L’uomo giusto al posto giusto: custode della Costituzione
Data: Domenica, 01 febbraio 2015 ore 08:30:00 CET Argomento: Redazione
La scuola italiana saluta il dodicesimo Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella, siciliano, nato a Palermo 74 anni fa. Nel
1989 (governo Andreotti VI) è stato Ministro della Pubblica Istruzione
e durante l'anno del suo mandato, si trovò a gestire la prima
Conferenza nazionale sulla Scuola, in cui si discuteva di rinnovamento
e riforme e si affrontava il tema dell’autonomia delle istituzioni
scolastiche; tra i temi si trattarono le idee del patto sociale, della
gestione strategica, della partecipazione educativa.
Sotto la sua guida, fu approvata la più importante riforma della scuola
elementare (L. 148/1990), col superamento della figura del docente
unico. Un’autentica rivoluzione: pedagogica, metodologica e didattica,
che archiviava l’era della maestra unica e introduceva i "moduli" (tre
insegnanti che ruotano su due classi), aprendo a una suddivisione degli
ambiti disciplinari fra i docenti, insieme a pratiche di condivisione e
collegialità nell’insegnamento e nella gestione della classe.
Mattarella si è occupato inoltre del riordino dei programmi del biennio
delle superiori, ed in particolare della suddivisione dello studio
della storia antica e di quella contemporanea.
In risposta alle emergenze sociali da Ministro si è fatto promotore
della legge 162 (legge antidroga) e delle attività di “educazione alla
salute” nelle scuole di ogni ordine e grado.
Ha legato il suo nome anche al maxiconcorso a cattedre per la scuola
secondaria (marzo ‘90) e ha preso parte anche alle discussioni della
legge che (nel 2007) innalzò l’obbligo scolastico a sedici anni
Il Ministro Stefania Giannini ha affermato: “Oggi è una grande giornata
per la Repubblica e per il Parlamento che ha dimostrato responsabilità.
Mattarella risponde a tutti i requisiti di cui la figura del Presidente
della Repubblica ha bisogno”.
Il nuovo Presidente della Repubblica “accompagnerà il percorso di
riforme strutturali del governo. Su questo Mattarella dà tutte le
garanzie necessarie”.
“Uomo giusto al posto giusto e al momento giusto” è la sintesi del
commento che giunge dalle diverse parti politiche e la società civile
riprende fiducia e speranza. Con l’auspicio che egli possa guidare la
non facile situazione della politica, delle riforme e dell’economia.
Sergio Mattarella, parlando del valore della cultura, afferma che essa
è un sicuro "antidoto al conformismo e a modelli di vita trasmessi per
motivi commerciali" e difende gli studi "che sviluppano capacità
critica e di giudizio, difendono la libertà di ciascuno e quella
comune». La scuola, conclude, "chiama i giovani a impegnare bene le
proprie energie. A spendere bene i propri talenti".
Mattarella è stato il giudice che ha rinviato in Europa, ricorso contro
la reiterazione dei contratti precari e i primi auguri sono stati
quelli del gruppo Supplenti della scuola per la qualità e la dignità
del lavoro “.
I supplenti chiedono al neo Presidente di esercitare con scrupolo
il suo ruolo di garante della Repubblica difendendo la Scuola da una
Riforma che dovesse ignorare i principi fondamentali della Carta
Costituzionale. La riforma della Scuola Pubblica deve assicurare alle
nuove generazioni un'Istruzione adeguata ai livelli europei, combattere
la dispersione scolastica, garantire i livelli occupazionali
stabilizzando e supportando nella formazione e aggiornamento il
personale precario della scuola.
I giovani di oggi più che mai, necessitano di ritrovare fiducia nelle
istituzioni ed il presidente Mattarella saprà essere punto di
riferimento con equilibrio e spessore.
Papa Francesco ha inviato un telegramma a Sergio Mattarella,
rivolgendogli "deferenti espressioni augurali per la sua elezione" e
auspicando che "possa esercitare il suo alto compito specialmente al
servizio dell'unità".
La formazione politica del Presidente Mattarella, alla scuola della
Democrazia Cristiana e le successive evoluzioni prima nel partito
popolare, poi nella Margherita, quindi nell’Ulivo, con cui è stato
eletto senatore nel 2006, contribuiscono a renderlo uomo delle
Istituzioni Repubblicane e custode della Costituzione.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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