
Rinviata al 15 gennaio l'approvazione del PTOF
Data: Giovedì, 08 ottobre 2015 ore 03:30:00 CEST Argomento: Redazione
Un'altra sigla circola
frequente nel linguaggio degli operatori scolastici: il PTOF (Piano
triennale dell'Offerta formativa", fiore all'occhiello e segno
innovativo della Legge 107/2015 con l'appellativo di "Buona scuola".
La positiva sollecitazione per una scuola capace di progettare il Piano
triennale, alla stregua di quello adottato dagli Enti pubblici, offre
le basi di uno sviluppo armonico che nell'arco di un triennio potrà
avere la piena realizzazione.
I 200 giorni di scuola (sulla carta) non consentono, infatti, di
realizzare con pienezza un progetto didattico. La flessibilità e
la mobilità del personale che, purtroppo persiste - anzi quest'anno si
è incrementata con l'immissione in ruolo di nuovi docenti e con
l'assegnazione di docenti per l'organico potenziato, non consente
pienamente di dare ampio respiro ad una progettazione pensata bene, ma
che al termine dell'anno raccoglie foglie secche.
L'ansia delle scadenze originarie per l'elaborazione del Piano
triennale ha provocato molteplici tensioni tra gli operatori ed ora che
con la nota 2157 del 5 ottobre 2015 il Capo Dipartimento
del MIUR, Rosa De Pasquale, ha fissato la nuova data limite al prossimo
15 gennaio 2016, torna il sereno.
Formalmente, il rinvio è collegato ai piani di dimensionamento che le
Regioni dovranno adottare entro il prossimo mese di dicembre.
La comunicazione di rinvio è stata accolta con favore perché dà
alle scuole il tempo di riflettere e progettare con maggiore serenità e
tale provvedimento è stato salutato come " un'iniezione di buon senso"
che dovrebbe favorire la graduale attuazione delle novità della Buona
scuola.
L'elaborazione del piano triennale prevede, infatti, la partecipazione
di tutte le componenti scolastiche ed il PTOF (brutto nome) costituirà
il documento fondamentale e costitutivo dell'identità della singola
istituzione scolastica, coerente con gli obiettivi generali ed
educativi dei diversi indirizzi di studio, rispondendo anche alle
esigenze del territorio, nel quale la scuola opera ed è inserita.
Nel PTOF figureranno le azioni, i progetti, le proposte innovative che
rendono la scuola bella e affascinante per gli studenti; gradita ai
genitori che la scelgono a preferenza delle altre.
Solo la capacità di guadare lontano e proiettare gli alunni verso il
domani, diventerà vincente nel piano triennale, capace di apportare
sviluppo, progresso, nuovi incentivi e perché no, aumento di alunni,
nuove classi e nuovi docenti.
La scuola cresce se viene alimentata e sostenuta da un'amorevole
dedizione e se si costruisce uno stile di cooperazione tra i docenti e
il personale. L'aria di famiglia fa crescere e garantisce sviluppo al
piano triennale.
Il respiro lungo del Piano triennale dovrà avere alla base la stabilità
e la certezza delle risorse umane che ne garantiranno lo sviluppo
attuativo nel corso del triennio e senza tale garanzia anche se porta
il nome di "triennale", sarà un piano frammentario e spezzettato, come
le tante "incompiute" che caratterizzano la società contemporanea e la
politica nulla costruisce.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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