Studenti del Majorana in campus nei mesi di giugno e luglio
Data: Martedì, 31 luglio 2018 ore 10:00:00 CEST Argomento: Istituzioni Scolastiche
Anche
quest'anno le porte del Majorana rimarranno aperte tutta l'estate.
Accanto alla abituale programmazione, relativa ai corsi di recupero,
esami di idoneità e per il superamento del debito formativo, è stata
promossa una singolare esperienza di attività didattica estiva. Da
un'idea progettuale dello scorso anno nell'ambito del Programma
Operativo Nazionale "Per la scuola - Competenze e ambienti per
l'apprendimento" 2014-2020 è stato realizzato, infatti, un
Progetto di inclusione sociale e lotta al disagio rivolto a 25 allievi
delle classi prime che tra giugno e luglio hanno vissuto al Majorana
una esperienza di Campus estivo. Quattro settimane di attività
didattiche di rinforzo nelle discipline di inglese e matematica,
attività sportive a scuola, corsi di nuoto nella piscina sita presso la
vicina Tonnara di Milazzo e viaggi alla scoperta della provincia di
Messina tra itinerari naturalistici, paesaggistici e culturali hanno
caratterizzato questa singolare esperienza. La giornata tipo dello
studente iscritto al campus è stata cadenzata per consentire una
perfetta integrazione delle varie attività previste: due ore di lezione
in aula cui seguivano due ore di nuoto in piscina, poi il pranzo presso
il lido in cui effettuavano l'attività di nuoto, di seguito il rientro
a scuola dove continuavano con altre due ore di lezione in aula per poi
concludere la giornata con due ore di attività sportiva nella palestra
della scuola.
Le giornate di venerdì e sabato sono state dedicate alle escursioni che
hanno consentito agli allievi la conoscenza del territorio di Milazzo e
di alcuni Comuni della provincia di Messina attraverso l'analisi
storico-artistica e naturalistica sia degli elementi antropici che del
paesaggio. Otto sono state le uscite didattiche, distribuite nel corso
delle quattro settimane di campus durante le quali sono state previste
anche attività svolte in classe, finalizzate alla preparazione degli
allievi riguardo ai luoghi che andavano a visitare.
Le visite didattiche hanno previsto, inoltre, attività
ludico-culturali miranti a stimolare l'interesse e la partecipazione
attiva dei ragazzi. In particolare per ogni visita sono state
utilizzate delle schede, "Appunti di viaggio", ciascuna contenente la
mappa identificativa del luogo da raggiungere e uno schema guidato
finalizzato all'osservazione analitica e critica dello stesso.
Tali visite sono state altresì un banco di prova dove ciascuno ragazzo
ha potuto misurare e migliorare le proprie capacità psico-fisiche e
relazionali. Valutazione positiva da parte di docenti, studenti e
famiglie sull'esperienza vissuta dai ragazzi che, dopo una iniziale
fase di curiosità e di incertezza legate alla novità dell'esperienza,
hanno collaborato e risposto positivamente alle attività
proposte. Il gruppo, inizialmente eterogeneo e non ben
amalgamato, si è trasformato in un team coeso incuriosito e divertito
ad ogni attività e pronto ad affrontare nuove "avventure". Con questa
esperienza è stato possibile sperimentare come, in luoghi e modi
diversi da quelli tradizionali scolastici, cambino nei ragazzi
atteggiamenti, relazioni interpersonali e modus vivendi.
Il rapporto di complicità ed empatia che si è venuto a creare con gli
stessi ha permesso un passaggio di informazioni e una trasformazione
del loro modo di vedere la realtà che li circonda incrementando il loro
senso analitico e critico ed utilizzando, oltre ai riscoperti cinque
sensi, anche le loro emozioni. Orgoglioso il Dirigente Scolastico,
prof. Stello Vadalà, della sua scuola, sempre pronta a recepire e
proporre innovazione didattica, insieme ai docenti, ai tutor ed al
personale di segreteria che hanno lavorato e collaborato in sinergia,
ha voluto incontrare, a conclusione dell'attività allievi e genitori
per congratularsi con loro della riuscita del progetto che certamente
sarà memoria comune per tutti i partecipanti. La consegna degli
attestati di partecipazione ha concluso l'attività che certamente
auspichiamo si possa ripetere.
Rossella Scaffidi
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