Un omaggio a Dante pensando ai miei studenti. Il 'vital nodrimento' di Dante, a 750 anni dalla sua nascita
Data: Mercoledì, 22 aprile 2015 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
" [...]
e s'io al vero son timido amico,
temo di perder viver tra coloro
che questo tempo chiameranno antico". (Par. XVII, vv. 118-119)
Dante Alighieri, uomo e poeta di forte coscienza morale,
sentì sempre vivo il legame con la posterità in funzione proprio della
responsabilità della sua missione di intellettuale impegnato in un
viaggio di verità e di giustizia, oltre che di redenzione. L'esercizio
della conoscenza e della verità, fu, infatti, il primo dovere
avvertito come imprescindibile dal suo stesso essere un intellettuale.
A 750 anni dalla sua nascita, ancora oggi la sua opera si rivela
per noi piena di "vital nodrimento", e mantiene intatta la
sua attualità, nel reclamare con forza che compito precipuo di un
intellettuale non è solo quello di esprimere opinioni in materia
di morale o di ideologia, ma è qualcosa di più, qualcosa che
finisce per scontrarsi sempre, inevitabilmente, con l'arroganza
del potere, le sue bugie, le sue perversioni, le sue ipocrisie e le sue
forme di coercizione. La parola dell'intellettuale (e cattolico, per
giunta!), se vuole essere credibile, non può che essere di
disgusto e di denuncia nei confronti di ogni forma di
corruzione; argine tetragono di difesa al servizio della
verità che è sempre scomoda e "indigesta" quando
svela attacca e critica le malefatte, la corruzione e le
ingiustizie dei potenti; il suo alto
magistero non può che essere quello di rimuovere "ogne menzogna",
di manifestare tutta intera la verità senza infingimenti, e
lasciare "pur grattar dov'è la rogna". Poiché "se la sua voce
sarà molesta/ nel primo gusto, vital nodrimento/
lascerà poi, quando
sarà digesta".
Questa la severa attuale lezione che l'Alighieri
lascia, oggi, a tutti coloro che si sentono impegnati a non
tradire mai la verità, e che vogliono seriamente costruire (e
difendere) una società più umana, più vera e più giusta e, perché no!,
più cristiana.
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
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