondere al problema degli otto milioni di studenti delle
scuole
paritarie che rimarranno senza scuola, se molte di esse a settembre per
carenza
d’iscrizioni, saranno costrette a chiedere i battenti
Le scuole
paritarie di seconda fascia, che hanno rette da 5-6 mila euro l’anno,
pur con
enormi sacrifici, sono organizzate per la ripartenza e questo fenomeno
segna
ancor più il divario tra le scuole dei ricchi e le scuole paritarie
d’ispirazione cattolica, che prioritariamente rispondono al principio
costituzionale della libertà di scelta educativa che la Costituzione
garantisce
a tutti i genitori.
Giuseppe Adernò
LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Al Presidente del
Consiglio, al Presidente della Repubblica, al Ministro dell’Istruzione:
Onorevoli,
Mancano poche settimane alla riapertura delle scuole, e
noi genitori siamo
molto preoccupati. Tutte le forze politiche si sono espresse su quanto
il
sistema scolastico sia il primo fattore propulsivo per il Paese, ma ad
oggi il
diritto allo studio dei nostri figli è a rischio.
L’attuale crisi dovuta al COVID19 rischia di accentuare
differenze legate al
contesto familiare e sociale degli studenti. Mancano gli ambienti,
l’organico
risulta insufficiente, l’orario della scuola indefinito, i mezzi di
trasporto
rischiano di non essere in grado di portare a scuola tutti gli allievi.
Chi saranno le principali vittime di tale preoccupante
prospettiva? I nostri
figli, il nostro futuro, già provati in questi mesi di crisi.
Vi chiediamo di tutelare il diritto fondamentale dei
nostri figli
all’istruzione, ed il nostro fondamentale diritto di libertà educativa.
Per
questo chiediamo che siano IMMEDIATAMENTE stipulati Patti educativi di
Comunità tra le statali e le paritarie,
Tale patto permetterebbe lo spostamento di parte di quel 15% degli
alunni
statali ad una scuola pubblica paritaria più vicina, già organizzata
strutturalmente per la didattica, evitando spese inutili per il
riadattamento di
spazi pubblici non adibiti. Inoltre, con il costo standard di
sostenibilità per
allievo si permetterebbe di salvaguardare il diritto di libertà
educativa delle
famiglie dando la possibilità ai genitori di scegliere la scuola più
vicina per
i propri figli. dove alle famiglie sia
assicurata la possibilità di scegliere la scuola paritaria ritenuta più
sicura
per il figlio, senza dover pagare rette aggiuntive, attraverso una
quota
capitaria, che abbia come tetto massimo il costo medio studente o il
costo standard
di sostenibilità per allievo.
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