Dove ci porterà il Miur giallo-verde?
Data: Lunedì, 02 luglio 2018 ore 09:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
src="images/articles/ministro-e-sottosegretari.jpg" align="left">Abbiamo
un Ministero giallo-verde: il Ministro Marco Bussetti in quota Lega e i
due Sottosegretari, Salvatore Giuliano e Lorenzo Fioramonti, in quota
Cinque Stelle.
Rispetto ad un recente passato la novità è che sia il Ministro sia un
Sottosegretario sono uomini di scuola.
Quale sarà la linea politica sull'istruzione che nascerà da questo
connubio?
Al momento è difficile da prevedere, considerato che poco o nulla si
dice nel Contratto di governo, dove la scuola occupa il 22° posto su 30
(all'ultimo è collocata l'Università). I soli riferimenti alle "cose da
fare" sono la lotta al precariato, la soluzione delle maestre
diplomate, e un ridimensionamento (o azzeramento?) dell'alternanza
scuola lavoro. Il resto rimane a livello di titoli general generici.
L'augurio è che non si riproducano le scelte demagogiche della Buona
Scuola: sanatorie à gogo e un numero altissimo di assunzioni slegate
dai bisogni reali degli istituti.
Si tenga conto invece di alcune questioni indilazionabili quali misure
concrete per il soddisfacimento dei bisogni di apprendimento dei
ragazzi più deboli. Non dovremmo dimenticare mai che deteniamo il
tristissimo primato europeo del maggior numero di NEET (Not in
Employment Education and Training), ragazzi che non lavorano e non
studiano, mentre il mismatch fra formazione e lavoro si approfondisce.
LA SCUOLA NEL CONTRATTO DI GOVERNO
(TESTO INTEGRALE)
Punto 22. Scuola
La scuola italiana ha vissuto in questi anni momenti di grave
difficoltà.
Dopo le politiche dei tagli lineari e del risparmio, l'istruzione deve
tornare al centro del nostro sistema Paese. La buona qualità
dell'insegnamento, fin dai primi anni, rappresenta una condizione
indispensabile per la corretta formazione dei nostri ragazzi. La nostra
scuola dovrà essere in grado di fornire gli strumenti adeguati per
affrontare il futuro con fiducia. Per far ciò occorre ripartire
innanzitutto dai nostri docenti.
In questi anni le riforme che hanno coinvolto il mondo della scuola si
sono mostrate insufficienti e spesso inadeguate, come la c.d. "Buona
Scuola", ed è per questo che intendiamo superarle con urgenza per
consentire un necessario cambio di rotta, intervenendo sul fenomeno per
l'insegnamento. Particolare attenzione dovrà essere posta alla
questione dei diplomati magistrali e, in generale, al problema del
precariato nella scuola dell'infanzia e nella primaria.
Una delle componenti essenziali per il corretto funzionamento del
sistema di istruzione è rappresentata dal personale scolastico.
L'eccessiva precarizzazione e la continua frustrazione delle
aspettative dei nostri insegnanti rappresentano punti fondamentali da
affrontare per un reale rilancio della nostra scuola. Sarà necessario
assicurare, pertanto, anche attraverso una fase transitoria, una
revisione del sistema di reclutamento dei docenti, per garantire da un
lato il superamento delle criticità che in questi anni hanno condotto
ad un cronico precariato e dall'altro un efficace sistema di
formazione. Saranno introdotti nuovi strumenti che tengano conto del
legame dei docenti con il loro territorio, affrontando all'origine il
problema dei trasferimenti (ormai a livelli record), che non consentono
un'adeguata continuità didattica.
Un altro dei fallimenti della c.d. "Buona Scuola" è stato determinata
dalla possibilità della "chiamata diretta" dei docenti da parte del
dirigente scolastico. Intendiamo superare questo strumento tanto
inutile quanto dannoso.
Una scuola che funzioni realmente ha bisogno di strumenti efficaci che
assicurino e garantiscano l'inclusione per tutti gli alunni, con
maggiore attenzione a coloro che presentano disabilità più o meno
gravi, ai quali va garantito lo stesso insegnante per l'intero ciclo.
Una scuola inclusiva è, inoltre, una scuola in grado di limitare la
dispersione scolastica che in alcune regioni raggiunge percentuali non
più accettabili. A tutti gli studenti deve essere consentito l'accesso
agli studi, nel rispetto del principio di uguaglianza di tutti i
cittadini.
La cultura rappresenta un mondo in continua evoluzione. È necessario
che anche i nostri studenti rimangano sempre al passo con le evoluzioni
culturali e scientifiche, per una formazione che rappresenti uno
strumento essenziale ad affrontare con fiducia il domani. Per
consentire tutto ciò garantiremo ai nostri docenti una formazione
continua.
Intendiamo garantire la presenza all'interno delle nostre scuole di
docenti preparati ai processi educativi e formativi specifici,
assicurando loro la possibilità di implementare adeguate competenze
nella gestione degli alunni con disabilità e difficoltà di
apprendimento.
La c.d. "Buona Scuola" ha ampliato in maniera considerevole le ore
obbligatorie di alternanza scuola-lavoro. Tuttavia, quello che avrebbe
dovuto rappresentare un efficace strumento di formazione dello studente
si è presto trasformato in un sistema inefficace, con studenti
impegnati in attività che nulla hanno a che fare con l'apprendimento.
Adiscuola.it
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