L’Educazione Civica oggetto di valutazione e quindi disciplina curriculare
Data: Domenica, 12 febbraio 2017 ore 08:30:00 CET Argomento: Redazione
C'era una volta l'Educazione Civica....Comincia così la storia di una
disciplina scolastica, la cenerentola della scuola italiana, nata nella
sala dei Parlamenti del Castello Ursino di Catania, ai piedi dell'Etna
e sul mare Jonio e che, dopo tanti anni di solitudine e di
trascuratezza, forse, potrà indossare l'abito della festa e ritornare a
contare come disciplina scolastica ed essere oggetto di valutazione
curriculare. Con questi auspici si è concluso il convegno dal titolo
"L'Educazione civica ha sessanta anni", celebrato a Catania, il 10
febbraio scorso, presso il Castello Ursino nel ricordo del 36° convegno
nazionale dell'UCIIM sul tema: "L'insegnamento della Costituzione e
l'Educazione Civica dei giovani" che aveva avuto luogo nel medesimo
Castello nei giorni 9,10,11 febbraio del 1957. Come si legge sugli
articoli di cronaca, raccolti e documentati in un ricco dossier curato
dal preside Giuseppe Adernò, presidente della sezione UCIIM di Catania
dopo la prolusione del Sen. Domenico Magrì, già sindaco di Catania, dal
titolo "La democrazia italiana e i compiti dell'educazione
civica", il prof. Gesualdo Nosengo, fondatore dell'UCIIM, dopo aver
letto il messaggio augurale del Presidente della Repubblica, Giovanni
Gronchi, ha sviluppato il tema dell'Educazione morale e l'Educazione
alla libertà e, quindi, il pedagogista prof. Giovanni Gozzer ha
presentato l'Educazione civica come motivo ispiratore e come fattore
del rinnovamento della scuola italiana.
Nei giorni successivi sono state affrontate tematiche specifiche della
scuola ed il Provveditore di Palermo Lelio Rossi, ha presentato "La
didattica dell'Educazione civica nella scuola elementare"; il prof.
avv. Camillo Tamborlini, ha indicato "le prospettive di educazione
civica nella nuova scuola secondaria" ed il prof. Carlo Perucci ha
illustrato "La didattica dell'educazione civica nella scuola Secondaria
Superiore".
Infine, Gesualdo Nosengo ha concluso la sua relazione di sintesi
dicendo: Tali dichiarazioni saranno riordinate da un'apposita
commissione che si riunirà a Roma domenica prossima e da esse saranno
ricavate le richieste che saranno dirette al Ministero della P.I. al
Governo, con nota ai partiti democratici.
E' intendimento del Consiglio generale dell'UCIIM operare in modo
che l'insegnamento della Costituzione, sia fattivamente introdotto
nella scuola, come nuova materia per i discepoli".
Quanto allora auspicato è veramente accaduto e quei documenti di
sintesi delle relazioni e delle conclusioni, non rimasero semplici
"atti del convegno" da archiviare, ma sono state tramutate in atti
concreti a vantaggio della scuola italiana.
L'anno successivo con il DPR 585 del 13 giugno 1958 a firma del Capo
dello Stato, Giovanni Gronchi e del Ministro dell'Istruzione, Aldo
Moro, si stabilisce che "I programmi d'insegnamento della storia, in
vigore negli Istituti e Scuole d'istruzione secondaria e artistica,
sono integrati con quelli di Educazione civica"
Nacque così nella scuola italiana l'Educazione Civica inglobata nella
cattedra di Italiano, Storia, Geografia, Educazione Civica, pur
conservando un valore interdisciplinare e appartenendo a tutti gli
insegnamenti e, quindi, dovendo potenzialmente coinvolgere tutte le
discipline.
Il prosieguo della storia lo conosciamo. La non completa
applicazione dei principi enunciati nella prassi ordinaria, le nuove
emergenze educative nelle diverse sfere e ambiti sociali: droga,
devianza, legalità, salute, il cambiamento del nome in "Educazione alla
Cittadinanza" e poi "Cittadinanza e Costituzione", la piccola
"Cenerentola" ha resistito anche senza l'abito della festa, come
"materia autonoma", senza voto sul registro, ma sempre presente nella
progettualità formativa della scuola.
Testimone e custode del convegno nazionale del 1957 era stato il
preside Francesco Capodanno, "storico presidente dell'UCIIM di Catania,
sempre "maestro e guida" d'intere generazioni di docenti, ai quali ha
saputo trasmettere l'idea e l'amore per una scuola-comunità che
istruisce ed educa, insegnando a "saper guardare tutti e osservare a
ciascuno", valorizzando le risorse e i talenti di ciascuno, una scuola
sempre vigile e attenta, specie verso quanti sono "bisognosi di
particolari attenzioni", espressione pedagogica che modificava il
termine burocratico di "portatori di handicap", ora sostituito con il
termine "disabile".
Anche la presenza dell'Ing. Angelo Magrì, figlio del Sen. Domenico
Magrì ha dato valenza e continuità storica ad un evento da non
dimenticare.
Nel corso del convegno catanese del 10 febbraio con la partecipazione
del prof. Luciano Corradini, già Sottosegretario all'Istruzione e
Presidente emerito dell'UCIIM, è stato ribadito che "La Costituzione
deve ritrovare il suo posto centrale nella scuola", come aveva
insegnato Gesualdo Nosengo, in quanto i valori in essa proclamati e
"predicati" sono principi di "diritti e di doveri" che i nostri Padri
Costituenti ci hanno donato con saggezza e lungimiranza.
"La Costituzione, ha detto Corradini, è luce per il curricolo e bussola
per la Cittadinanza"
Citando Giorgio La Pira, Pietro Calamandrei e Luigi Sturzo, il prof.
Salvatore Latora, già presidente della sezione di Catania, ha guidato
la riflessione sui sentieri dell'educazione politica, che rende viva e
partecipata la formazione dello studente che sui banchi di scuola si
prepara a divenire "cittadino".
La "pedagogia della cittadinanza", ben evidenziata dal Sottosegretario
all'Istruzione Vito De Filippo, nel messaggio inviato ai convegnisti, e
con convinta fermezza si ribadisce che l'Educazione civica va attuata
come insegnamento vero e proprio e quindi, inserita nel curricolo e
valutata come le altre discipline.
Nei decreti applicativi della Legge 107 di prossima emanazione tale
innovazione appare ben evidenziata e, quando saranno approvate,
l'Educazione Civica e lo studio sistematico della Costituzione
riavranno la dignitas che compete ai valori che la Carta costituzionale
insegna e proclama.
Sono intervenuti al convegno il segretario regionale di
"CttadinanzAttiva", Giuseppe Greco con la relazione "Cittadino di sana
e robusta costituzione" ed il prof. Renato D'Amico, dell'Università di
Catania, promotore della "Biennale della Cittadinanza" che si è svolta
a Catania nel 2016 e si riproporrà nel 2018, coinvolgendo tutte le
associazioni del terzo settore che operano nel sociale per un concreto
sviluppo del bene comune.
La cultura della democrazia e della partecipazione s'insegna con le
parole, ma s'impara facendo ed ecco la valenza del progetto del
"Consiglio comunale dei Ragazzi"ideato e coordinato da 24 anni dal
Preside Adernò, che rende responsabili e attivi gli studenti
nella scuola "piccola città".
Non si tratta di un gioco o di una finzione, ma di una vera lezione
applicata che produce nuovi apprendimenti imparando a conoscere,
studiare e vivere la Costituzione da veri cittadini e modificare i
comportamenti nel rispetto dei diritti r e dei doveri.
Una rappresentanza di studenti dei CCR di Trecastagni e Sant'Agata Li
Battiati, e la testimonianza delle ragazze Sindaco Marianna
Vinciguerra, e Irene Corsaro, di Elisabetta Tuccio e Francesca Sileci,
hanno dato vitalità e concretezza agli enunciati teorici dei Relatori.
La presenza dei docenti della Sezione Uciim di Piazza Armerina, con il
consulente Mons. Scarcione, degli studenti degli Istituti Tecnici
"Marconi" e "Gemmellaro" oltre agli studenti del CIPIA 1 di Catania, ha
reso efficace il convegno, che si è concluso con la
relazione-testimonianza della professoressa Marilena Taormina, della
scuola media "Pluchinotta" di Sant'Agata Li Battiati, coordinatrice del
CCR e sostenitrice convinta dell'insegnamento dell'Educazione
Civica.
Giuseppe Adernò
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