Gli studenti dell’Alberghiero Wojtyla, plesso viale Tirreno, visitano le inedite visioni ai piedi dell’Etna: la mostra 'Simone Martini incontra Salvatore Incorpora, il racconto del sacro'
Data: Domenica, 14 aprile 2019 ore 08:00:00 CEST Argomento: Istituzioni Scolastiche
Da Siena a Linguaglossa, “Il racconto
del sacro” è la mostra promossa dall’associazione culturale
“Salvatore Incorpora” che unisce tre significativi dipinti la “Madonna con Bambino” di
Simone Martini del primo decennio del Trecento, “Natività di Gesù” trittico
di Andrea Di Bartolo (inizio XV secolo) e “Adorazione dei pastori” di
Leandro Bassano (fine ‘500). Le opere provengono dalla Pinacoteca
Nazionale di Siena, con il patrocinio di Mibat, Regione Siciliana,
Sovrintendenza BB. CC. di Catania e Comune di Linguaglossa.
Accolti con garbo e dovizia dalla dott.ssa Gemma Incorpora, gli studenti
dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania classe II R,
plesso Leonardo da Vinci, accompagnati dalla prof.ssa Maria Cristina
Papa sono stati introdotti con linguaggio adeguato alla loro formazione
culturale, usando un registro linguistico che li ha affascinati.
Hanno viaggiato fra queste intense opere dialogando con l’arte senese
con la direzione tecnica di Annamaria
Guiducci e il sacro contemporaneo di Incorpora che si esprime
nell’esplosione dello stupore e per la gioia della salvezza. Guidati in
modo efficace da Gemma Incorpora hanno ammirato il percorso espositivo
all’interno dell’arte poliedrica di Salvatore Incorpora. Una pagina di
storia quando si soffermano sui dipinti che evocano la prigionia del
grande artista in Polonia e i pastori di terracotta creati nella
fonderia presso cui lavorava come prigioniero del 3° Reich; nel ’42
costruisce nel duomo di Warthenau il presepe di quel Natale,
raccontandone l’idea e la realizzazione nel volume “Quell’andare – da
un diario” Eunoè editore.
Sottolinea Gemma Incorpora “come la cucina italiana è la migliore nel
mondo, altrettanto l’arte: abbiamo il 70 % del patrimonio artistico
mondiale, siamo al primo posto; cucina e arte dialogano attraverso le
mostre. Porta gli studenti con maestria indietro nel tempo, al 1310,
raccontando come il trittico sacro fungeva anche da altarino per
pregare, poiché non esisteva ancora la stampa e non c’erano le
immaginette. Li invita a riflettere su quanta storia c’è in questi
dipinti; spiega il fondo oro del periodo gotico, dopo il medioevo:
fogli quadrati di lamelle di oro zecchino che con delicatezza
appiccicavano uno sull’altro per rappresentare l’empireo; per ottenere
i colori se li preparavano: per esempio, non c’era il blu? lo
ottenevano dal lapislazzulo, grattavano le pietre per avere i colori.
Poi si sposta verso il Rinascimento, spiega cosa sono le pinacoteche
come i musei raccolgono le donazioni i collezionisti regalano le opere.
Il percorso arriverà fino al Novecento e si conclude con un
interessante video che rievoca la figura del grande artista Incorpora
raccontando al sua arte e le sue opere. Notevole la riflessione di uno
studente che evidenzia “oggi abbiamo appreso informazioni nuove che ci
hanno allontanati dallo smartphone”. L’attività fa parte del progetto
sperimentale di innovazione didattica – potenziamento area
linguistico-letteraria con attività giornalistica.
Lella Battiato Majorana
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