Segretari generali CGIL CISL UIL scrivono a Renzi
Data: Lunedì, 22 giugno 2015 ore 02:00:00 CEST Argomento: Sindacati
Dia seguito
all'impegno di una consultazione con i sindacati assunto dal Governo
nell'incontro del 12 maggio scorso. Così i segretari generali di CGIL,
CISL e UIL, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo si
rivolgono al premier Renzi in una lettera con la quale chiedono di
essere convocati con urgenza in relazione all'andamento della
discussione sul disegno di legge di riforma della scuola.
I tre segretari generali hanno anche diffuso un comunicato stampa che
di seguito si riporta:
L’iter parlamentare del DDL Buona Scuola è caratterizzato da incertezze
e criticità rispetto all’obiettivo più volte dichiarato dal Governo di
approvare in tempi rapidi il progetto di riforma. Tali criticità sono
il segno che l’ascolto reale del mondo della scuola non si è mai
realizzato anche a fronte delle grandi mobilitazioni e proteste che
hanno segnato gli ultimi mesi, a partire dallo sciopero del 5 maggio
scorso.
Il prezzo di tale atteggiamento dell’Esecutivo può essere altissimo per
tutti quei precari che attendono la stabilizzazione del posto di lavoro
e per il mondo della scuola - studenti, insegnanti, dirigenti e
personale Ata - che attende un’inversione di tendenza rispetto alle
politiche messe in campo negli ultimi anni che hanno considerato
l’istruzione un costo da tagliare più che una grande rete pubblica da
valorizzare.
Anche l’impegno, assunto dal Governo il 12 maggio scorso, di avviare un
confronto costruttivo con le rappresentanze sindacali per modificare i
punti critici del testo di legge si è risolto in un nulla di fatto.
Ascolto e confronto presuppongono la disponibilità a determinare
cambiamenti, disponibilità che non abbiamo mai riscontrato fino ad oggi
nell’Esecutivo.
Alla vigilia della ripresa della discussione parlamentare, pertanto,
chiediamo che il Governo, dando seguito agli impegni assunti, ci
convochi per aprire in tempi rapidissimi un confronto vero con le
rappresentanze sociali, garantendo comunque subito le assunzioni
tramite decreto.
La scuola pubblica, come ci ricorda Calamandrei, è “organo
costituzionale” ed “espressione di unità, di coesione e di uguaglianza
civica”: non può diventare strumento di battaglie politiche che poco
hanno a che fare con il merito delle questioni: su questo terreno, non
ci sono vincitori né vinti.
Noi vogliamo che vinca la scuola, auspichiamo lo voglia anche chi ha la
responsabilità di guidare il paese.
Cgil, Cisl e Uil
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