
'Agata, Vergine e Martire' di Pino Pesce al Teatro Sangiorgi di Catania. Una sacra rappresentazione multimediale fra medievalità e contemporaneità
Data: Mercoledì, 05 febbraio 2020 ore 05:00:00 CET Argomento: Redazione
L’attesa sacra rappresentazione “Agata, Vergine e
Martire” di Pino Pesce, andrà in scena il 3 febbraio alle ore 17:30, al
Teatro “Sangiorgi” di Catania. L’autore, già docente di Italiano e
Storia, della pièce è
anche régisseur. Negli ultimi anni, Pesce si è
accostato al Teatro con successo scrivendo, rielaborando e dirigendo
importanti testi: da “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello a “Rosa
Balistreri/A memoria di una Voce”. In questo suo ultimo lavoro,
l’autore ha messo “in campo 100 eccellenze”. La produzione è del
“Comitato dei festeggiamenti a Sant’Agata”, presidente il dott.
Riccardo Tomasello.
Ogni cittadino catanese, devoto di Sant’Agata, sente forte la
responsabilità verso la Città e la Patrona per cui prova emozione nel
confrontarsi con la verità di cui si sente possessore, quando si parla
della vicenda della Santa Patrona, divenuta parte e simbolo
dell’immaginario collettivo, della spiritualità della coscienza e
dell’anima.
I temi della rappresentazione religiosa di Pesce si riversano in scena
per rappresentare la complessità del dramma cosmico in un periodo
storico che attraversa la crisi dell’io. Studio, ricerca e
sperimentazione sono il fil rouge dello spettacolo; un atto
unico che racconta il dramma del martirio, fra storia e voce popolare,
mettendo in luce la vita straordinaria di Agata, giovinetta nata e
vissuta alle pendici dell’Etna nel III secolo dopo Cristo. Della
protagonista vengono focalizzati i momenti più importanti della sua
vita (dall’infanzia al martirio) attraverso le immagini-video, le luci,
i costumi e le musiche che toccano il culmine negli interventi
musical-canori del Coro Lirico Siciliano.
«Sono sempre stato fuori dal conformismo; ho sempre sfasciato ogni
forma di creatività al di là del risultato: bene o male; in ogni caso
sempre fuori da codeste 2 categorie», dice il regista ed autore di
questo dramma sacro, il quale poi dichiara: «Da barlumi crepuscolari di
scrittura, antelucani della teatralità consacrata, ho portato alla
luce “Agata, Vergine e Martire”, una sacra rappresentazione che
fra medievalità nella contemporaneità di visione andrà in scena con una
squadra artistica professionalmente elevata anche se non sono nomi di
rumore, eccetto il Coro Lirico Siciliano le cui
virtù canore e la direzione del M° Francesco Costa sono ben note.»
«L’azione - spiega ancora il regista - si svolge a San Giovanni Galermo
(Galermus) e a Catania (Catina). In questo scenario, si innesta la
forza espressiva e suggestiva di un narratore che fila la storia e la
leggenda interrotta, in qualche tratto, da scene di vita: l’età
infantile, l’adolescenza, la giovinezza che s’incentra nella
decisione di promettersi a Dio. Da qui la persecuzione cristiana
dell’imperatore Decio rappresentato, a Catania, dal proconsole
Quinziano, il quale non potendo possedere fisicamente Agata, la
condanna al carcere prima e al martirio subito dopo. La morte, secondo
il martirologio, avviene il 5 febbraio del 251.
La breve descrizione rende plastiche in particolare: i giochi fra
bambini, il valore e simbolo del velo, il processo ad Agata con
consequenziale condanna, il carcere, il martirio, dies
natalis ed apoteosi».
Il tutto viene reso spettacolare dalle musiche, dalle coreografie e da
una intensa scenografia minimale.
Particolarmente suggestiva, nella descrizione di Pesce la scena del
martirio, dove si assiste all’eterna lotta fra il bene ed il male che
si conclude con il trionfo assoluto del Bene.
Il dramma - sottolinea infine Pesce - vuole parlare al cuore della
gente, in particolare ai giovani, ancora in via di formazione, quali
costruttori di un futuro di rispetto e quindi di Civiltà!»
Già il motore è stato avviato. C’è ora una grande attesa e un grande
interesse nella città; lo dimostra il fatto che tantissimi devoti e
tante Scuole della città e provincia si siano già interessati allo
spettacolo.»
A rappresentare il dramma sono: Verdiana Barbagallo che interpreta
Agata, Giuseppe Parisi (Quinziano), Pasquale Platania (Narratore), Nino
Spitaleri (Vecchio e Mario Rapisardi), Jakov Greebe (San Michele
Arcangelo), Gabriele Ricca (Lucifero), Tania Marino (mamma di Agata),
Laura Miano (danzatrice); e poi: Luca Sinatra, Salvo Gambino, Pippo
Ragonesi, Jonathan Barbagallo, Clara Ferruccio, Aurora Guglielmino,
Giulia Blanciforti, Lorena Lattuca, Martina Trovato, Gabriela
Contarino, Chiara Apa, Rossella Motta, Giulia Pagliaro, Federica Longo,
Chiara La Mela, Maria Nicosia, Alessandra Di Mauro, Pia Lattuca, Paolo
Messina, Rebeca Vacaroiu, Noemi Fiammingo, Agnese Platania, Alessia
Arena, Alessia Putrino, Chiara Motta, Martina Zenta, Giordana Aiello,
Andrea Guglielmino, Paolo Messina, Antonio Nicosia, Antonio Rosa.
Ad esaltare le musiche il rinomato Coro Lirico Siciliano, diretto da
Francesco Costa, e la Schola cantorum Scuola Media “Q.
Majorana”, diretta da Norma Viscusi. Il Trucco e parrucco sono
dell’Educational Center di Motta Sant'Anastasia; la coreografia di
Alfio Barbagallo; i costumi di Liliana Nigro; l’accoglienza studenti
dell’Istituto Alberghiero “K. Wojtyla” di Catania; presenta lo
spettacolo Lella Battiato Majorana.
Una trama intrigante, piena di sorprese narrative e tecniche
tra flashback e flashforward, che mostrano la fede
incrollabile in Cristo della Fanciulla e il potere arrogante e folle di
Quinziano. I tecnici sono del teatro Massimo Bellini di Catania.
Lella Battiato Majorana
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