Un dono di amicizia. Alfonso Sciacca
Data: Sabato, 26 ottobre 2019 ore 08:05:00 CEST Argomento: Redazione
Preparato
come un dono agli amici in occasione del suo 80° compleanno, il preside
Alfonso Sciacca ha arricchito il suo dono completando il volume "Memoriter et iucunde. quel che resta
dell'amicizia" (Algra Editore) con altri scritti nei quali,
dialogando con gli autori classici dell'antichità si recuperano
messaggi e valori che durano nel tempo e sono ancora oggi
attuali. Sono questi incisivi e preziosi messaggi che il preside
Sciacca dona ai suoi ex ed ex alunni e quindi a tutti gli educatori e
ai giovani di oggi.
"Leggere il passato con gli occhi del
presente e progettare il futuro alla luce dei valori" è una
prassi che risulta sempre utile e preziosa per meglio comprendere e
interpretare l'oggi.
La lezione dei classici nel volume del preside Sciacca si presenta
nell'intreccio di uno scambio epistolare con un compagno di scuola,
Gaetano, ora monaco dell'Abbazia benedettina di Orval).
Il volume che oscilla tra il romanzo epistolare e il saggio, intreccia
memoria, ricordi, vita e moti dell'animo ne coglie i benefici e i
vantaggi in riferimento, appunto dalla derivazione del verbo iuvo e
quindi vantaggio e risorsa. I titoli in lingua latina e le ricercate
espressioni linguistiche e metaforiche, quasi prosa poetica,
testimoniano "quanto poca sia
distanza tra l'antico e il moderno", come si legge nel lembo
della copertina che riproduce l'allegoria della Prudenza di Tiziano
Vecellio, con le immagini di tre teste: il lupo, il leone e il cane,
che simboleggiano il passato, il presente e il futuro.
Nel volume si celebra il dono dell'amicizia seguendo il Laelius di
Cicerone, apportando personali integrazioni nella logica delle
trasformazioni sociali e culturali del momento presente. L'amicizia non
è solo riservata a chi ha il medesimo sentire, ma diventa dialogo,
accoglienza, confronto e reciproca crescita.
L'incontro di presentazione presso l'Hotel Orizzonte di Acireale, ha
proseguito la festa dal titolo "Insegnare
è toccare una vita per sempre" che è stata celebrata in
occasione del compleanno presso il Liceo Gulli e Pennisi, dove Sciacca
è stato alunno, docente e preside.
Sono intervenuti come relatori Don Alfio Cristaudo, il prof. Carmelo
Toscano, la prof.ssa Carmelinda Villari, esponendo ciascuno delle
considerazioni di commento al testo evidenziando il ricco messaggio che
intende trasmettere al lettore, mentre la prof. Carola Colonna ha letto
con vivo coinvolgimenti alcune pagine del volume, nel quale l'Autore,
"architetto della frase e funambolo del pensiero che segue la barra
dritta dell'equilibrio della saggezza e del pensiero logico", dialoga
con il suo amico e compagno di scuola.
Molto apprezzata e ricca di commozione la lettura che il preside
Sciacca ha donato, ricordando la "sublime leggerezza del trapasso"
della sua mamma che oltre al dono della vita gli ha fatto conoscere e
scoprire il mistero della vita.
"La memoria è il teatro della vita di
un uomo" e nel ricordo si rivivono emozioni e sentimenti. Ogni
incontro di amicizia oltre ad accrescere la propria umanità diventa il
paradigma dell'amicizia universale, sempre presente, anche se lontani
fisicamente, quasi un'idea che muore, essendo il "corollario della vita".
Come canta Dario Baldan Bembo: "l'amico
è qualcosa che più ce n'e, meglio è";
nutrirsi di amicizia alimenta il senso della vita e tutti hanno il
diritto di vivere e bene.
Giuseppe Adernò
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