Petraglia (SEL): Nostri emendamenti tutti di merito, no all'uomo solo al comando
Data: Giovedì, 04 giugno 2015 ore 01:30:00 CEST
Argomento: Attività parlamentare


Alessia Petraglia - SEL"I nostri 263 emendamenti, tutti di merito, sono indirizzati al rafforzamento del governo democratico della scuola attraverso il riconoscimento e potenziamento del ruolo e delle funzioni degli Organi collegiali, in contrasto con la proposta del Governo che in perfetta continuità con gli altri provvedimenti si concentra sull?idea di un uomo solo al comando". Lo ha detto la senatrice Alessia Petraglia, capogruppo di SEL in commissione Istruzione, dove è iniziata oggi la discussione generale del ddl Scuola.

"Confesso lo sgomento e la grande tristezza che provo nel discutere di un ddl in palese violazione con l'art. 33 della costituzione che sancisce la libertà di insegnamento e con l'art. 34 che prescrive il dovere della Repubblica di rendere effettivo per tutti i cittadini il diritto allo studio.

Questo ddl porta a compimento proprio quei disegni di impoverimento e frantumazione del sistema scolastico italiano, iniziato da Moratti e Gelmini. ?La buona scuola? è una pessima riforma e le sue criticità sono tantissime. I nostri emendamenti sollecitano un piano pluriennale di assunzioni che deve compren­dere i precari che lavorano da anni nella scuola, gli idonei al concorso del 2012, gli educatori e il personale ATA, i diplomati magistrali 2001/2002 (anche in seguito alle conclusioni cui è recente­mente giunto il Consiglio di Stato), i laureati in Scienze della Formazione, i docenti che si sono abilitati attraverso i percorsi di TFA e PAS e i congelati SSIS, questi ultimi previa frequenza di un TFA speciale e l?eliminazione dell?incredibile articolo 14 che prevede il licen­ziamento dei supplenti che hanno lavorato per più di 36 mesi, al contrario di quanto stabilito dalla sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso mese di novembre".

"Se il DDL dovesse essere approvato così com'è non verrà fuori una scuola migliore, ma una scuola selettiva, che non riuscirà a compensare le differenze di stato e le condizione di partenza, ma - ha concluso Petraglia - ratificherà le disuguaglianze sociali".

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