La questione dei Diplomati magistrali e la vergognosa disattenzione del MIUR
Data: Venerdì, 19 giugno 2015 ore 02:00:00 CEST Argomento: Redazione
E' passato
oltre un mese da quando denunciammo pubblicamente che l'Ordinanza del
Consiglio di Stato del giorno 11 marzo scorso, con cui circa 3.000
docenti Diplomati magistrali hanno ottenuto l'inserimento con riserva
nelle Graduatorie ad esaurimento, non trovava ancora piena attuazione.
A distanza di più di tre mesi, l'Ordinanza continua a trovare una
completa ostilità da parte di alcune Amministrazioni. Difatti solo
alcune amministrazioni provinciali hanno provveduto ad inserire i
ricorrenti nelle GAE, come disposto dal Consiglio di Stato stesso,
mentre nella maggior parte dei casi, oltre ad errori di attribuzione
del punteggio, non si sa né come né quando tale inserimento avverrà,
lasciando ancora disattesa la disposizione del Tribunale. Non sono
state neanche considerate le numerose diffide indirizzate agli Uffici
Scolastici Territoriali (UST) dal nostro studio Legale, come poco
incisiva è stata la nota emanata dal MIUR il 20 maggio scorso, nella
quale si dava disposizione agli Uffici Scolastici regionali affinché
dessero corso agli inserimenti.
Tuttavia nella nota stessa, che non ha definito né tempi né modalità
omogenee di procedura, si anticipava l'emanazione di nuove
disposizioni, di fatto mai arrivate. Così, ad oggi, soltanto il Veneto
ha provveduto a pubblicare una circolare per favorire nella regione gli
inserimenti, dando anche indicazioni per uniformare la procedura in
tutte le sedi provinciali, mentre nel resto del Paese succede tutto e
il contrario di tutto, compresa la mancata attuazione degli inserimenti
in molte province, a dispetto dell'Ordinanza, delle diffide e della
nota MIUR del 20 maggio. Solo a titolo di esempio riportiamo alcune
delle situazioni più assurde: nella stessa regione, in Emilia Romagna,
alcuni UST hanno convocato i ricorrenti per definire il punteggio
corretto, ritenendo la domanda presentata lo scorso anno una formalità
alla quale far seguire un'istanza ufficiale di inclusione, mentre in
altri hanno considerato buona una domanda non completa dei servizi,
nonostante il sistema telematico dell'amministrazione sia in grado di
visualizzare la posizione di ciascun docente.
In Toscana, invece, nonostante siano state prodotte domande complete,
con tutti i titoli e il servizio, i ricorrenti si sono visti
riconoscere solo gli ultimi tre anni, dal momento che, come sostengono
gli addetti alle procedure di inclusione, il decreto di aggiornamento
GAE 2014 prevedeva solo l'indicazione degli ultimi tre anni, non di
tutto il servizio.
L'associazione Adida, a tutela dei suoi ricorrenti, ha favorito un
clima disteso e collaborativo, nel rispetto dei tempi e delle
difficoltà nelle quali si saranno trovate le amministrazioni
territoriali, senza indicazioni centralizzate sulle modalità e sulle
procedure da attuare per dare corso alle inclusioni in GAE, ma i tempi
ci sono stati tutti affinché il MIUR e i suoi Uffici territoriali
potessero provvedere nel giusto modo. Non è pensabile, infatti, che il
Ministero che normalmente definisce tempi e procedure uniformi per
tutto il territorio nazionale in materia di aggiornamento di
graduatorie e di reclutamento, lasci in questa circostanza, che
ricordiamo riguarda almeno 3000 docenti, gli uffici territoriali in
balia di decisioni arbitrarie ed estemporanee, dissimili da regione a
regione.
Tutto ha un limite e, considerando che siamo a ridosso dell'estate, non
pensiamo sia possibile temporeggiare e attendere ancora. Attraverso lo
studio legale, è stata inoltrata ieri una diffida al MIUR e una nuova
diffida con un ultimo termine, agli Uffici scolastici ed è pronta
un'interrogazione parlamentare che sarà presentata la prossima
settimana sia alla Camera che al Senato. Trascorsi i sette giorni
previsti nella diffida di ieri senza un riscontro e senza un'azione
conseguente, i nostri ricorrenti si vedranno costretti a dare mandato
per avviare denunce alla Procura della Repubblica per fronteggiare
l'inottemperanza dell'Amministrazione. In questo Paese, ormai è
conclamato, nulla si ottiene più nemmeno richiamando soltanto il
diritto e la normativa. E' arrivato il momento quindi di ricercare le
responsabilità delle disfunzioni di questi mesi e di ottenere il giusto
esito per i nostri ricorrenti percorrendo tutte le azioni possibili.
Valeria Bruccola, Coordinatrice
nazionale Adida
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